Il termine wafer ha un’origine curiosa: sembra derivare infatti dall’antico inglese waba, che indicava il nido delle api. Questa è la ragione per cui sulla cialda del wafer è inciso il disegno romboidale a reticoli simile all’aspetto esterno di un nido d’ape. Il wafer è un biscotto formato da due cialde spalmate di crema. Quest’ultima generalmente è al cacao oppure aromatizzata alla vaniglia (i due gusti classici). L’aggiunta di altri ingredienti contribuisce a innalzare il contenuto calorico, già di per sé abbastanza elevato.
Infatti, la crema è a base di sostanze grasse, come panna, uova, cacao e latte. Inoltre anche la cialda è preparata cotta nel forno a partire da un impasto di farina, uova, burro e zucchero. La presenza del burro o di grassi vegetali più o meno equivalenti contribuiscono ad arrivare a una percentuale di grassi notevole, per un apporto calorico che va dalle 520 alle 560 kcal, rendendo il wafer un prodotto discutibile dal punto di vista alimentare. La qualità di un buon wafer industriale risiede nella maggiore percentuale di cacao (e nella minore quantità di zuccheri aggiunti) e nella qualità dei grassi utilizzati. Scartate i wafer che contengono margarina e/o grassi vegetali idrogenati.
INFO AL. – CIBO DINAMICO Carboidrati: 59; proteine: 7,5; grassi: 26,5; acqua: 2,5; calorie: 505.
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