Dopo un ictus spesso le parole sono più difficili da trovare. Per questo, una ricerca suggerisce a chi è stato colpito da ictus di partecipare a un coro. Cantare in gruppo avrebbe un effetto riabilitativo notevole, con un miglioramento deciso delle condizioni psicologiche della vittima dell'attacco.
A dirlo è uno studio dell'Università di Helsinki pubblicato su Brain Communication da Sini-Tuuli Siponkoski e Anni Pitkäniemi.
Anche in caso di afasia - l'incapacità di parlare che colpisce 4 pazienti su 10 che hanno avuto un ictus - si può mantenere la capacità di cantare a ritmo di musica. Alla ricerca hanno preso parte una quarantina di pazienti con afasia cronica e una persona che assisteva ognuno di loro. Oltre a considerare il canto corale, lo studio ha analizzato anche altre strategie di emissioni della voce a tempo di musica, come il trattamento dell'intonazione melodica, che in pratica aiuta a produrre progressivamente parole partendo dalla melodia e dal ritmo delle note.
Lo studio ha effettuato dei controlli a 5 e a 9 mesi, mostrando risultati interessanti per chi sceglie un percorso di recupero del genere. La riabilitazione di gruppo basata sul cancro dovrebbe entrare a far parte dell'assistenza sanitaria nelle persone afasiche, secondo gli esperti, anche perché favorisce il sostegno tra pari sia tra i pazienti sia tra chi li assiste, in particolare i familiari.
"Nel percorso di riabilitazione dall'afasia il canto in coro può essere di grande utilità - commenta Nicoletta Reale, Past President di A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all'Ictus Cerebrale) - l'afasia non garantisce più il collegamento tra le parole e i significati e quindi viene meno la possibilità di esprimere i propri pensieri e desideri. Tra tutte le disabilità legate all'ictus l'afasia può essere considerata la più crudele perché lascia la persona senza parole, isola l'individuo, rendendolo soggetto a depressione, rabbia, frustrazione".
La musicoterapia aiuta ad attivare canali diversi da quelli verbali che utilizziamo di solito. Quando si canta vengono attivate nel cervello diverse aree legate non solo al meccanismo della memoria e dell'attenzione, ma anche a precisi circuiti emotivi.
Inoltre viene generato un effetto antidepressivo con un marcato miglioramento del tono dell'umore. Questo grazie al rilascio di dopamina, neurotrasmettitore associato al piacere.
Non ultimo viene il vantaggio legato all'aspetto della socialità , fondamentale per chi è stato colpito da ictus e in particolare per i soggetti più anziani.
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