Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Farmaci
Carbamazepina, Tegretol.
Indicazioni
Epilessia psicomotoria o temporale, grande male, forme miste, crisi focali, mania, stati convulsivi dell'infanzia. Farmaco elettivo nella cura della nevralgia essenziale del trigemino.
Controindicazioni
È controindicata in stato di gravidanza e nel periodo dell'allattamento, in soggetti con blocco atrio-ventricolare.
Interazioni
Sono conosciute le interazioni con macrolidi, carcoal, anticoagulanti, brupropione, cimetidina, contraccettivi orali, donazolo, desipramina, diltiazem, sodio valproato, felodipina, fluoxetina, felbamato, cibo, fenitoina, aloperidolo, idantoinici, isoniazide, isotretinoina, lamotrigina, litio, miorilassanti non depolarizzanti, nortriptilina, primidone, propossifene, antidepressivi triciclici, verapamil, valproato di sodio.
Composto che si forma all'interno del globulo rosso per unione della parte proteica dell'emoglobina con l'anidride carbonica: rappresenta una delle forme di trasporto nel sangue dell'anidride carbonica. Al contrario della carbossiemoglobina, la carbaminoemoglobina è dissociabile.
Farmaco antibiotico derivato della penicillina, con lo stesso spettro dell'ampicillina. Si somministra in genere per via parenterale. A dosaggi elevati può provocare aumento del tasso di sodio e diminuzione di quello del potassio. La carbenicillina viene impiegata in associazione agli aminoglicosidi, perché da sola sviluppa rapidamente resistenza. Oltre ad avere gli effetti collaterali delle penicilline, può agire come antiaggregante piastrinico.
Il carbenoxolone è un farmaco antiulcera che stimola la secrezione di ioni bicarbonato, potenziando le difese della mucosa gastrica, la quale risulta così meno sensibile all’attacco degli ioni idrogeno. Il carbenoxolone può provocare ritenzione di acqua e sodio, ridotta tolleranza glucidica, ipokaliemia. Deve essere usato con cautela in pazienti anziani con disturbi cardiaci e ipertensione.La sua azione dipende dall’acidità gastrica,e perciò l'utilizzo contemporaneo di antisecretivi ed antiacidi possono interferire con essa.
I farmaci antitiroidei (carbimazolo, propiltiouracile), vengono usati nell’ipertiroidismo, per preparare i pazienti alla tiroidectomia o nel trattamento a lungo termine. Essi agiscono interferendo con la sintesi degli ormoni tiroidei.
Il carbimazolo viene somministrato generalmente in dosi di 15-40 mg per os al dì. Tale dosaggio viene mantenuto fin quando il paziente diventa eutiroideo, in genere dopo 4-8 settimane; il dosaggio può essere poi ridotto in modo progressivo alla dose di mantenimento di 5-15 mg al giorno; la terapia viene mantenuta per 12-18 mesi. Ai bambini viene di norma somministrato il carbimazolo al dosaggio iniziale di 250 µg/kg per os 3 volte al giorno, adattandolo secondo la risposta; il trattamento nei bambini dovrebbe essere prescritto da uno specialista. Il prurito e le eruzioni cutanee sono effetti collaterali comuni, ma possono essere trattati con antistaminici senza interrompere la terapia;altrimenti il carbimazolo può essere sostituito dal propiltiouracile. Un grave, ma fortunatamente poco comune effetto collaterale del carbimazolo è la granulocitopenia, per cui i pz in trattamento devono comunque eseguire analisi periodiche e riferire al proprio medico l'eventuale comparsa di sintomi che possano far pensare ad un'infezione.
Vedi carbaminoemoglobina.
Serie di trasformazioni chimiche che scinde tutti i carboidrati (eccetto quelli che costituiscono la fibra) nelle loro molecole costitutive (monosaccaridi) per poi essere utilizzati per fornire energia. I carboidrati sono infatti la sorgente di energia più pronta, utilizzabile a livello di tutti i tessuti; essi rappresentano il combustibile di scelta per il lavoro muscolare, per la cellula nervosa e per i globuli rossi. Quando l'apporto alimentare dei carboidrati supera il fabbisogno di energia dell'organismo, essi vengono trasportati al fegato e convertiti in glicogeno, che costituisce una forma di riserva di energia a breve termine: la possibilità di immagazzinare energia sotto forma di glicogeno è limitata, per cui, quando tale possibilità è esaurita, il glucosio in eccesso viene impiegato per la sintesi degli acidi grassi e accumulato come tale nel tessuto adiposo. Se al contrario l'apporto alimentare dei carboidrati non è sufficiente, la richiesta di energia viene soddisfatta attraverso la produzione di glucosio a partire dagli aminoacidi (gluconeogenesi). Dal punto di vista energetico 1 g di carboidrati dà 4 calorie. Vedi alimentazione.
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