Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sono lesioni delle radici dei nervi spinali ripiene di liquor spinale, rilevate più frequentemente a livello sacrale durante gli esami di risonanza magnetica nucleare. Generalmente asintomatiche, in rari casi possono essere causa di una sindrome neurologica, detta sindrome di Tarlov, dal nome del neurochirurgo americano che per primo, nel 1938, identificò la natura di tali cisti.
L’opzione chirurgica ha avuto risultati sovente deludenti dal punto di vista del miglioramento della qualità della vita dei pazienti (vedasi risultati di un survey internazionale).
Il trattamento con fibrina, sperimentato anche in qualche ospedale in Italia, laddove efficace, rappresenta una soluzione temporanea, i cui effetti sembrano esaurirsi nel giro di pochi mesi.
Attualmente la patologia viene trattata prevalentemente a livello antalgico tramite i consueti farmaci per il dolore neuropatico (FANS, antidepressivi, antiepilettici, morfinoidi). In alcuni casi si ricorre all’impianto di pompa ad infusione intratecale, che somministra antidolorifici e mio-rilassanti (per lo più morfina e baclofen) e/o di elettrostimolatore.
Ottenuti effetti benefici con sedute di etiopatia.
Strutture cavitarie, tondeggianti, epitelizzate, a contenuto liquido, annidate nelle ossa mascellari, che originano da formazioni tessutali diverse. Hanno crescita continua ed espansiva, con progressiva deformazione e distruzione del tessuto osseo. Si suddividono in odontogene, disontogenetiche e pseudocisti. Dopo una prima fase asintomatica, le cisti mascellari esordiscono con la deformazione espansiva, non dolorosa. Complicazioni frequenti: infezioni e suppurazione. La terapia, chirurgica, mira all'asportazione completa della parete cistica e alla bonifica dell'elemento dentario responsabile della cisti mascellare stessa.
Neoformazioni benigne dell'ovaio, a contenuto liquido. Se ne conoscono due tipi: le follicolari, di solito multiple, di piccole dimensioni; e le luteiniche, di maggiori dimensioni, per lo più singole. Possono essere asintomatiche ed essere scoperte occasionalmente durante una visita ginecologica, oppure dare dolori addominali e irregolarità mestruali. A seconda delle dimensioni e della sintomatologia, possono essere trattate farmacologicamente o chirurgicamente. Nel caso dell'ovaio policistico, tutto l'ovaio è interessato da piccole cisti. Questa patologia, causata da disfunzioni ormonali o da processi infiammatori cronici, può causare amenorrea e sterilità.
La chirurgia può essere necessaria per rimuovere le cisti maggiori di 5 centimetri di diametro.
Cisti di consistenza molle rivestita da epidermide che può contenere annessi cutanei (peli, abbozzi dentali, cheratina). Frequente la localizzazione nella zona sacro-coccigea, al centro del torace e al collo. Può talora andare incontro a processi infiammatori e suppurativi.
La terapia è esclusivamente chirurgica. La maggior parte dei chirurghi preferisce non intervenire nella fase di ascessualizzazione perché l'infiammazione e l'infezione vanificherebbero gli effetti dell'anestesia locale e costringerebbero ad un allargamento dei margini di asportazione. L'intervento va invece effettuato quando il processo patologico è regredito. Consiste nell'esplorazione accurata dei tramiti fistolosi con sonde e con coloranti e nell'asportazione completa, in blocco, di tutta la parte malata contenente la cisti e le fistole. Poiché secondo la teoria di J. Bascom la cisti pilonidale è una malattia acquisita squisitamente “dermatologica”, essa come tale va trattata, con escissioni e suture multiple ma di pochi millimetri (a “chicco di riso”) degli orifizi cutanei esterni situati sulla linea mediana posteriore della regione sacro-coccigea. Eventuali ampie suture in corrispondenza della linea mediana posteriore per motivi meccanici tendono, quasi sempre, ad aprirsi, e qualora fosse necessario una detersione dei piani tessutali più profondi questi vanno raggiunti attraverso una incisione laterale, che, invece, tende a guarire con estrema semplicità. Successivamente all’intervento di Bascom, la ripresa delle normali attività è, solitamente, molto più rapida rispetto ad interventi più demolitori. Un'altra tecnica per l'asportazione di ciste, utilizza una forma di laparoscopia sperimentata in Israele . Tale tecnica introdotta in Italia dall Dott. Di Castro comporta l'utilizzo di lame circolari (trefine) che asportano sia il tessuto malato che il contenuto della cisti o della fistola. Non si avrà quindi un taglio ma la presenza di piccoli forellini del diametro di 2,6 millimetri che arriveranno subito a guarigione consentendo, il giorno successivo all'intervento, di riprendere la normale attività.
Lesioni benigne del parenchima renale che, non connesse a nessun tipo di ereditarietà, possono essere multiple o, più frequentemente, singole e che insorgono in reni di dimensioni normali. Tale definizione è importante poiché identifica questa entità patologica differenziandola dalla malattia policistica renale autosomica dominante, patologia con un peggiore profilo prognostico.
Si localizzano prevalentemente nella corticale del rene ed hanno un diametro che normalmente non supera i 5 cm. In alcuni rari casi sono state descritte cisti di dimensioni maggiori ai 10 cm. La parete della cisti è composta da un epitelio di tipo cubico, grigiastro, in genere atrofico e a volte contornato da esili tralci fibro-connettivali. Il contenuto della cisti è un liquido chiaro, trasparente, talora citrino o siero-ematico. Esiti traumatici od emorragici possono dare origine a fenomeni calcifici.
Raccolta sottocutanea di materiale grasso, semisolido, costituita principalmente da cheratina, sebo e cellule morte.
Si presenta come una massa tondeggiante rilevata, palpabile ed indolente. Può raggiungere dimensioni anche di 5 o 6 cm.
In genere si forma in seguito ad occlusione di una ghiandola sebacea. A causa di questa occlusione, la ghiandola non può smaltire la secrezione che continua a prodursi portando alla formazione della raccolta.
Questo tipo di cisti può comparire in tutte le zone del corpo, esclusa la pianta del piede e il palmo della mano. Il cuoio capelluto, le orecchie, le braccia e il torace sono le sedi più comuni; altra sede comune di insorgenza nei soggetti di sesso maschile è lo scroto.
Può essere rimossa con anestesia locale tramite una semplice incisione della cute con totale rimozione del contenuto, sempre nel rispetto delle comuni regole di asepsi. Questo tipo di procedura risolve completamente il problema e la probabilità che la cisti si riformi è molto bassa.
Si formano nel follicolo capillare. Sono per lo più rilevate sul cuoio capelluto. Sono lisce all'esterno e contengono cheratina. Sono ereditate per via genetica. Raramente, queste cisti crescono formando rapidamente dei tumori trichilemmali, chiamati cisti trichilemmali proliferanti, che sono benigni ma crescono aggressivametne nel sito cistico. Molto raramente, le cisti trichilemmali evolvono in senso maligno.
Può essere rimossa chirurgicamente con anestesia locale tramite una semplice incisione della cute con totale rimozione del contenuto, sempre nel rispetto delle comuni regole di asepsi.
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