Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sul mercato è comparsa una serie di prodotti che promettono un rapido dimagramento semplicemente assumendo qualche pastiglia prima dei pasti. Tralasciando quelli che sono di pertinenza medica (per la cura delle obesità gravi) e quelli decisamente da evitare (eccitanti), verranno esaminati quelli che possono essere acquistati senza ricetta medica e sui quali si è concentrata la pubblicità dei media. I meccanismi d'intervento sono sostanzialmente tre: accelerazione del metabolismo, eliminazione di parte di zuccheri e/o grassi, diminuzione del senso della fame.
L'accelerazione del metabolismo - Si cerca di innalzare la temperatura corporea o di stimolare particolari situazioni (per esempio risvegliando la tiroide). È il caso del celeberrimo fucus, alga delle Fucacee che vive nei mari temperato-freddi. La specie Fucus vesciculosus (quercia marina) viene utilizzata in erboristeria per preparare dimagranti; la presunta efficacia deriverebbe dallo iodio contenuto nell'alga (presenza già scoperta da B. Courtois ai primi dell'800) che stimolerebbe la tiroide, normalizzando il metabolismo dei soggetti in cui l'obesità deriva da una disfunzione tiroidea (comunque una piccola percentuale della popolazione sovrappeso). Il fucus contiene anche l'acido alginico che può assorbire una quantità d'acqua pari a cento volte il suo peso (da qui il teorico impiego anticellulite). In realtà in soggetti sovrappeso, ma sani, i meccanismi di controllo dell'organismo sono tali che il prodotto viene spesso neutralizzato da un'assuefazione che vanifica i benefici iniziali.
Le pillole brucia-grassi - Molti prodotti sono a base di erbe cui vengono attribuite proprietà dimagranti inesistenti. Sono a base di sostanze che, intervenendo sul metabolismo dei lipidi, dovrebbero controllare l'accumulo di grassi, aiutando a bruciare quelli esistenti. Alcuni vanno a intaccare processi che comunque in un individuo sano (come la maggior parte dei soggetti sovrappeso) sono utili; addirittura se usati da sportivi possono produrre cali d'energia (dovuti all'inibizione dei processi o a un generico effetto anoressante) che non giustificano l'impiego. È il caso della garcinia, nome comune della Garcinia Cambogia, pianta originaria del sud-est asiatico, utilizzata in erboristeria in prodotti dimagranti per la presenza di acido idrossicitrico nella buccia del frutto. Sembra che l'acido agisca sull'enzima citratoliasi o direttamente sull'acetilcoenzima-A, bloccando la sintesi degli acidi grassi, evitando che si formi tessuto adiposo. Se da un lato il processo sarebbe positivo poiché porta al consumo dei grassi circolanti (con riduzione dei trigliceridi), dall'altro è negativo perché l'acetilcoenzima-A è fondamentale nella produzione di energia. Altri (come il Citrus aurantium) attaccano direttamente i grassi già depositati e li trasformano in energia. In corrispondenza di precisi stadi di maturazione il frutto del Citrus Aurantium contiene una combinazione di amine andrenergiche (sinefrina, N-metilsinefrina, hordenina, octopamina e tiramina) che aumenta l'attività metabolica, aumentando la b-ossidazione dei grassi. Questo in teoria: in pratica non esiste nessuna evidenza scientifica di una reale efficacia. Esistono molte ricerche che dimostrano come l'azione possa sussistere solo se il soggetto ha una dieta fortemente ipercalorica; cioè l'effetto di queste sostanze si riduce a bruciare un 10% circa delle calorie introdotte. Se il soggetto segue una dieta ipocalorica (come generalmente è consigliato), la quota risparmiata è veramente minima e i risultati sono deludenti.
La riduzione del senso di fame - Si attua di solito con l'ingestione di sostanze come il chitosano (una sostanza cristallina ottenuta dalla chitina che costituisce lo scheletro esterno degli Artropodi e dei Crostacei in particolare), il guar (una fibra estratta dai semi di una leguminosa) o il glucomannano (uno zucchero complesso estratto da un albero del Giappone) che si comportano come spugne che gonfiandosi in presenza di acqua danno un senso di pienezza e impediscono l'assorbimento dei nutrienti. Ovviamente non vanno a intaccare la massa magra, ma il loro utilizzo continuo non sempre è consigliabile a causa dei problemi gastrici (nausea e lunghezza della digestione) e intestinali (flatulenza, volume delle feci) che portano con sé. Un altro metodo per ridurre il senso della fame è di utilizzare sostanze con un effetto anoressante. È decisamente sconsigliato; i prodotti anoressanti blandi (come la bromelina, enzima sulfidrilico che, oltre a controllare i fenomeni infiammatori, ha un'azione proteolitica, cioè favorisce la digestione delle proteine, e anoressante) sono praticamente nulli, quelli che lo sono realmente sono da considerarsi psicofarmaci con pesanti effetti collaterali.
La dieta ipocalorica e l'esercizio fisico - Spesso i dimagranti senza prescrizione vengono accompagnati dal consiglio di seguire una dieta ipocalorica e di svolgere attività sportiva. Consiglio saggio che però rende inutile il dimagrante stesso: se si segue una dieta ipocalorica e si fa sport si dimagrisce comunque!
Farmaci
Diidergot, Ikaran, Migranal, Seglor.
Indicazioni
Venotonico, antiemicranico, simpaticolitico.
Controindicazioni
Controindicato nel preriodo di gravidanza, e durante l'allattamento. In soggetti con vasculopatie periferiche (arteriopatie obliteranti, morbo di Raynaud), coronaropatie, ipertensione arteriosa, grave insufficienza epatica e renale (se non sottoposti a dialisi), sepsi, shock.
Interazioni
Sono conosciute interazioni con betabloccanti, macrolidi, nitrati, triptani, SSRI, sibutramina, anti HIV (inibitori delle proteasi).
Farmaco antipertensivo con azione di vasodilatazione diretta. Tra i suoi effetti collaterali ci sono palpitazioni, cefalea, vomito e vampate di calore.
Farmaci
Digossina, Eudigox, Lanoxin.
Indicazioni
Terapia digitalica dell'insufficienza cardiaca, fibrillazione e flutter atriale, tachicardia sopraventricolare parossistica.
Controindicazioni
È controindicato in caso di ipersensibilità individuale verso il prodotto. Fibrillazione ventricolare, intossicazione digitalica, marcata ipopotassiemia, tachicardia ventricolare, blocco atrioventricolare, bradicardia sinusale.
Interazioni
Sono conosciute interazioni con calcio per via endovenosa, succinilcolina, alfabloccanti (prazosin), antiaritmici (amidarone, chinidina, flecainide, propafenone), antifungini, immunosoppressori (ciclosporina), benzodiazepine, calcioantagonisti, diuretici, simpaticomimetici, eritromicina, tetraciclina, omeprazolo, corticosteroidi, metoclopramide, sucralfato, fenitoina, sulfasalazina, beta-bloccanti.
Porzione dell’intestino tenue. Fa seguito al duodeno e si continua nell’ileo. È avvolto dal mesentere che lo ancora alla parete posteriore addominale.
Farmaci utilizzati per agevolare la digestione. I moderni digestivi contengono enzimi pancreatici (lipasi, amilasi ecc.).
Il complesso degli organi e delle strutture deputate all'assunzione degli alimenti, alla loro elaborazione e assorbimento nonché all'eliminazione dei residui. Comprende il tubo digerente (lungo una decina di metri) e le formazioni annesse, come le ghiandole. Il tubo digerente inizia con la cavità buccale, prosegue nella faringe e quindi in un canale che può essere suddiviso in: esofago, stomaco (congiunto con l'esofago dal cardias) e intestino che termina con l'orifizio anale. Le pareti di tutto il tubo digerente sono generalmente costituite da tre strati sovrapposti: tunica mucosa, tunica muscolare, tunica esterna. La maggior parte del tubo digerente è avvolto da una membrana sierosa che riveste sia le pareti della cavità addominale (peritoneo parietale) sia gli organi in essa contenuti (peritoneo viscerale).
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