Deposito di sali di calcio (carbonati e fosfati) in tessuti e organi. In condizioni normali si verifica durante le varie fasi del processo di ossificazione (trasformazione del tessuto osteoide in tessuto osseo). In caso di fratture ossee, la calcificazione del tessuto connettivo che unisce i due capi ossei, nelle prime fasi della guarigione, rappresenta un processo di riparazione, che porta alla formazione del callo osseo. La calcificazione patologica comprende una forma distrofica e una forma metastatica. La calcificazione distrofica consiste nel deposito di sali di calcio in tessuti morti e in genere non si associa a un aumento di calcio nel sangue. Esempio molto frequente è la calcificazione dei linfonodi colpiti da infezione tubercolare (anche asintomatica). Di questo tipo è anche la calcificazione della parete vascolare nell'arteriosclerosi.
La calcificazione metastatica consiste invece nella deposizione di sali di calcio in tessuti vivi e normali, e si può associare ad alterazioni del metabolismo del calcio con aumento della sua concentrazione nel sangue (per esempio, in corso di iperparatiroidismo, intossicazione da vitamina D, morbo di Addison, tumori ossei disseminati, leucemia).
Calcificazioni dei tessuti fibrosi si verificano frequentemente a carico di grandi articolazioni come la spalla (vedi periartrite scapolo-omerale) o delle fasce aponevrotiche del piede (sperone calcaneale).
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