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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 16/02/2011 @ 16:22:59, in Lettera D, visto n. 5476 volte)
Infiammazione acuta o cronica a carico del canale deferente. Di solito origina per diffusione di processi infiammatori della parete posteriore dell’uretra o dell'epididimo. L'agente infettivo è spesso il gonococco, ma anche lo stafilococco e il colibacillo, ed il bacillo tubercolare. La patologia può portare a occlusioni cicatriziali del dotto che impediscono il passaggio dello sperma. Nelle forme acute i sintomi sono dolore e febbre, nelle forme acute questi sono meno evidenti. Può inoltre presentarsi un edema con essudazione purulenta. La terapia è a base di antibiotici, antinfiammatori e disinfettanti.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 16/02/2011 @ 13:07:04, in Lettera D, visto n. 1321 volte)
O dotto deferente, è il condotto che nell'apparato genitale maschile collega l'epididimo al dotto eiaculatorio per l'emissione dl liquido spermatico.
 
Di riccardo (del 16/05/2014 @ 15:56:19, in Lettera D, visto n. 1467 volte)
Detta anche evacuazione, è l'eliminazione spontanea o indotta delle feci dall'intestino. Avviene attraverso un insieme di atti fisiologici,sia volontari che involontari. Le feci, raccolte nell'intestino crasso, vengono espulse attraverso l'ano. le feci giungono al segmento finale dell'intestino attravero movimenti di peristalsi che, in seguito al completo assorbimento di quanto utile all'organismo, spingono il materiale fecale verso l'ano. Sia nell'uomo che negli altri animali, la defecazione avviene secondo ritmi biologici periodici, ma subisce facilmente alterazioni della frequenza, con conseguente stitichezza in caso di rarefazione o interruzione delle scariche; in genere la causa è di tipo fisico-meccanica, per cui si parla di stipsi funzionale e di defecazione ostruita. La mancanza totale di defecazione genera il cosiddetto blocco intestinale, che può anche portare alla morte. Anche prima di arrivare al blocco, però, la condensazione e l'indurimento delle feci (oppure la formazione di un vero e proprio fecaloma), causate da protratta ritenzione, possono provocare gravi lacerazioni della membrana del retto durante l'espulsione. La defecazione è volontaria solo in modo parziale. Tutti i mammiferi possiedono infatti uno sfintere anale lche ha la funzione di impedire per periodi ragionevoli il rilascio casuale delle feci (ritenzione tonica) trattenendolo nel tratto finale dell'intestino. La volontarietà adulti si limita quindi alla continenza, dal momento che l'individuo non è in grado id agire sullo stimolo,ma ne può solo ritardare (entro certi limiti) gli effetti. I meccanismi di continenza non sono invece ancora ben sviluppati nei neonati.La defecazione nell'uomo è quindi prodotta dalla peristalsi (azione vermiculare) propria del colon sigmoideo, che ha la funzione di spingere il materiale fecale verso il retto. All'ingresso di questo segmento, che si distende fino a formare la ampulla recti o ampolla rettale, avviene la stimolazione delle terminazioni sensoriali del muscolo del retto, le quali attraverso il nervo pudendo inviano il segnale di necessità di evacuazione, che causa il noto riflesso (riflesso intrinseco). Questi riflessi possono essere condizionati da fenomeni come irritazioni, infiammazioni e processi patologici, come ad esempio nella dissenteria, caratterizzata dalla ripetizione involontaria delle azioni riflesse di espulsione e da feci voluminose ed acquose. I fattori primari che influenzano la fisiologizzazione della peristalsi sono l'assunzione di acqua e il movimento fisico. Ad influire in modo perlopiù indiretto sulla peristalsi sono invece altri fattori come ad esempio l'età, l'alimentazione e l'assunzione di liquidi.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 16/02/2011 @ 12:57:27, in Lettera D, visto n. 1134 volte)
Emissione delle feci dall'organismo.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 16/02/2011 @ 12:50:28, in Lettera D, visto n. 1217 volte)
In neuroanatomia è il punto di incrocio due fasci nervosi con intersezione a forma di X.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 16/02/2011 @ 13:02:31, in Lettera D, visto n. 1184 volte)
Posizione assunta da una persona nel letto. Il decubito può essere supino, seduto (in casi di difficoltà respiratoria e circolatoria), prono (in caso di colica addominale, dolore gastrico ecc.), laterale (in caso di versamento pleurico). Il decubito obbligato e prolungato può provocare piaghe in particolari zone del corpo.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 16/02/2011 @ 16:23:24, in Lettera D, visto n. 1297 volte)
Rimozione tramite intervento chirurgico di una porzione corticale di una struttura o di un organo (cervello, polmone ecc.).
 
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