Il desiderio costante di grattarsi e la formazione di lesioni cutanee simili a noduli che finiscono per essere molto dolorose. È la natura del disturbo definito prurigo nodularis, malattia poco diffusa ma con un impatto grave sui pazienti che ne sono colpiti.
Il dolore provocato dalle lesioni e il prurito incessante rendono di fatto la vita impossibile ai poveri malcapitati. Finora erano poche le terapie disponibili, ma durante l'ultimo congresso della European Academy of Dermatology and Venereology sono state presentate delle novità promettenti.
«Attualmente non esistono farmaci approvati che siano specificamente indicati per il trattamento della prurigo nodularis, che è una malattia cronica debilitante, con conseguenze molto pesanti per chi ne è colpito spiega al Corriere della Sera Antonio Costanzo, direttore del reparto di Dermatologia all'Istituto Clinico Humanitas di Milano . Il prurito incessante (anche la notte, provocando insonnia) e il dolore finiscono in molti casi per influire negativamente sulla salute mentale, sulle attività della vita quotidiana, sul lavoro e sulle interazioni sociali. Al momento le cure prevedono terapie topiche (farmaci in crema o gel da applicare sulla pelle) e antistaminici che hanno un effetto limitato e che non possono essere assunti per anni senza “pagare un prezzo” in effetti collaterali».
Secondo i risultati di fase 3, il farmaco dupilumab sarebbe in grado di ridurre in maniera significativa il prurito e le lesioni cutanee a 24 settimane. Alla sperimentazione hanno partecipato 151 adulti con prurigo nodularis non controllata a cui è stato somministrato dupilumab o un placebo.
«Alleviare il prurito e ripristinare l'integrità cutanea rappresentano le priorità per i pazienti continua Costanzo e gli esiti del trial mostrano che dupilumab ha il potenziale di fronteggiare e consentire di gestire questi sintomi debilitanti, arrivando anche a cute priva o quasi di lesioni. Con una tossicità minima, come già dimostrato da questo anticorpo monoclonale che è attualmente usato (e approvato anche in Italia) per altre patologie, quali dermatite atopica, asma e rinosinusite cronica con poliposi nasale. Grazie ai progressi della ricerca, poi, per questa patologia sono in sperimentazione altri farmaci come un anticorpo monoclonale chiamato nemolizumab, mirato a interrompere il circolo vizioso prurito-grattamento-lesione che caratterizza la malattia».
La malattia colpisce con maggior frequenza le donne e si presenta soprattutto in persone di mezza età: «Molto spesso si associa ad altre malattie come la dermatite atopica di cui può essere una variante clinica, l'insufficienza renale, la depressione, le dislipidemie che possono mascherare la corretta classificazione della prurigo conclude l'esperto . È essenziale che i pazienti vengano seguiti in Centri specializzati dove, oltre alla terapia, possano essere consigliati sullo stile di vita e l'alimentazione più corretti da seguire per non aggravare la patologia».
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