Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sigla della coagulazione intravascolare disseminata, sindrome emorragica o emorragico-trombotica dovuta alla comparsa in circolo di una notevole attività procoagulante, che causa l'innesco intravascolare della coagulazione del sangue con consumo e diminuzione nel sangue di piastrine, fibrinogeno e altri fattori della coagulazione, con attivazione secondaria della fibrinolisi e anemia emolitica microangiopatica. Può presentarsi sotto forma acuta oppure cronica. La forma acuta è una grave emergenza ematologica, caratterizzata da fenomeni emorragico-trombotici a carico di cervello, reni, polmoni, cute, fegato, ghiandole endocrine, da stato di shock con rapida evoluzione fatale. Può essere causata da agenti esterni quali veleni di serpente, setticemia, viremia, malaria, anafilassi, traumi, interventi chirurgici, ustioni, leucemie, distacco della placenta, morte intrauterina del feto. Nella forma cronica, molto più frequente di quella acuta e a decorso meno grave, prevalgono le manifestazioni trombotiche, soprattutto a livello venoso, e l'anemia da cause meccanico-emolitiche. È comune in corso di neoplasie, malattie epatiche croniche, linfomi, malattie del collagene, endocarditi, cardiopatie congenite.
Termine introdotto dallo psichiatra tedesco E. Kretschmer ad indicare un disturbo dell'umore, caratterizzato da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Per parlare di ciclotimia, l'alternanza dei due stati deve protrarsi per almeno due anni. Talvolta ci sono dei periodi di normalità, in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.
L'individuo ciclotimico soffre dunque l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di ipersonnia, apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione; normalmente durante le fasi di ipomania intraprende progetti anche grandiosi affrontati con grande entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva. Tuttavia i sintomi dell'ipomania e della depressione non sono mai così gravi da compromettere gravemente la vita sociale e lavorativa dell'individuo. La ciclotimia è una forma meno invalidante del disturbo bipolare.
Questo disturbo è comune nei parenti di pazienti con disturbo bipolare e alcuni individui possono sviluppare loro stessi la patologia. Può permanere sino all'età adulta, cessare temporaneamente e permanentemente, o svilupparsi in disturbo dell'umore più grave sino a raggiungere i criteri del disordine bipolare o di episodi di depressione.
I sintomi differiscono a seconda che la persona si trovi nella fase distimica o in quella euforica.
Fase distimica
Spesso si riscontrano i seguenti sintomi: difficoltà di prendere decisioni; problemi di concentrazione; disturbi di memoria; senso di colpa; ipercriticità; scarsa stima di sé stessi; pessimismo; pensieri auto-lesionisti; sentirsi spesso triste; apatia; disperazione; impotenza; irritabilità; irascibilità; demotivazione; ritiro dalla vita sociale; modifiche dell'appetito; caduta del desiderio sessuale; affaticamento o insonnia.
Fase euforica
I sintomi più frequenti sono: inusuale euforia e buon umore; eccesso di ottimismo; sovrastima di sé stessi; scarsa capacità di giudizio; accelerazione della parola e del pensiero; comportamenti aggressivi e ostili; poco interesse verso gli altri; agitazione; iperattività fisica; comportamenti rischiosi; spese folli; esibizionismo; aumentata energia sessuale; diminuzione della necessità di dormire; facilità alla disattenzione; difficoltà di concentrazione.
Farmaco ad azione immunosoppressiva, il cui meccanismo d'azione consiste principalmente nell'inibizione della replicazione dei linfociti T. Viene utilizzata correntemente per abolire la reazione di rigetto conseguente ai trapianti d'organo.
Farmaci
Sandimmun.
Indicazioni
Usata per prevenire e inibire la risposta immunitaria nei trapianti d'organo e di midollo osseo e in pazienti affetti da uveite endogena, psoriasi grave, artrite reumatoide.
Controindicazioni
Trattandosi di un farmaco dalle indicazioni per situazioni patologiche di estrema gravità non esistono controindicazioni assolute ad eccezione di soggetti con una accertata ipersensibilità al prodotto.
Interazioni
Interagisce con antibiotici e altre sostanze potenzialmente dannosi per l'apparato renale e urinario (aminoglicosidi, amfotericina B, ciprofloxacina), colchicina e trimethoprim, FANS in particolare diclofenac, lovastatina, inibitori o induttori del sistema epatico del citocromo P450, ketoconazolo, eritromicina, doxiciclina, propafenone, calcio antagonisti, barbiturici, carbamazepina, fenitoina, metamizolo, rifampicina, nafcillina, sulfamidina/trimetoprim per via endovenosa, Hypericum perforatum, metilprednisolone, prednisolone, josamicina.
Contrazione spastica del muscolo ciliare dell'occhio, con relativo disturbo dell'accomodazione.
E' spesso segno di affaticamento dell'occhio.
Antibiotico ad azione antitubercolare. Agisce inibendo la sintesi della parete batterica. È usata in associazione con isoniazide, PAS, streptomicina. Non deve essere usata in pazienti epilettici, depressi o psicotici. Può dare sonnolenza, mal di testa, vertigine, convulsioni.
Farmaco antitumorale e immunomodulatore, appartenente al gruppo degli alchilanti. Esplica la sua azione legandosi stabilmente al DNA in modo da alterarne irreversibilmente la struttura. È uno dei farmaci più importanti per la cura di molte neoplasie: utilizzato prevalentemente in associazione ad altri farmaci antitumorali nella terapia dei linfomi, del mieloma, dei carcinomi della mammella, dell'ovaio, della testa e del collo, del polmone e delle vie urinarie. Può essere somministrato per via endovenosa od orale. Nausea e vomito sono gli effetti collaterali più importanti; l'azione deprimente l'attività del midollo osseo può portare a riduzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine; un effetto collaterale proprio del farmaco è la possibile insorgenza di una cistite emorragica. L'azione immunosoppressiva della ciclofosfamide viene sfruttata per la cura di malattie autoimmuni e collagenopatie.
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