I primi segni del Parkinson, quelli non legati a problemi motori, possono manifestarsi già 10 anni prima della diagnosi della malattia. Nel momento in cui compaiono i tremori e la rigidità , la metà dei neuroni che producono dopamina sono già morti. Per questo, cercare di individuare in anticipo l'insorgenza del morbo di Parkinson potrebbe aiutare in maniera decisiva chi ne soffre e i medici che se ne prendono cura.
Uno di questi sintomi è senz'altro la difficoltà nel pronunciare le parole. La voce diventa sempre più flebile, spesso monotona, e il soggetto manifesta difficoltà a pronunciare le parole e perfino ad aprire la bocca. Il paziente parla in modo più lento e meno espressivo, ma spesso è difficile rendersene conto. Più progredisce la malattia, più diventano evidenti la raucedine, la balbuzie e la cattiva pronuncia delle parole.
Un team di ricercatori dell'Università tecnologica di Kaunas, in Lituania, ha lavorato per identificare i primi sintomi della malattia grazie ai dati vocali. «I cambiamenti nel linguaggio spesso si manifestano molto prima dei disturbi della funzione motoria, motivo per cui l'alterazione discorso potrebbe essere uno dei primi segnali della malattia», dice Rytis Maskeliūnas, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Multimediale della KTU. «Non stiamo creando un percorso alternativo agli esami di routine necessari: il nostro metodo è progettato per facilitare la diagnosi precoce della malattia e per monitorare l'efficacia del trattamento», afferma Maskeliūnas, che ha pubblicato su Applied Sciences i risultati dello studio.
L'algoritmo è stato testato finora solo su pazienti con diagnosi di Parkinson. In una cabina insonorizzata è stato utilizzato un microfono per registrare un discorso pronunciato da persone con Parkinson e persone sane. Un algoritmo di intelligenza artificiale ha imparato a elaborare il segnale valutando le registrazioni.
Non c'è bisogno di un hardware particolarmente potente per esaminare i dati, e l'idea può essere facilmente trasferita in un'app. «I nostri risultati hanno un potenziale scientifico molto elevato, anche se la strada è ancora lunga per poter applicare il sistema nella pratica quotidiana», affermano i ricercatori.
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