Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Vedilaparoscopia.
Descrive alcune formazioni anatomiche che sono situate in regione addominale. In particolare: l'arteria (o tronco) celìaco; il plesso celìaco; il punto celiaco.
La celiachia è una patologia intestinale causata da intolleranza al glutine, un gruppo di proteine del frumento, dell'orzo e della segale. L'introduzione del glutine nell'organismo causa la produzione di anticorpi contro i villi intestinali con conseguente cattivo assorbimento dei cibi. I sintomi sono diarrea, vomito, anoressia, arresto della crescita, calo ponderale, anemia. In genere la celiachia insorge attorno ai 30 mesi o intorno ai 12-14 anni e nella donna intorno ai 35 anni. Le donne sono colpite in misura doppia rispetto agli uomini. Non esiste terapia specifica e l'unica misura efficace è l'eliminazione del glutine dalla dieta. Recentemente ricercatori finlandesi (università di Kuopio) hanno scoperto che è possibile arricchire la dieta senza glutine con moderate quantità di avena; infatti le proteine dell'avena (avenina) sono differenti da quelle contenute in frumento (gliadine) o in orzo e segale (prolamine).
Se non trattata, la celiachia può evolvere in linfomi, tumori gastrointestinali e malattie autoimmuni. I celiaci soffrono di problemi alla tiroide (ipotiroidismo e patologie autoimmuni) in misura tre volte superiore al normale. In Italia sono 35.000 i casi diagnosticati, ma si stima che rappresentino solo il 10% del totale.
Nel 2002 ricercatori australiani hanno scoperto le proteine responsabili della celiachia, ovvero l'intolleranza al glutine, aprendo la strada a un vaccino preventivo. Gli studiosi hanno individuato tra le gliadine, proteine che costituiscono il glutine, un frammento proteico capace di innescare una forte reazione da parte dell'organismo. Hanno scoperto inoltre che esiste una predisposizione genica che facilita l'inizio della reazione autoimmune ed è presente nel 90% dei malati.
Farmaci
Artilog, Celebrex, Solexa.
Indicazioni
Trattamento sintomatico dell'osteoporosi e dell'artrite reumatoide.
Controindicazioni
È controindicato in caso di gravidanza e durante il periodo di allattamento, ipersensibilità al principio attivo o a uno degli eccipienti del farmaco. Ipersensibilità nota alle sulfonamidi, in soggetti con eccessi asmatici, rinite acuta, polpi nasali, edema angioneurotico, orticaria o reazioni allergiche all'acido acetilsalicilico e ai FANS. Controindicato altresì in pazienti sofferenti di ulcera peptica o sanguinamento gastrointestinale, malattie infiammatorie intestinali e grave insufficienza epatica.
Interazioni
Sono conosciute le interazioni con ACE-inibitori, barbiturici, carbamazepina ciclosporina, destrometorfano, diuretici, fluconazolo, litio, metotressato, contraccettivi orali, rifampicina, tacrolimus, warfarin o farmaci ad analoga attività antitrombotica. Antidepressivi neurolettici, anti-ipertensivi, antiaritmici.
Antibiotico appartenente alle cefalosporine di seconda generazione ad ampio spettro, resistente alle betalattamasi. Usato per le infezioni delle basse vie respiratorie, e in particolare per quelle da germi resistenti a molteplici antibiotici, contratte in ambiente ospedaliero. È l'unica cefalosporina di seconda generazione approvata per il trattamento della meningite.
Antibiotico appartenente alle cefalosporine di terza generazione; ha lo stesso spettro d'azione, le indicazioni e gli effetti collaterali del cefoperazone.
Antibiotico appartenente alle cefalosporine di seconda generazione ad ampio spettro, resistente alle betalattamasi. Indicato nel trattamento delle infezioni a carico delle basse vie respiratorie, dell'osso, dell'endocardio, dell'apparato genitale femminile. L'iniezione intramuscolare è molto dolorosa. In caso di danno renale le dosi vanno diminuite.
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