Il futuro dei trattamenti per il Parkinson è nelle cellule staminali. Lo confermano due studi pubblicati su Nature da ricercatori dell'Università di Kyoto e del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.
Il primo team, guidato da Ryosuke Takahashi e Jun Takahashi, ha valutato l'impiego di cellule derivate rispettivamente da cellule staminali pluripotenti indotte umane e da cellule staminali embrionali umane.
La sperimentazione è stata realizzata su 6 pazienti di età compresa fra 50 e 69 anni. i partecipanti hanno ricevuto il trapianto di progenitori dopaminergici derivati da cellule staminali pluripotenti indotte umane in entrambi i lati del cervello. Non sono emersi eventi avversi gravi nel corso del follow up di 24 mesi. Le cellule trapiantate hanno prodotto dopamina senza causare formazioni neoplastiche.
Si è manifestata una riduzione dei sintomi motori associati al morbo di Parkinson in 4 dei 6 soggetti dopo che avevano sospeso la terapia farmacologica standard.
Il secondo gruppo di ricerca, guidato da Viviane Tabar, ha verificato la sicurezza di un prodotto derivato da cellule staminali embrionali umane. 12 pazienti con età media di 67 anni hanno affrontato un trapianto chirurgico di bemdaneprocel, prodotto cellulare progenitore di neuroni dopaminergici.
Cinque soggetti hanno ricevuto una dose bassa e sette un dosaggio più elevato. La sostanza è stata ben tollerata e non sono stati segnalati eventi avversi gravi correlati alla terapia nei 18 mesi successivi. In entrambi i campioni è stato osservato un miglioramento della funzione motoria.
Entrambi gli studi confermano la sicurezza del trapianto allogenico di prodotti cellulari derivati da staminali per il trattamento della malattia di Parkinson. "La ridotta dimensione della coorte - spiega Hideyuki Okano, dell'Università Keio - costituisce sicuramente un potenziale limite di questi lavori, ma il fatto che entrambi gli studi evidenzino una possibile efficacia rappresenta un passo importante verso l'affermazione di questa terapia cellulare contro il Parkinson".
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