Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Vedi ossigenoterapia iperbarica.
La sua azione pressoria favorisce lo svuotamento dei vasi venosi degli arti inferiori e attiva in essi, assieme alla contrazione delle masse muscolari, la circolazione del sangue; è pertanto indicata a chi ha problemi circolatori e deve stare a lungo in piedi. A seconda della gravità del problema, varia il grado di elasticità. Le calze elàstiche devono essere indossate stando sdraiati e dopo aver tenuto per un poco le gambe sollevate in modo da non comprimere i vasi già pieni di sangue e da beneficiare al massimo del loro effetto.
Vedi alopecia.
Morbo di Perthes, osteocondrite dell'epifisi della testa del femore.
Detta anche calotta mesencefalica è la porzione del mesencefalo situata sopra i peduncoli cerebrali, dai quali è separata dalla sostanza nera (locus niger); in essa si trovano le origini dei nervi oculomotore comune (III paio di nervi cranici) e trocleare (IV paio di nervi cranici).
Detta anche volta cranica è l'insieme delle ossa piatte (frontale, occipitale, parietali, temporali),che collegate mediante articolazioni immobili dette suture, formano la parte superiore del cranio. Di forma ovoidale, la calotta cranica è delimitata in basso dalla base del cranio. La dura madre, la più resistente delle meningi, aderisce alla sua faccia profonda.
La superficie della calotta cranica è ricoperta dal cuoio capelluto.
Lo spessore limitato delle sue ossa, in particolare della squama dell’osso temporale, spiega la frequenza delle fratture craniche per eventi traumatici.
Quantità di energia necessaria per innalzare la temperatura di 1 g d'acqua distillata da 14,5 a 15,5 °C. In fisiologia è impiegata come unità di misura della quantità di energia utilizzabile contenuta negli alimenti: tale energia può essere misurata bruciando le sostanze alimentari in presenza di ossigeno, per mezzo di un calorimetro. Il Sistema Internazionale impiega come unità di misura dell'energia il joule (j): per passare da un'unità di misura a un'altra si usano i seguenti fattori di conversione: 1 caloria (cal) = 4,2 joule, 1 joule = 0,24 calorie. In campo nutrizionale si impiega nell'uso corrente un multiplo della caloria, cioè la chilocaloria (kcal, cioè mille calorie); ugualmente si fa con il joule, utilizzando il chilojoule (kj). Le calorie fornite dalla metabolizzazione delle proteine, dei lipidi (grassi), dei glicidi (zuccheri) contenuti negli alimenti sono: 1 g di proteine fornisce 4 kcal, 1 g di lipidi 9 kcal, 1 g di glidici 4 kcal. Per il valore calorico dei singoli cibi, vedi alimenti, diete dimagranti.
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