Il ruolo di un gene nella schizofrenia

Scoperta italiana sull'azione della sinapsina III

Un team di ricerca italiano ha messo in luce le alterazioni che colpiscono uno dei geni chiave per lo sviluppo del cervello, la sinapsina III. Il lavoro, coordinato da Fabio Benfenati e Laura Cancedda, ha evidenziato la possibile influenza di tali modificazioni nei difetti a carico della corteccia cerebrale.
Nei neuroni in cui la sinapsina III non è presente si manifestano difetti di migrazione e orientamento, oltre a modificazioni morfologiche che potrebbero costituire la base dell'alterata connettività riscontrabile nei cervelli dei pazienti schizofrenici.
Dallo studio è emersa anche la maniera in cui la sinapsina III agisce a valle della cascata del segnale della Semaforina 3A, un altro gene coinvolto nello sviluppo cerebrale e associato alla schizofrenia.
Lo studio può potenzialmente fornire supporti inediti non solo nel campo di ricerca sulla schizofrenia, ma anche per altre malattie come l'autismo, il ritardo mentale o la dislessia.
Intanto, un altro gruppo di ricerca statunitense ha scoperto un nuovo gene associato alle forme più severe di schizofrenia. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Biological Psychiatry. Il gene si chiama MEGF10. E la sua identificazione - assicurano gli esperti - rappresenta un passo avanti significativo per migliorare le terapie a favore delle persone affette da schizofrenia. Gli scienziati hanno trovato abnormi livelli alti del gene in una regione del cervello di cui in precedenza si erano mostrati legami diretti con la schizofrenia.
“Ciò - afferma Tony O'Neill della Virginia Commonwealth University, uno degli autori della ricerca - ci aiuta a mettere insieme una struttura complessa per identificare i rischi di ciascun individuo di sviluppare la schizofrenia e offrire interventi di prevenzione di maggiore successo in futuro”.
Lo studio, che ha coinvolto oltre mille persone in Irlanda del Nord, è l'ultimo di una serie iniziata vent'anni fa da una collaborazione tra Queen's Academic e Virginia Commonwealth University. Proprio nell'ambito di questo rapporto di ricerca è stato identificato in passato Dysbindin, il primo gene considerato come fattore di rischio per la schizofrenia.

29/05/2015 11:52:00 Andrea Sperelli


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