Il piccione, ossia il colombo addomesticato, era uno dei volatili più utilizzati nella cucina tradizionale italiana. Già apprezzato nel Medioevo, a quel tempo ogni castello aveva le sue colombaie, che garantivano una scorta sempre disponibile di carne fresca. La carne del piccione era considerata una prelibatezza, tanto da essere utilizzata come merce di scambio nelle trattative commerciali. Le varietà di piccione domestico derivano dal loro cugino selvatico, il colombo, cha ha carni più scure e saporite.
Il piccione giovane, o piccioncino, raggiunge un peso attorno ai tre etti e ha una carne molto tenera, quasi bianca; il piccione adulto può arrivare a mezzo chilo a quattro settimane di età. I piccioni migliori sono dunque quelli giovani, riconoscibili soprattutto dalla flessibilità del becco. Inoltre bisogna evitare l’acquisto di volatili dagli occhi poco lucidi oppure infossati e con ali avvizzite; sono caratteristiche che indicano una permanenza prolungata in frigorifero.
La carne di piccione contiene molte proteine ed è povera di grassi; può essere cucinata arrosto, oppure bollito. L'abolizione del tiro al piccione, la difficoltà di allevamento rispetto ad altri piccoli volatili (quaglia), nonché preoccupazioni igieniche (i piccioni delle città , igienicamente parlando, non sono il massimo…) hanno praticamente ridotto a zero il consumo di questa carne. Oggi prevalgono le ricette a cottura rapida dei piccioni più giovani.
INFO AL. - Carboidrati: 0; proteine: 22,1; grassi: 5,5; acqua: 71,7; calorie: 138.
Parte edibile: 90; calorie al lordo: 124.
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