Il cambiamento climatico aumenta le allergie

Alcune piante fioriscono più volte l'anno a causa del caldo

Le allergie sono legate anche al cambiamento climatico. La presenza sempre più frequente di caldo anomalo, infatti, provoca spesso la rifioritura di diverse piante e quindi una maggiore presenza di allergeni nell'ambiente.
Lorenzo Cecchi, presidente dell'Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri, commenta: "Il riscaldamento globale e l'inquinamento atmosferico - spiega Cecchi - stanno allungando e alterando la stagione pollinica aumentandone durata e intensità, con conseguente aumento dei casi di allergie respiratorie. Il sistema sanitario deve dunque essere pronto a gestire questi cambiamenti, promuovendo una maggiore consapevolezza tra i pazienti e garantendo un accesso omogeneo alle cure in tutto il territorio nazionale".
L'aspetto più pericoloso è dato dall'associazione fra infezioni virali e allergie autunnali, che crea condizioni difficili anche per la diagnosi.
Fondamentale la transizione dall'infanzia all'età adulta, che rappresenta una fase critica. Il passaggio dall'assistenza pediatrica a quella per adulti, infatti, "rappresenta un momento delicato per i pazienti con malattie allergiche croniche, come l'asma e la dermatite atopica. Si stima che circa il 2,5% dei bambini soffra di asma grave e, senza un'adeguata continuità terapeutica, il rischio di complicanze aumenta considerevolmente. La transizione tra le cure pediatriche e quelle per adulti è una fase delicata - afferma Cecchi - perché molti adolescenti smettono di seguire le terapie, con gravi conseguenze sulla gestione delle loro malattie croniche. Assicurare una continuità terapeutica è fondamentale per evitare complicanze".

21/10/2024 10:30:00 Andrea Sperelli


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