La psicologia forense, o psicologia giuridica, è un branca della psicologia che si occupa dei processi psicologici relativi ai diversi aspetti della dimensione giuridico-forense. L'ingresso della Psicologia Giuridica nel mondo giuridico può essere collocato verso la fine degli anni '70, quando i nuovi cambiamenti sociali hanno richiesto l' intervento degli aspetti psicologici all' interno del sistema giuridico. La psicologia giuridica nasce quindi, con una funzione di risposta a precise domande formulate dal settore della giustizia e del diritto in generale.
Recentemente è emersa la necessità di differenziare la psicologia giuridica dalle specifiche richieste del diritto, fornendo così una legittimità scientifica autonoma (De Leo, Pedata 2004). La psicologia giuridica è una disciplina applicativa il cui oggetto di studio e di intervento è la giustizia e si propone come struttura di connessione tra psicologia, scienze umane e diritto. E' un settore della psicologia che si occupa, quindi, dei processi psicologici relativi ai diversi aspetti della dimensione giuridico-forense in diversi ambiti. La psicologia giuridica descrive la storia delle persone coinvolte in procedimenti giudiziari (profilo psicologico), al fine di indicarne i dati comportamentali e sottoporli al vaglio dell'autorità giudiziaria incaricata del processo civile o penale. Comprende lo studio dei fattori della personalità: intelligenza, carattere, attitudini, bisogni, tendenze, motivazioni, stimoli, socializzazione, fragilità psichica, deficit intellettivo, stress psicosomatico, affaticamento mentale, morbilità psichica, pericolosità sociale (Iasevoli, 2008). La psicologia giuridica è ampiamente diversificata:
La psicologia forense, si occupa di tutte le problematiche psicologiche che insorgono nella pratica giudiziaria e dei fattori rilevanti ai fini della valutazione, in particolare nei casi in cui risulta importante l'accertamento della valutazione psichica del reo;
La psicologia giudiziaria, ha per oggetto di studio tutte le figure che appartengono al contesto legale, quindi vittime, imputati, testimoni, giudici, estendendo la sua competenza al problema della perizia sulle testimonianze o sulle confessione raccolte nel corso dell' istruttoria e del processo (Galimberti, 1999). La psicologia giuridica studia quindi tutti gli attori del processo.
La psicologia criminale, studia i comportamenti criminosi, gli autori di reato, i meccanismi psicologici ecc... che portano a commettere l'azione illecita e le reazioni sociali conseguenti (Serra, 2005). Quindi ha per oggetto di studio i diversi fattori che concorrono a determinare comportamenti antisociali.
La psicologia legale, si occupa della lettura psicologica del testo giuridico, quindi di alcune norme, soffermandosi sugli assunti che caratterizzano determinate categorie giuridiche.
La psicologia penitenziaria, è un'altra dimensione della psicologia giuridica e lavora sull'osservazione e la descrizione del valore psicologico della pena assegnata alle persone oggetto di rieducazione. Applica le decisione giudiziarie per produrre gli effetti che le sentenze richiedono, quindi ha come obiettivo quello di individuare e definire i trattamenti più idonei al reo, studiando i metodi e gli effetti del trattamento.
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