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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
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Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di riccardo (del 22/10/2013 @ 17:18:34, in Lettera C, visto n. 1028 volte)
Malattia, disturbo o lesione a carico del cervello.
 
Di riccardo (del 22/10/2013 @ 17:17:24, in Lettera C, visto n. 1088 volte)
Il tumore al cervello è il più diffuso tra i tumori solidi del bambino. Sono frequenti anche i meningiomi e gli adenomi ipofisari. I gliomi a bassa malignità, come gli astrocitomi, sono più frequenti nel giovane, mentre quelli ad alta malignità, come l'astrocitoma anaplastico, sono prevalenti nell'anziano. L'esposizione a radiazioni ionizzanti è l'unico fattore di rischio ambientale noto per i tumori cerebrali. Ne sono interessati i pazienti trattati con alte dosi radianti per tumori intra o extracranici, inclusa l'irradiazione cranica profilattica per la leucemia. Alcune malattie ereditarie predispongono allo sviluppo di tumori cerebrali. Tra queste la neurofibromatosi, che comporta la comparsa di gliomi in oltre il 10% dei pazienti. Tumori cerebrali anche di piccole dimensioni possono causare sintomi particolari a causa dello spazio ristretto e non deformabile dell'encefalo, che permette solo minime variazioni quantitative del proprio contenuto, e della straordinaria sensibilità delle strutture nervose. I sintomi più comuni dei tumori cerebrali sono la cefalea, le convulsioni, il vomito accompagnato o meno da nausea, alterazioni mentali e del comportamento, alterazioni motorie o sensitive. Un segno tipico è l'edema della papilla ottica. La RMN (risonanza magnetica nucleare) è diagnostica. La terapia dei tumori cerebrali benigni è chirurgica. Opzioni terapeutiche diverse vengono seguite per i tumori maligni: chirurgia, radioterapia, corticosteroidi. La chemioterapia è generalmente poco efficace.
 
Di riccardo (del 22/10/2013 @ 17:16:01, in Lettera C, visto n. 1100 volte)
Complesso di disturbi provocati da lesioni dei tre lobi del cervelletto. Possono essere variamente associati, a seconda che siano colpiti in modo prevalente uno o l'altro dei lobi cerebellari e le loro connessioni con le altre strutture cerebrali. I sintomi sono: ipotonia e astenia muscolare, astasia (incapacità di mantenere l'equilibrio nella stazione eretta e nella marcia); a tali sintomi è riconducibile tutta la multiforme sintomatologia cerebellare. Per quanto riguarda la statica, il soggetto deve allargare la base di appoggio, e spesso presenta un atteggiamento asimmetrico negli arti dei due lati. La deambulazione è atassica e, a differenza dell'atassia sensitiva del soggetto affetto da tabe dorsale, non peggiora a occhi chiusi. Altro tipico sintomo cerebellare è la dismetria, cioè la mancanza di misura nei movimenti, che si può osservare nella deambulazione e nelle prove indice-naso e tallone-ginocchio (il soggetto, invitato a toccare rispettivamente con l'indice il naso e con un tallone il ginocchio dell'altra gamba, prima a occhi aperti e poi a occhi chiusi, sbaglia la mira dal lato colpito). Tipico disturbo della coordinazione dei movimenti degli arti è l'adiadococinesia: gli arti non sono capaci di eseguire una serie di movimenti rapidi in sincronia, ma sono più impacciati e lenti dal lato malato. Frequentissimi sono anche altri sintomi: vertigini, più spesso soggettive, non accompagnate da alterazioni acustiche; tremore incontrollabile durante cambiamenti di posizione e al principio e alla fine del movimento volontario; disturbi della parola, che è scandita, rallentata, esplosiva, e della scrittura, tremula, esitante, imprecisa; nistagmo. Sindromi cerebellari sono spesso dovute a lesioni vascolari del cervelletto (ischemia, emorragie), ma possono anche avere cause infettive (virus coxsackie), tossiche (neurotossicità da antiblastici come citarabina o 5-fluoruracile), o genetiche, come nell'atassia-telangectasia.
 
Di riccardo (del 22/10/2013 @ 17:09:52, in Lettera C, visto n. 954 volte)
Piante erbacee (per lo più Graminacee) i cui frutti (cariossidi), particolarmente ricchi di amido, sono utilizzati nell'alimentazione direttamente e sotto forma di farina; tra i più usati frumento, mais, segale, orzo, avena, riso. I cereali vengono utilizzati per l'alimentazione generalmente dopo essere stati privati delle parti indigeribili (cellulosa) e irritanti (lignina) degli strati periferici, e anche delle parti ricche di sostanze lipidiche (embrioni o germi), facilmente alterabili. Di conseguenza per l'alimentazione si utilizza solo la parte interna (endosperma), composta per la quasi totalità da amido, e ciò non costituisce un vantaggio, perché viene così eliminata la porzione più ricca di fibre, sali minerali, proteine e vitamine. Queste farine raffinate, più pregiate dal punto di vista commerciale, hanno valore nutritivo minore di quelle poco raffinate o integrali: la crusca eliminata con la raffinazione, ricca di ferro, di vitamine del gruppo B e di proteine, è importante per il mantenimento dello stato di benessere fisico. Le farine sono un alimento prevalentemente energetico.
 
Di riccardo (del 22/10/2013 @ 17:08:42, in Lettera C, visto n. 1002 volte)
Una banda di silicone viene fissata intorno al bulbo oculare, in caso di distacco di retina; la banda viene tesa in modo da determinare un aumento di tensione, cui segue la fuoriuscita del liquido sottoretinico per ristabilire l'aderenza tra coroide e retina. Può essere seguito da diatermocoagulazione o criocoagulazione.
 
Di riccardo (del 22/10/2013 @ 16:59:49, in Lettera C, visto n. 2943 volte)
Intervento di correzione della incontinenza cervico-segmentaria, atto a prevenire l'aborto. Si pratica in anestesia generale, preferibilmente in un'epoca compresa tra l'ottava e la nona settimana di gravidanza. Viene inserita una fettuccia di materiale non assorbibile sotto la mucosa del collo dell'utero, circondandolo. In questo modo si determina la chiusura del canale cervicale e si ripristina la sua funzione di contenimento del materiale ovulare. Le tecniche utilizzate sono la transvaginale e la transaddominale. La tecnica transvaginale è senz’altro la più diffusa, e rappresenta probabilmente più del 95% dei cerchiaggi. La tecnica più facile e comune è quella di McDonald, in cui una sutura viene passata attorno al collo dell’utero per via transvaginale. Un’altra tecnica, quella di Shirodkar, ha la stessa efficacia, ma, visto che richiede più dissezione chirurgica sia nell’inserzione che nella rimozione della sutura, è oggi meno diffusa e indicata. La tecnica transaddominale è usata raramente, di solito nei casi in cui nella gravidanza precedente il cerchiaggio transvaginale non è riuscito a prevenire il parto pretermine. Richiede inizialmente una laparotomia con inserzione della sutura per via addominale. Il cerchiaggio transaddominale può essere effettuato sia prima della gravidanza che in gravidanza. Il cerchiaggio diminuisce l’incidenza di parto pretermine di almeno il 20-40% nella gravidanze con feto singolo e accorciamento della lunghezza della cervice al di sotto dei 25 mm nel secondo trimestre. L’efficacia è stata dimostrata in particolare per le gravidanze con pregresso parto pretermine e accorciamento della cervice. Il nastro viene poi rimosso al momento del parto, quando compaiono le prime contrazioni. Il cerchiaggio può causare gravi lesioni alla cervice uterina se rimosso a travaglio di parto avanzato. In caso di rottura delle membrane pretermine, è di solito rimosso subito dopo la somministrazione delle due dosi di steroidi per la maturazione fetale, o anche prima in presenza di infezione uterina, travaglio, o stress fetale.
 
Di riccardo (del 22/10/2013 @ 16:58:48, in Lettera C, visto n. 889 volte)
Materiale usato nelle protesi dentarie, per le sue caratteristiche di buona compatibilità biologica e di conservazione nel tempo, dovuta alla grande durezza, oltre che per fini estetici, dovuti alle molteplici gradazioni di colore disponibili, facilmente avvicinabili a quelli dei denti.
 
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