Perché singhiozziamo?

Condizione comune che coinvolge il diaframma

Capita spesso nella vita di essere colti da vere e proprie crisi di singhiozzo, ma perché succede? Il singhiozzo è provocato da un movimento involontario del diaframma, il muscolo coinvolto nella respirazione che divide il torace dall'addome.
In genere, il singhiozzo dura pochi minuti, ma in alcuni casi può tormentare la vittima anche per ore.
La contrazione del diaframma causa a sua volta una chiusura della glottide, lo spazio che c'è fra le corde vocali, che quindi si chiudono emettendo il suono caratteristico del singhiozzo.
Fra le cause più comuni di singhiozzo ci sono:

- Una risata
- Eccesso di aria ingerita
- Consumo eccessivo di bevande gassate
- Abuso di alcol
- Stress
- Mangiare troppo e troppo in fretta
- Cambio improvviso della temperatura corporea

Se il singhiozzo persiste e dura oltre 2 giorni bisogna prestare attenzione perché potrebbe essere la spia di qualcosa di grave, soprattutto se accompagnato da sintomi neurologici.
Fra le condizioni più gravi che possono causarlo vi sono il reflusso gastroesofageo, infiammazioni della gola, tumore del cervello, ictus, sclerosi multipla, ma anche uremia, polmonite, pleurite del diaframma o assunzione di farmaci particolari come i tranquillanti.
Spesso il singhiozzo colpisce i neonati, ma nel loro caso la ragione è quasi sempre legata alla velocità di ingestione del cibo o a particolari stati emotivi che li portano a ingerire più aria del solito.
Nella maggior parte dei casi, il singhiozzo del neonato sparisce da sé, al massimo si può facilitarne la scomparsa favorendo l'eruttazione e il rilassamento del diaframma. Anche nel caso del neonato è comunque buona norma analizzare la durata del fenomeno: se persiste nel tempo allora è meglio comunicarlo al pediatra per escludere eventuali problemi gastrointestinali.

21/06/2022 15:00:00 Andrea Sperelli


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