La terapia ormonale aumenta il rischio di demenza?

Studi giungono a conclusioni opposte sul trattamento per la menopausa

Secondo uno studio pubblicato recentemente sul British Medical Journal, la terapia ormonale che si utilizza per ridurre i disagi della menopausa avrebbe come effetto collaterale l'aumento del rischio di insorgenza di demenza e Alzheimer, in particolare se il trattamento viene assunto per anni.
Lo studio, condotto da Nelsan Pourhadi dell'Università di Copenaghen, rivela un aumento del rischio pari al 74% in più.
I ricercatori danesi hanno valutato l'associazione fra uso di una terapia combinata di estrogeni e progestinici e lo sviluppo di demenza in base al tipo di trattamento ormonale, alla durata dell'uso e all'età di assunzione.
Sono stati identificati 5.589 casi di demenza e 55.890 controlli privi di demenza, relativi a una campione di donne danesi di età compresa tra i 50 e i 60 anni nel 2000. Prima della diagnosi, 1.782 (32%) casi e 16.154 (29%) controlli avevano ricevuto una terapia estrogeno-progestinica a partire da un'età media di 53 anni. La durata media dell'uso era di 3,8 anni per le donne che hanno sviluppato demenza e di 3,6 anni per le altre.
I dati indicano che, rispetto alle donne che non avevano mai usato il trattamento, quelle che avevano assunto la terapia estrogeno-progestinica avevano un rischio del 24% maggiore di sviluppare la demenza e la malattia di Alzheimer. Il rischio cresce con l'uso prolungato, dal 21% in più per un anno o meno al 74% per più di 12 anni di uso.
Tuttavia, un secondo studio pubblicato su Alzheimer's Research & Therapy da un team della University of East Anglia è giunto a conclusioni diametralmente opposte.
Dallo studio emerge che l'uso della terapia ormonale è associato a una memoria migliore, così come a maggiori cognizione e volume cerebrali in età avanzata nelle donne portatrici del gene APOE4, il gene che mostra suscettibilità alla malattia di Alzheimer.
I dati indicano che la terapia ormonale sostitutiva era più efficace quando introdotta all'inizio della menopausa, in particolare durante la perimenopausa, una fase di transizione verso la menopausa vera e propria.
Il team di ricerca ha analizzato i dati di 1.178 donne per approfondire l'impatto della terapia ormonale sostitutiva in caso di portatrici del genotipo APOE4. "Abbiamo scoperto - sottolinea la dottoressa Rasha Saleh, una delle autrici della ricerca - che l'uso della terapia ormonale sostitutiva è associato a una memoria migliore e a volumi cerebrali maggiori tra le portatrici del gene APOE4 a rischio. Le associazioni erano particolarmente evidenti quando la terapia ormonale sostitutiva è stata introdotta precocemente, durante la perimenopausa".
Ora i ricercatori cercheranno di capire quali siano i tipi di terapia ormonale sostitutiva più vantaggiosi per le donne.

30/06/2023 15:20:00 Andrea Sperelli


Notizie correlate