E' l'anormale composizione cellulare di un organo o tessuto, una modificazione della proliferazione di un tessuto.
Questa condizione è caratterizzata dalla presenza di cellule anomale, che tendono a evolvere in maligne. Non si tratta di cellule tumorali, siano esse benigne o maligne, ma di cellule che hanno subito un cambiamento, in seguito ad esposizione ad un agente, sia esso fisico (radiazioni), chimico (idrocarburi aromatici e altre sostanze) o biologico (virus oncogeno).
Questo termine medico indica un cambiamento microscopico dell’aspetto di alcune cellule di un determinato tessuto: queste cellule mostrano, in pratica, una fisionomia che, pur non essendo quella normale, non risulta neanche di tipo canceroso. Le cause di tali cambiamenti possono essere diverse, come per esempio un’infiammazione in atto o cronica, oppure l’esposizione a certe sostanze chimiche.
Tuttavia le displasie possono anche rappresentare l’anteprima di una trasformazione tumorale, una condizione, cioè, pre-cancerosa: per questo è bene tenerle sotto controllo.
Quando un esame istologico rileva questo tipo di modificazioni, è lo specialista che decide come e quanto andare a fondo, anche sulla base di altri segni e sintomi riscontrati sul paziente.
Il Pap-test, per esempio, è in grado di segnalare l’esistenza di tali alterazioni nelle cellule del collo dell’utero
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