Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Scienza che studia le proprietà, la composizione e la struttura delle sostanze costituenti la materia; si occupa inoltre delle trasformazioni che queste subiscono e delle leggi che le regolano.
La chimica è anche stata definita come "la scienza centrale" (in inglese "central science") perché connette le altre scienze naturali, come l'astronomia, la fisica, le scienze dei materiali, la biologia e la geologia.[2][3]
Oggetti di studio della chimica sono principalmente:
le proprietà dei costituenti della materia (atomi);
le proprietà delle entità molecolari, ad esempio (ioni o molecole), costituite da singoli atomi o dalla combinazione di più atomi;
le proprietà delle specie chimiche (ciascuna delle quali caratterizzata da una specifica tipologia di entità molecolare e da particolari proprietà che la distinguono dalle altre specie chimiche);
le proprietà delle miscele e dei materiali costituiti da una o più specie chimiche.
Tale studio della materia non è limitato alle sue proprietà e struttura in un dato istante, ma riguarda anche le sue trasformazioni, dette reazioni chimiche (che comportano la rottura dei legami che tengono uniti gli atomi appartenenti alla stessa entità molecolare e la formazione di nuovi legami per dare origine a nuove entità molecolari).[4]
Sono studiati anche gli effetti di tali proprietà e le interazioni tra i componenti della materia su quelle degli oggetti e della materia con cui comunemente abbiamo a che fare, e le relazioni tra di essi, il che determina un'ampia importanza pratica di tali studi. Si tratta quindi di un campo di studi molto vasto, i cui settori sono tradizionalmente suddivisi in base al tipo di materia di cui si occupano o al tipo di studio.
La conoscenza della struttura elettronica degli atomi è alla base della chimica convenzionale, mentre la conoscenza della struttura del nucleo atomico e delle sue trasformazioni spontanee ed indotte è alla base della chimica nucleare.
Prodotto della digestione dei cibi nello stomaco; si tratta di una massa semiliquida, acida, che in piccole quantità passa nel duodeno fino a quando, entro alcune ore dal pasto, lo stomaco si è svuotato. Nell'intestino il chimo acido stimola le secrezioni pancreatiche e il rilascio di bile da parte della cistifellea: questi succhi, alcalini, portano a termine la digestione favorendo l'assorbimento dei nutrienti. Il chimo progredisce nell'intestino tenue più o meno velocemente a seconda della quantità di scorie che contiene; giunto nel colon viene concentrato e dà origine alle feci.
Registrazione dei cambiamenti di contorno delle pareti degli organi determinati dal movimento (per esempio, del cuore). Lo strumento usato, il chimografo, si avvale di una particolare tecnica radiodiagnostica, ma attualmente è sostituito dalla roentgencinematografia (vedi radiodiagnostica).
È uno degli interventi per l'ernia del disco. L'ernia si scioglie iniettando nel disco intervertebrale, in anestesia totale o parziale, un enzima proteolitico estratto dalla papaia, la chimopapaina.
Questa tecnica è ormai poco diffusa; è utilizzata solo per ernie in fasi iniziali, quando il disco non è ancora totalmente fuoriuscito dalla sede. La principale controindicazione è l'allergia nei confronti delle proteine di papaia.
Risultati. L'ernia scompare e nel 70-80% dei casi il recupero richiede al massimo sei settimane. Tuttavia, è possibile che il dolore persista anche fino a tre mesi dopo l'intervento.
Enzima intestinale che si forma nel duodeno per azione della tripsina sul precursore inattivo chimotripsinogeno, componente del succo pancreatico; idrolizza i legami peptidici che nelle proteine tengono insieme le catene di aminoacidi.
Polipeptide prodotto e secreto dalla porzione esocrina del pancreas. Assieme agli altri componenti del succo pancreatico viene riversato durante la digestione nel duodeno, dove la tripsina lo trasforma in chimotripsina.
Cinchona succirubra, famiglia Rubiacee, pianta di cui si usa in terapia la corteccia dei rami di esemplari vecchi di almeno 15-20 anni. Tale corteccia contiene chinina, chinidina, cinconina, cinconidina, chinotannici e altre sostanze alcaloidi. È un ottimo amaro, tonico generale, febbrifugo, antimalarico, astringente intestinale ed emostatico. Si utilizza nelle dispepsie atoniche gastrointestinali, nelle febbri e nelle metrorragie. La tintura madre è più attiva degli estratti acquosi, come il decotto, perché la maggior parte dei componenti non è solubile in acqua.
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