La pubalgia è una tendinopatia (o tendinite), cioè un’infiammazione del punto in cui il muscolo si attacca all’osso. In questo caso specifico stiamo parlando dei muscoli adduttori, dello psoas e del retto dell’addome. Il 70-80% dei casi è causato dagli adduttori.
E’ causata da due potenziali cause: il sovraccarico diretto e il sovraccarico indiretto.
Il sovraccarico diretto colpisce più facilmente gli sportivi e avviene nel momento in cui i muscoli vengono sollecitati oltre la loro capacità di sostenere lo sforzo. Ciò può verificarsi a causa di allenamenti troppo intensi, allenamenti non ben organizzati o scarso recupero tra un esercizio e l’altro. In alcuni casi, le sollecitazioni alla zona sono state così forti che il problema non è più circoscritto soltanto ai tendini, ma coinvolge il tessuto osseo, in questo caso il pube. Una risonanza accerterà se è presente un edema osseo della sinfisi pubica.
Il sovraccarico indiretto invece può riguardare chiunque ed causto quando adduttori, psoas ed il retto dell’addome non lavorano più in equilibrio e causano dolore. Quest’ultimi due sono fondamentali per di bacino e la colonna vertebrale e possono dare problemi senza svolgere una particolare attività sportiva.
Il dolore che la persona avverte è situato nell’inguine, nel pube/ basso ventre a volte perfino nei testicoli. Il medico deve escludere se si tratti di problematiche dell’anca, principalmente l’artrosi e la lesione del labbro acetabolare, che possono dare sintomi simili alla pubalgia. Anche l’ernia può dare dei sintomi comparabili.
Come tutti i problemi tendinei, la pubalgia è caratterizzata da una prima fase “acuta”, che dura dai 15 ai 20-25 giorni. In questa fase il dolore può essere intenso e manifestarsi anche nelle azioni quotidiane, come salire sull’auto o tossire. E’ necessario riposo, 20 minuti di applicazione di ghiaccio per 2-3 volte al giorno, pomate anti infiammatorie.
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