Il trattamento antibiotico a base di cefepime-taniborbactam si è rivelato più efficace del meropenem per la cura delle infezioni delle vie urinarie complicate. A dirlo è uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team della Justus Liebig University di Giessen, in Germania, coordinato da Florian Wagenlehner, che spiega: «Le specie Enterobacterales resistenti ai carbapenemi e Pseudomonas aeruginosa (P. aeruginosa) resistente a diversi farmaci rappresentano minacce sanitarie globali. Abbiamo cercato di valutare l'efficacia contro questi batteri di cefepime-taniborbactam, una combinazione sperimentale di inibitori di beta-lattamici e beta-lattamasi con attività contro le specie Enterobacterales e P. aeruginosa che esprimono metallo-beta-lattamasi e beta-lattamasi a serina».
I ricercatori tedeschi hanno randomizzato adulti ospedalizzati con infezioni complicate del tratto urinario (UTI), a ricevere cefepime-taniborbactam per via endovenosa (2,5 g) o meropenem (1 g) ogni otto ore per sette giorni, con durata prolungabile fino a 14 giorni in caso di batteriemia.
L'esito primario era il successo composito, sia microbiologico che clinico, nei giorni dal 19 al 23 dello studio nella popolazione microbiologica intent-to-treat (microITT), ovvero pazienti che avevano un patogeno gram-negativo qualificante contro il quale erano attivi entrambi i farmaci in studio. Su 661 pazienti sottoposti a randomizzazione, 436 (66,0%) sono stati inclusi nella popolazione microITT. In tale popolazione, il 57,8% dei pazienti presentava infezioni delle vie urinarie complicate, il 42,2% pielonefrite acuta e il 13,1% batteriemia. Il successo composito si è verificato in 207 pazienti su 293 (70,6%) nel gruppo cefepime-taniborbactam e in 83 pazienti su 143 (58,0%) nel gruppo meropenem.
Per quanto riguarda l'esito primario, la cura con cefepime-taniborbactam si è dimostrata superiore a quella con meropenem.
Anche il follow up tardivo ha confermato le differenze nella risposta al trattamento. Gli eventi avversi si sono manifestati nel 35,5% e nel 29% dei pazienti del gruppo cefepime-taniborbactam e del gruppo meropenem. I disturbi più frequenti sono stati mal di testa, diarrea, costipazione, ipertensione e nausea. La frequenza degli eventi avversi gravi è risultata simile nei due gruppi.
Fonte: NEJM 2024. Doi: 10.1056/NEJMoa2304748
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