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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di riccardo (del 07/03/2014 @ 17:50:16, in Lettera C, visto n. 1061 volte)
Processo fisiologico che, nel caso di rotture della parete vascolare, genera la formazione del coagulo, con la funzione di arrestare o limitare il verificarsi di una emorragia. Presenta una fase vascolare e una piastrinica (emostasi primaria), più una fase emocoagulativa (emostasi secondaria). La fase vascolare si manifesta con la lesione del vaso e origina essenzialmente quattro fenomeni: vasocostrizione e rallentamento del flusso del sangue da parte di sostanze ad azione vasocostrittrice (per esempio, serotonina); adesione delle piastrine alle pareti del vaso; attivazione della coagulazione. La fase piastrinica presenta inizialmente l'adesione al vaso leso delle piastrine, le quali sono aggregate reversibilmente (aggregazione primaria) e danno luogo alla reazione di liberazione, che è rappresentata dalla secrezione di varie sostanze ad attività favorente l'aggregazione secondaria (irreversibile), che causa la formazione del cosiddetto trombo bianco. La fase emocoagulativa ha invece lo scopo di facilitare il consolidamento del tappo piastrinico con la formazione di un reticolo insolubile di fibrina. La fase centrale è costituita dall'attivazione del fattore X a fattore X attivato (fattore Xa). Una via (via intrinseca) di attivazione del fattore X inizia quando, in conseguenza alla lesione di un vaso, si verifica l'esposizione del sangue a superfici diverse da quella dell'endotelio vascolare (collagene, membrane basali). successivamente a queste interazioni si ottiene l'attivazione della precallicreina in callicreina e del fattore XII in fattore XII attivato. Bisogna ricordare come l'attivazione del fattore XII o della precallicreina possa avvenire anche attraverso l'azione diretta di enzimi proteolitici (veleni di serpenti, plasmina, tripsina, complessi antigene-anticorpo, endotossine batteriche) con il conseguente innesco della coagulazione, della fibrinolisi, della cascata del complemento e di altri importanti fenomeni come dolore, infiammazione, ipotensione e shock. È quello che accade, per esempio, in seguito al morso di alcuni serpenti, nella pancreatite acuta, nelle sepsi, nella CID, nelle neoplasie. Qualunque sia il modo in cui avvenga l'attivazione del fattore XII, essa causa la conversione del fattore XI a fattore XI attivato. Quest'ultimo, in associazione a ioni calcio (fattore IV), a fosfolipidi piastrinici e al fattore VIII (vedi anche antiemofilico, fattore), dà luogo all'attivazione del fattore X. Un'altra via di attivazione (via estrinseca) del fattore X, più rapida, è determinata dalla liberazione da parte dei vasi e dei tessuti lesi del fattore tessutale che, in associazione al fattore VII presente nel sangue, causa l'attivazione del fattore X. Il fattore X, comunque attivato, insieme al fattore V, a ioni calcio e a fosfolipidi, genera la conversione della protrombina (fattore II) in trombina e quella del fibrinogeno (fattore I) in fibrina. Per prima cosa i nuclei di fibrina si uniscono fra loro con deboli legami, successivamente, per l'azione del fattore XIII, si forma un coagulo resistente e insolubile, che imbriglia gli elementi corpuscolati del sangue (trombo rosso), fa riunire le pareti del vaso e ferma l'emorragia. Le alterazioni, congenite o acquisite, che interessano una delle tre fasi della coagulazione del sangue sono causa dei diversi tipi di malattie emorragiche.
 
Di medicina (del 16/09/2007 @ 12:51:09, in Lettera C, visto n. 3260 volte)
Farmaci Librium, Reliberan. Indicazioni Trattamento degli stati ansiosi e delle sue somatizzazioni. Controindicazioni Da evitare in soggetti affetti da grave miastenia. Interazioni Interagisce con altri farmaci quali beta-bloccanti, cimetidina, alcool, contraccettivi orali, indinavir, fluconazolo, itraconazolo, ketonazolo, miconazolo, rifapentina, ritonavir, teofillinici.
 
Di medicina (del 16/09/2007 @ 12:49:28, in Lettera C, visto n. 2162 volte)
Farmaci Cortison Chemicetina. Indicazioni In oftalmologia come trattamento delle infezioni oculari esterne da germi sensibili al cloramfenicolo (in particolare nelle blefariti, dacriocistiti, congiuntiviti, cheratiti) nei casi in cui sia utile associare l'azione antiinfiammatoria dell'idrocortisone. In dermatologia per la cura di dermatiti sensibili ai corticosteroidi accompagnate da infezioni batteriche sensibili al cloramfenicolo Controindicazioni È controindicato nei casi di ipersensibilità individuale accertata verso uno dei componenti del prodotto. Malattie micotiche e virali della cute, tubercolosi cutanea, acne rosacea, ulcere cutanee, perforazione della membrana timpanica, ipertensioneoculare, herpes simplex oculare acuto,e altre malattie virali della cornea; congiuntiviti con cheratite ulcerativa, tubercolosi e micosi dell'occhio. Interazioni Sono conosciute interazioni con alcool, anticoagulanti orali, difenilidantoina, fenobarbital, ipoglicemizzanti orali.
 
Di medicina (del 16/09/2007 @ 12:48:21, in Lettera C, visto n. 3051 volte)
Farmaci Chemicetina, Cloramfenicolo, Mycetin, Sificetina, Vitamfenicolo. Indicazioni Nel trattamento di infezioni da germi sensibili al cloramfenicolo. Come collirio per la cura di infezioni oculari esterne e in particolare nelle blefariti, dacriocistiti, congiuntiviti, cheratiti causate da germi sensibili al cloramfenicolo. Gli ovuli vaginali sono usati nel trattamento di infezioni sostenute da microrganismi sensibili anche in caso di flora batterica mista (vaginiti, cerviciti, cervico-endometriti). La soluzione otologica viene usata per trattare infezioni del canale uditivo esterno. Uso topico: infezioni cutanee. Profilassi antibatterica in traumatologia e in chirurgia. Controindicazioni È controindicata in caso di ipersensibilità individuale accertata al prodotto. Interazioni Sono conosciute interazioni con aceto esamide, anticoagulanti orali,clorpropamide, sali di ferro, antidiabetici orali, tolbutamide, destrano, fenitoina, vitamina B12.
 
Di medicina (del 24/08/2010 @ 16:43:00, in Lettera C, visto n. 2666 volte)
E' una malattia causata da è un verme, il Clonorchis sinensis, appartenente ai Platelminti Trematodi. Diffuso in Corea, Giappone, Taiwan, Cina meridionale, delta del fiume Rosso nel Vietnam, Hong Kong.
Eziologia
I vermi adulti di C. sinensis vivono nei dotti biliari. Le uova vengono eliminate con le feci e le cercarie liberate da lumache infette infettano una varietà di pesci d'acqua dolce. L’uomo si infetta per ingestione di carne, cruda o mal cotta, di pesci o di gamberi contenenti le larve del parassita. Queste ultime vengono rilasciate nel duodeno, entrano nel dotto biliare comune e migrano nei dotti biliari intraepatici più piccoli (o occasionalmente nella vescica e nei dotti pancreatici), dove maturano in vermi adulti in circa 1 mese. Le forme adulte possono vivere 20 anni.
Sintomi e segni
Le forme lievi possono anche non manifestare alcun sintomo nelle infestazioni massive invece si possono avere gravi complicazioni quali: ittero da ostruzione delle vie biliari extraepatiche, colangite suppurativa che può portare alla comparsa di ascessi nel fegato, pancreatite, tumori maligni del fegato. I casi clinici si presentano soprattutto negli adulti, quando il numero dei vermi diviene > 500. I segni iniziali includono febbre, brividi, dolore epigastrico, epatomegalia dolorabile, ittero lieve ed eosinofilia. Successivamente, la diarrea diventa un sintomo comune; una colangite cronica può progredire in fibrosi portale nelle infestazioni massive. La fibrosi portale può essere associata a ipertensione, cirrosi e atrofia del parenchima epatico. L'ittero è spesso provocato da ostruzione biliare per una massa di fasciole o per formazione di calcoli. Altre complicanze comprendono il colangio-carcinoma e la pancreatite cronica.
Diagnosi
La diagnosi è confermata dal rinvenimento di uova nelle feci o nel succo duodenale. Le uova sono difficili da distinguere da quelle di Metagonimus, Heterophyes e Opisthorchis. I livelli di fosfatasi alcalina e bilirubina possono essere elevati; l'eosinofilia è variabile. La diagnostica per immagini può documentare l’ostruzione delle vie biliari extraepatiche. . La colangiografia transepatica percutanea spesso mostra dilatazione dei dotti intraepatici biliari. I vermi adulti sembrano difetti di riempimento rotondeggianti. Nella malattia sintomatica acuta la scintigrafia epatica è spesso negativa, ma può mostrare aree multiple di assorbimento diminuito. Profilassi e terapia
I pesci d'acqua dolce devono essere ben cotti e non consumati crudi, in salamoia o a bagno nel vino. Il praziquantel è molto efficace (25 mg/kg PO tid per 2 giorni). L'ostruzione biliare può richiedere l'intervento chirurgico.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 17/12/2010 @ 20:49:31, in Lettera C, visto n. 1163 volte)
Il termine indica, in generale, una di molte copie identiche di qualcosa. In genetica ha varie accezioni. Può indicare una colonia di cellule geneticamente identiche derivanti dalla moltiplicazione di un unica cellula iniziale; oppure può indicare un individuo prodotto dalla cellula somatica di un altro individuo (come la pecora Dolly). Infine clone può indicare una di molte copie di un frammento di DNA, propagate all'interno di un vettore o prodotte mediante PCR (polymerase chain reaction).
 
Di dermatologia (del 01/04/2012 @ 02:45:37, in Lettera C, visto n. 1941 volte)
Il cloasma è un'accumulo di melanina nell'epidermide (melasma superficiale) o nel derma (melasma profondo) a carico di alcune aree fotoesposte del viso, nei soggetti predisposti. Per una stima della profondità del pigmento può essere utile osservare la paziente con una lampada di Wood. Il cloasma può insorgere in gravidanza, in seguito all'assunzione di contraccettivi orali e in tutte quelle situazioni più o meno occasionali di dominanza estrogenica (eccesso di estrogeni non bilanciato dal progesterone). Per la terapia del cloasma, si possono utilizzare diversi rimedi (es. creme ad alto fattore di protezione solare, sieri schiarenti o depigmentanti, alcuni tipi di peeling, laser, luce pulsata, radiofrequenza, etc), da valutare ognuno al momento della visita medica in base ad eventuali rischi o benefici, anche se per alcune forme di cloasma dermico o di vecchia data, non sempre si ottengono risultati apprezzabili, nonostante le nuove tecnologie e la correttezza delle terapie impiegate.
 
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