Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sinonimo di schistosomiasi.
Canali che raccolgono la bile nel fegato. È nei dotti biliari e nella colecisti che possono andare a formarsi i calcoli biliari, piccole formazioni tondeggianti costituite da bilirubinato di calcio o colesterolo.
Sostanze che conferiscono alla bile il suo caratteristico colore giallo oro. I pigmenti biliari derivano dal catabolismo dell’emoglobina liberata dalla distruzione dei globuli rossi. La biliverdina deriva dal dall'apertura dell'anello dell'eme in seguito al distacco del ferro, questa poi viene ridotta a bilirubina. Tali trasformazioni hanno luogo nella milza, nel midollo osseo, nel fegato e in altre sedi in cui vengono distrutti i globuli rossi. La bilirubina che passa nel sangue è legata all'albumina. Quando arriva nel fegato viene coniugata all'acido glicuronico ed escreta nelle vie biliari sotto forma di mono- o di diglicuronide. La bilirubina coniugata presente nella bile passa nell’intestino e viene trasformata in urobilinogeno. Questo composto in parte passa nelle feci sotto forma di stercobilina. Il restante urobilinogeno viene riassorbito dalla mucosa intestinale e torna al fegato da dove viene escreto di nuovo nella bile, e in parte viene eliminato dal rene con le urine sotto forma di urobilina. Se il fegato si ammala o se vengono distrutti globuli rossi in eccesso, la bilirubina nel sangue aumenta oltre il valore di 3-4 mg/dl e conferisce alla cute e alle sclere un colorito giallastro, definito ittero.
Valori normali bilirubina totale: 0,20-1,20 mg/dl.
Valori normali bilirubina diretta: 0-0,2 mg/dl.
Valori normali bilirubina indiretta: 0,2-0,8 mg/dl.
Della bilirubina totale presente nel sangue si possono distinguere due frazioni: la bilirubina indiretta (non ancora trasformata dal fegato), che rappresenta la frazione più cospicua, e quella diretta (già trasformata dal fegato). Questo esame è indicato per determinare la presenza di una malattia del fegato (cirrosi, epatite, calcoli biliari) e per seguirne la progressione. In genere il medico prescrive il test della bilirubina in associazione ad altri esami di funzionalità epatica (fosfatasi alcalina e transaminasi AST e ALT), alle seguenti categorie:
1. pazienti che manifestano segni o sintomi di danno epatico (ittero, nausea, urine scure, dolori addominali, fatica e malessere generale);
2. coloro che abbiano avuto una storia di alcolismo;
3. individui con sospetta esposizione ai virus dell'epatite. Nei neonati la misurazione della bilirubina è considerata una pratica di routine. Infatti, nei primi tre giorni di vita, la maggior parte dei bambini manifesta una forma di ittero, l'ittero fisiologico, perché il loro sistema epatico di degradazione dell'emoglobina non è ancora del tutto sviluppato.
Un eccesso di bilirubina indiretta può essere dovuto a:
1. un'aumentata distruzione dei globuli rossi (emolisi), che si verifica nell'anemia emolitica, o altri difetti della produzione dell'emoglobina (talassemia, anemia perniciosa e falciforme);
2. alcune malattie ereditarie che alterano la capacità del fegato di convertire la bilirubina indiretta in quella diretta, come le sindromi di Gilbert e Crigler-Najjar;
3. ittero fisiologico dei neonati e dei prematuri e reazione di incompatibilità tra Rh materno e quello del neonato;
4. effetto collaterale di alcuni farmaci come steroidi e rifampicina (un antibiotico usato per la cura della tubercolosi).
Un aumento della bilirubina diretta può dipendere da:
1. alcune malattie ereditarie come le sindromi di Dubin-Johnson e Rotor; 2. malattie del fegato come cirrosi, epatiti virali ed epatite tossica; 3. ostruzioni delle vie biliari dovute per esempio a calcoli o tumori del fegato o del pancreas;
4. effetto collaterale di alcuni tipi di farmaci come: pillola anticoncezionale, alcuni tipi di antibiotici (tetracicline), steroidi, antinfiammatori non steroidei (FANS).
Una diminuzione dei livelli di bilirubina totale, indiretta e diretta può invece essere causata da: 1. alcuni tipi di anemie (aplastica, sideropenica);
2. assunzione di certi sedativi, i barbiturici.
Sali degli acidi biliari con sodio e potassio coniugati con la glicina e con la taurina. Nella bile e nell’intestino sono presenti soprattutto quelli coniugati con taurina, che essendo acidi forti al pH ambientale si trovano come sali dissociati (anioni). I sali biliari sono importanti per l’assorbimento dei grassi in quanto agiscono come potenti agenti emulsionanti, favorendo la scissione dei grassi, in modo che questi siano più facilmente attaccabili dalla lipasi pancreatica.
Insieme dei canali che fungono da apparato escretore della bile. Le vie biliari comprendono la rete dei dotti biliari interlobulari, i collettori biliari, il dotto epatico e la colecisti.
Sinonimo di colangiografia.
Sostanza di colore giallo-rossastro che deriva prevalentemente dalla demolizione dell'emoglobina, la proteina che lega l'ossigeno nei globuli rossi. Ogni 120 giorni i globuli rossi vengono rinnovati e l'emoglobina viene decomposta dai macrofagi nei suoi componenti base, il gruppo eme e le globine. Il gruppo eme viene ulteriormente degradato in biliverdina e poi in bilirubina; per essere eliminata, dev'essere trasformata dal fegato. E' un pigmento, contenuto nella bile ed è un prodotto del catabolismo dell'emoglobina. La parola deriva dal latino bilis, bile, e ruber, rosso.
La bilirubina coniugata finisce nella bile e con questa nell'intestino, dove viene parzialmente trasformata in urobilinogeno. La bilirubina e i suoi derivati conferiscono alle feci il loro caratteristico colore marrone. L'urobilinogeno viene in parte riassorbito ed espulso dai reni come urobilina: è questa a dare all'urina il suo colore giallo. Questa situazione si verifica inoltre comunemente nei neonati nei primi giorni dopo il parto (ittero neonatale), perché il numero di globuli rossi necessario alla vita indipendente è minore di quello necessario per la vita intrauterina. Tuttavia anche nei neonati, se il livello di bilirubina nel sangue supera una soglia critica (molto più alta di quella necessaria a colorare la pelle), si possono produrre danni al cervello. Per questo motivo, l'analisi della bilirubina è un'analisi di routine nei primi giorni dopo la nascita.
Se il fegato si ammala o se vengono distrutti globuli rossi in eccesso, la bilirubina nel sangue aumenta oltre il valore di 3-4 mg/dl e conferisce alla cute e alle sclere un colorito giallastro, definito ittero.
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