Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Farmaci
Cortison Chemicetina.
Indicazioni
In oftalmologia come trattamento delle infezioni oculari esterne da germi sensibili al cloramfenicolo (in particolare nelle blefariti, dacriocistiti, congiuntiviti, cheratiti) nei casi in cui sia utile associare l'azione antiinfiammatoria dell'idrocortisone. In dermatologia per la cura di dermatiti sensibili ai corticosteroidi accompagnate da infezioni batteriche sensibili al cloramfenicolo
Controindicazioni
È controindicato nei casi di ipersensibilità individuale accertata verso uno dei componenti del prodotto. Malattie micotiche e virali della cute, tubercolosi cutanea, acne rosacea, ulcere cutanee, perforazione della membrana timpanica, ipertensioneoculare, herpes simplex oculare acuto,e altre malattie virali della cornea; congiuntiviti con cheratite ulcerativa, tubercolosi e micosi dell'occhio.
Interazioni
Sono conosciute interazioni con alcool, anticoagulanti orali, difenilidantoina, fenobarbital, ipoglicemizzanti orali.
Farmaci
Librium, Reliberan.
Indicazioni
Trattamento degli stati ansiosi e delle sue somatizzazioni.
Controindicazioni
Da evitare in soggetti affetti da grave miastenia.
Interazioni
Interagisce con altri farmaci quali beta-bloccanti, cimetidina, alcool, contraccettivi orali, indinavir, fluconazolo, itraconazolo, ketonazolo, miconazolo, rifapentina, ritonavir, teofillinici.
Processo fisiologico che, nel caso di rotture della parete vascolare, genera la formazione del coagulo, con la funzione di arrestare o limitare il verificarsi di una emorragia. Presenta una fase vascolare e una piastrinica (emostasi primaria), più una fase emocoagulativa (emostasi secondaria). La fase vascolare si manifesta con la lesione del vaso e origina essenzialmente quattro fenomeni: vasocostrizione e rallentamento del flusso del sangue da parte di sostanze ad azione vasocostrittrice (per esempio, serotonina); adesione delle piastrine alle pareti del vaso; attivazione della coagulazione. La fase piastrinica presenta inizialmente l'adesione al vaso leso delle piastrine, le quali sono aggregate reversibilmente (aggregazione primaria) e danno luogo alla reazione di liberazione, che è rappresentata dalla secrezione di varie sostanze ad attività favorente l'aggregazione secondaria (irreversibile), che causa la formazione del cosiddetto trombo bianco. La fase emocoagulativa ha invece lo scopo di facilitare il consolidamento del tappo piastrinico con la formazione di un reticolo insolubile di fibrina. La fase centrale è costituita dall'attivazione del fattore X a fattore X attivato (fattore Xa). Una via (via intrinseca) di attivazione del fattore X inizia quando, in conseguenza alla lesione di un vaso, si verifica l'esposizione del sangue a superfici diverse da quella dell'endotelio vascolare (collagene, membrane basali). successivamente a queste interazioni si ottiene l'attivazione della precallicreina in callicreina e del fattore XII in fattore XII attivato. Bisogna ricordare come l'attivazione del fattore XII o della precallicreina possa avvenire anche attraverso l'azione diretta di enzimi proteolitici (veleni di serpenti, plasmina, tripsina, complessi antigene-anticorpo, endotossine batteriche) con il conseguente innesco della coagulazione, della fibrinolisi, della cascata del complemento e di altri importanti fenomeni come dolore, infiammazione, ipotensione e shock. È quello che accade, per esempio, in seguito al morso di alcuni serpenti, nella pancreatite acuta, nelle sepsi, nella CID, nelle neoplasie. Qualunque sia il modo in cui avvenga l'attivazione del fattore XII, essa causa la conversione del fattore XI a fattore XI attivato. Quest'ultimo, in associazione a ioni calcio (fattore IV), a fosfolipidi piastrinici e al fattore VIII (vedi anche antiemofilico, fattore), dà luogo all'attivazione del fattore X. Un'altra via di attivazione (via estrinseca) del fattore X, più rapida, è determinata dalla liberazione da parte dei vasi e dei tessuti lesi del fattore tessutale che, in associazione al fattore VII presente nel sangue, causa l'attivazione del fattore X. Il fattore X, comunque attivato, insieme al fattore V, a ioni calcio e a fosfolipidi, genera la conversione della protrombina (fattore II) in trombina e quella del fibrinogeno (fattore I) in fibrina. Per prima cosa i nuclei di fibrina si uniscono fra loro con deboli legami, successivamente, per l'azione del fattore XIII, si forma un coagulo resistente e insolubile, che imbriglia gli elementi corpuscolati del sangue (trombo rosso), fa riunire le pareti del vaso e ferma l'emorragia. Le alterazioni, congenite o acquisite, che interessano una delle tre fasi della coagulazione del sangue sono causa dei diversi tipi di malattie emorragiche.
Di Admin (del 03/09/2013 @ 20:49:44, in Lettera C, visto n. 4634 volte)
La coana è l'apertura posteriore delle fosse nasali, al capo opposto della narice; è il foro che collega il naso con il faringe
Parte dell'orecchio interno, dalla forma a chiocciola, costituita da una cavità tubolare che si avvolge a spirale su se stessa, protetta da una parete ossea collegata ad un canale cocleare, contenente i liquidi cocleari (perilinfa ed endolinfa). Compie 2 giri e 3/4 attorno al proprio asse che prende il nome di modiolo. Corrispondente al labirinto anteriore, la còclea è sede dell'organo del Corti.
Si divide in tre stanze, o rampe: rampa vestibolare, rampa media e rampa timpanica, divise da membrane. La rampa vestibolare e la timpanica sono messe in comunicazione dall'elicotrema. Sulla membrana basilare è posto l'organo del Corti, il vero organo neuro-sensoriale uditivo, responsabile della trasduzione dell'impulso cinetico in elettro-chimico.
La funzionalità della coclea sta essenzialmente nella proprietà del suo liquido di trasmettere vibrazioni proporzionali alla pressione sonora captata dal padiglione uditivo. Le onde sonore sono onde elastiche che, a differenza delle onde elettro-magnetiche (onde luminose), non si trasmettono nel vuoto ma hanno bisogno di corpi attraverso i quali propagarsi. Nel caso dell'udito esse si propagano grazie alle molecole dell'aria ed è proprio compito della coclea trasmetterle all'intero apparato uditivo col fine di essere trasformate in suono dal cervello.
Di Admin (del 23/06/2007 @ 14:17:05, in Lettera C, visto n. 1699 volte)
parte dell'orecchio interno, dalla forma a chiocciola, costituita da una cavità tubolare che si avvolge a spirale su se stessa, protetta da una parete ossea. Corrispondente al labirinto anteriore, la còclea è sede dell'organo del Corti.
Il coenzima Q10 è uno dei coenzimi Q, che si distinguono a seconda del numero di unità isopreniche nella catena laterale. Il coenzima Q viene anche definito ubichinone o vitamina Q e grazie alla sua capacità di trasferire elettroni e di agire come antiossidante è stato valutato come supplemento dietetico.
Viene utilizzato ampiamente per il trattamento di disfunzioni cardiache come l'infarto o nel caso di cancro al seno. I suoi effetti benefici sull'emicrania sono stati dimostrati da alcuni studi, mentre altre ricerche ne stanno indagando le proprietà in caso di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson o di danni al cervello provocati da ictus.
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