Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Vedi carcinosi.
Cancerogeno è l'agente chimico, fisico o biologico che causa, promuove o propaga il cancro, per azione diretta sul materiale genetico, o per inferenza sui processi metabolici volti alla regolazione della morte cellulare programmata. I cancerogeni sono classificati da appositi organismi internazionali.
Processo che trasforma cellule normali in cellule cancerose. Può essere innescato da fattori di natura chimica, fisica o biologica (cancerogeni).Gli studi sperimentali hanno fornito un modello della cancerogènesi concepita come un processo costituito da fasi distinte. La prima, detta "iniziazione", è un passaggio rapido e irreversibile, dovuto a profonde modificazioni indotte dal fattore cancerogeno sul DNA della cellula. La seconda fase, denominata "promozione", innescabile anche da sostanze non cancerogene (e fra queste moltissimi fattori ambientali), consiste in un processo lento, ripetitivo, reversibile, che in un certo senso risveglia dal letargo la cellula "iniziata" alla prima fase. Il periodo di tempo compreso fra il primo contatto con l'agente cancerogeno "iniziante" e le manifestazioni tangibili della neoplasia viene definito periodo di latenza, e può variare da qualche settimana a molti anni. Alla promozione segue poi la fase di "progressione" tumorale durante la quale le cellule, ormai neoplastiche, acquistano caratteri sempre più evidenti di malignità (vedi tumore). Nella prima fase di progressione si ha in genere lo sviluppo di lesioni precancerose con aumento del numero (iperplasia) o variazione di forma, dimensione, organizzazione (displasia) delle cellule dell'organismo colpito. In ciascuna delle fasi descritte l'organismo può però intervenire con i propri meccanismi difensivi per arrestare la crescita neoplastica: anche le lesioni precancerose possono perciò regredire o comunque rimanere stazionarie, e soltanto in una percentuale molto più esigua di casi evolvere in senso francamente maligno.
Rara forma di leucodistrofia cerebrale infantile ad eredità autosomica recessiva.
Si ha un ritardo psicomotorio, paralisi spastica, cecità e morte precoce nei primi 18 mesi di età.
Indica la perfetta funzione del tubo digerente in assenza di ostruzioni. Si tratta di un concetto opposto a quello di ileo meccanico o dinamico (detto anche ostruzione intestinale).
Condotti situati all'interno dell'osso temporale, contengono l'endolinfa, i cui movimenti si trasmettono alle cellule dell'epitelio vestibolare sensoriale, caratterizzato dalla presenza delle cosiddette cellule capellute. Esse sono innervate da numerose terminazione nervose, che trasmettono i segnali della posizione del corpo ai centri nervosi che regolano l'equilibrio.
Descrive ogni formazione tubulare, dotata di pareti proprie, di struttura, diametro e lunghezza variabili. Vi sono canali ossei, membranosi, muscolari ecc. Consentono il passaggio dei liquidi organici (bile, sperma ecc.)e di contenere altre formazioni anatomiche (nervi, vasi, tendini) o materiale vario, come gli alimenti.
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