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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di riccardo (del 16/10/2013 @ 11:46:59, in Lettera C, visto n. 1037 volte)
Detto anche antrace è una malattia contagiosa degli animali, che può infettare anche l'uomo, in particolare persone esposte per ragioni professionali (veterinari, pastori, agricoltori). È provocata da Bacillus anthracis, un batterio produttore di spore resistenti, anche per anni, nell'ambiente esterno; colpisce ovini, bovini, equini e suini. L'infezione segue alla penetrazione delle spore attraverso una lesione della cute (forma cutanea), oppure attraverso l'apparato respiratorio (forma polmonare) o l'apparato digerente (forma intestinale). La più comune è la forma cutanea, che si manifesta nelle zone più esposte (viso, collo, arti superiori). Dopo un periodo di incubazione di 1-3 giorni compare una papula eritemato-edematosa, che si trasforma in una vescico-pustola (pustola maligna) a contenuto emorragico-purulento, che tende a estendersi e a ricoprirsi di un'escara nerastra, circondata da una zona di edema duro, di colorito rosso, e da piccole vescicole e pustole. Se non si interviene rapidamente, con adeguata terapia, l'edema si estende con grave compromissione dello stato generale del paziente (edema maligno) fino a giungere alla setticemia. La terapia di elezione si avvale della penicillina e delle tetracicline. Importante è la profilassi: vaccinazione e misure preventive, disinfezione degli ambienti di lavoro.
 
Di riccardo (del 16/10/2013 @ 11:43:08, in Lettera C, visto n. 1063 volte)
Composti organici formati da carbonio e idrogeno. Sono i costituenti fondamentali di cereali, frutta, legumi, e rappresentano la componente quantitativamente più importante dell'alimentazione umana, fornendo più della metà delle calorie necessarie giornalmente (circa il 60%). I tessuti animali contengono una quantità relativamente piccola di carboidrati (circa l'1% nell'uomo). La principale funzione metabolica dei carboidrati (soprattutto del glucosio) consiste nel fungere da elemento energetico di pronto e facile impiego e di maggior rendimento. I carboidrati hanno anche funzioni plastiche (cioè di sostegno), poiché entrano nella costituzione di strutture essenziali per gli organismi viventi, quali per esempio, gli acidi nucleici, i lipidi cerebrali, le glicoproteine. I carboidrati di interesse alimentare possono essere divisi in tre categorie: monosaccaridi; oligosaccaridi; polisaccaridi. I monosaccaridi comprendono le molecole più semplici, direttamente assorbibili senza bisogno di processo digestivo: i più diffusi sono il glucosio, il fruttosio (presente nella frutta), il galattosio (che non esiste libero negli alimenti, ma è prodotto durante la digestione enzimatica del lattosio nell'intestino), il mannosio (che si trova legato a molte proteine). Gli oligosaccaridi sono costituiti da poche unità di monosaccaridi: i più diffusi sono i disaccaridi (con due molecole di monosaccaridi), tra cui il saccarosio (formato da una molecola di glucosio più una di fruttosio), cioè il comune zucchero da cucina; il maltosio (formato da due molecole di glucosio), contenuto nel cereali; il lattosio (formato da una molecola di galattosio e una di glucosio), la cui unica fonte è il latte, umano o animale. I polisaccaridi sono polimeri prodotti dall'aggregazione di più di dieci molecole di monosaccaridi: quelli di maggiore importanza per la nutrizione sono l'amido, il glicogeno, la cellulosa, tutti costituiti da lunghe molecole di glucosio legate fra loro in modo diverso. L'amido è il carboidrato di riserva più importante del regno vegetale ed è la principale sorgente di carboidrati per l'alimentazione umana (cereali, patate, legumi). Il glicogeno è un polisaccaride del regno animale, contenuto nel fegato e nei muscoli come forma di deposito dei carboidrati: ha scarsa importanza alimentare. La cellulosa costituisce lo scheletro delle fibre vegetali (parte legnosa e fibrosa di tutte le piante): quella contenuta negli alimenti viene eliminata quasi per intero con le feci, alle quali conferisce volume e consistenza; solo gli animali erbivori possiedono gli enzimi per digerirla.
 
Di riccardo (del 16/10/2013 @ 11:44:32, in Lettera C, visto n. 958 volte)
Serie di trasformazioni chimiche che scinde tutti i carboidrati (eccetto quelli che costituiscono la fibra) nelle loro molecole costitutive (monosaccaridi) per poi essere utilizzati per fornire energia. I carboidrati sono infatti la sorgente di energia più pronta, utilizzabile a livello di tutti i tessuti; essi rappresentano il combustibile di scelta per il lavoro muscolare, per la cellula nervosa e per i globuli rossi. Quando l'apporto alimentare dei carboidrati supera il fabbisogno di energia dell'organismo, essi vengono trasportati al fegato e convertiti in glicogeno, che costituisce una forma di riserva di energia a breve termine: la possibilità di immagazzinare energia sotto forma di glicogeno è limitata, per cui, quando tale possibilità è esaurita, il glucosio in eccesso viene impiegato per la sintesi degli acidi grassi e accumulato come tale nel tessuto adiposo. Se al contrario l'apporto alimentare dei carboidrati non è sufficiente, la richiesta di energia viene soddisfatta attraverso la produzione di glucosio a partire dagli aminoacidi (gluconeogenesi). Dal punto di vista energetico 1 g di carboidrati dà 4 calorie. Vedi alimentazione.
 
Di riccardo (del 16/10/2013 @ 11:41:59, in Lettera C, visto n. 1225 volte)
Vedi carbaminoemoglobina.
 
Di bentalina (del 18/09/2007 @ 10:54:43, in Lettera C, visto n. 42073 volte)
I farmaci antitiroidei (carbimazolo, propiltiouracile), vengono usati nell’ipertiroidismo, per preparare i pazienti alla tiroidectomia o nel trattamento a lungo termine. Essi agiscono interferendo con la sintesi degli ormoni tiroidei. Il carbimazolo viene somministrato generalmente in dosi di 15-40 mg per os al dì. Tale dosaggio viene mantenuto fin quando il paziente diventa eutiroideo, in genere dopo 4-8 settimane; il dosaggio può essere poi ridotto in modo progressivo alla dose di mantenimento di 5-15 mg al giorno; la terapia viene mantenuta per 12-18 mesi. Ai bambini viene di norma somministrato il carbimazolo al dosaggio iniziale di 250 µg/kg per os 3 volte al giorno, adattandolo secondo la risposta; il trattamento nei bambini dovrebbe essere prescritto da uno specialista. Il prurito e le eruzioni cutanee sono effetti collaterali comuni, ma possono essere trattati con antistaminici senza interrompere la terapia;altrimenti il carbimazolo può essere sostituito dal propiltiouracile. Un grave, ma fortunatamente poco comune effetto collaterale del carbimazolo è la granulocitopenia, per cui i pz in trattamento devono comunque eseguire analisi periodiche e riferire al proprio medico l'eventuale comparsa di sintomi che possano far pensare ad un'infezione.
 
Di bentalina (del 16/09/2007 @ 17:11:57, in Lettera C, visto n. 5917 volte)
Il carbenoxolone è un farmaco antiulcera che stimola la secrezione di ioni bicarbonato, potenziando le difese della mucosa gastrica, la quale risulta così meno sensibile all’attacco degli ioni idrogeno. Il carbenoxolone può provocare ritenzione di acqua e sodio, ridotta tolleranza glucidica, ipokaliemia. Deve essere usato con cautela in pazienti anziani con disturbi cardiaci e ipertensione.La sua azione dipende dall’acidità gastrica,e perciò l'utilizzo contemporaneo di antisecretivi ed antiacidi possono interferire con essa.
 
Di riccardo (del 16/10/2013 @ 11:40:48, in Lettera C, visto n. 1237 volte)
Farmaco antibiotico derivato della penicillina, con lo stesso spettro dell'ampicillina. Si somministra in genere per via parenterale. A dosaggi elevati può provocare aumento del tasso di sodio e diminuzione di quello del potassio. La carbenicillina viene impiegata in associazione agli aminoglicosidi, perché da sola sviluppa rapidamente resistenza. Oltre ad avere gli effetti collaterali delle penicilline, può agire come antiaggregante piastrinico.
 
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