Disturbo dovuto a diminuzione della durata del sonno e della sua qualità. Le ripercussioni possono essere più o meno gravi, ma comunque inficiano sullo stato di benessere e di efficienza dell'individuo. Vi sono insonnie di tipo transitorio di cui tutti possono fare esperienza nel corso della vita, ad esempio in situazioni di forte stress, di disturbo ambientale, malattie acute, dolore o cambiamento di fuso orario. Alcuni farmaci possono provocare insonnia come effetto collaterale, per esempio, cortisonici, anoressizzanti, ecc. Anche l'uso di droghe e l'abuso cronico di alcol può produrre insonnia. Vi sono poi insonnie persistenti, di lunga durata, si possono essere associate a depressioni di tipo reattivo o endogeno, disturbi psichiatrici di diverso tipo o malattie fisiche croniche. Si parla di insonnia iniziale se vi è difficoltà ad addormentarsi; centrale, quando il sonno non è continuo, con frequenti risvegli; terminale, quando il risveglio è precoce. Anche l'apnea notturna può essere causa di insonnia. Nella cura dell'insonnia va sempre tenuto presente che essa è un sintomo che può associarsi ai disturbi più variabili. Se ad esempio è sintomo di depressione andrà trattata con antidepressivi. Gli ipnotici dovrebbero essere utilizzati quasi esclusivamente nelle insonnie transitorie associate a stress e ansia, per periodi di tempo limitati e, possibilmente, in maniera intermittente. Tra gli ipnotici, le benzodiazepine sono le più diffuse. In generale, e negli anziani in particolare, è preferibile utilizzare prodotti a emivita breve, che possano essere eliminati prima del risveglio.
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