Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Diminuzione della quantità di calcio presente nell'organismo e in particolare nelle ossa. Può essere dovuta ad un insufficiente introduzione di calcio con la dieta, o per maggior consumo da parte dell'organismo (ad esempio durante la gravidanza). Può essere provocata da diverse malattie quali osteomalacia o osteoporosi o ancora dal morbo di Paget, da mileoma e tumori delle ossa. La terapia consiste nella somministrazione di calcio, di vitamina D e di inibitori del riassorbimento osseo come i difosfonati.
Sindrome caratterizzata da disturbi della crescita con rachitismo resistente alla vitamina D, alterazioni ossee, perdita di glucosio, aminoacidi e fosfati con le urine.
Condizione di un soggetto che sia stato sensibilizzato, con ripetute iniezioni nel derma di un determinato antigene. L’antigene lega l’anticorpo gradualmente e il successivo contatto con l'antigene, anche in dosi letali, non provoca nessuna reazione anafilattica. Anche chi ha superato una shock anafilattico si trova in questa condizione, insensibile per molto tempo all'inoculazione dell’antigene che aveva provocato lo shock.
Malattia dei reni causata da alterazioni del trasporto di aminoacidi, monosaccaridi, sodio, potassio, fosforo, calcio, bicarbonato, acido urico e proteine nel tubulo prossimale del nefrone (unità funzionale del rene). La sindrome provoca ritardo della crescita e rachitismo quando insorge in età infantile e osteomalacia se insorge negli adulti. Può avere origine congenita, associata ad altre malattie ereditarie quali intolleranza al fruttosio o galattosemia; oppure può essere acquisita e associata a neoplasie maligne o intossicazioni.
Tenosinovite subacuta o stenosante dell'abduttore lungo e dell'estensore breve del pollice.
È una malattia che interessa il pene caratterizzata da una fibrosi circoscritta della guaina che riveste i corpi cavernosi del pene, la tunica albuginea. L’area interessata dalla fibrosi viene definita placca e provoca una perdita di elasticità durante l'erezione e determina una curvatura verso il versante malato. Si pensa che le causa possano essere traumi o microtraumi ripetuti nel tempo a carico del pene eretto. La malattia colpisce prevalentemente uomini tra i 50 e i 65 anni, e frequentemente è associata a malattie quali diabete, gotta, ipertensione e aterosclerosi. La terapia non chirurgica può essere farmacologica generale, farmacologica locale, o una terapia con mezzi fisici. Queste terapie sono efficaci per arrestare i processi di formazione della placca. La terapia chirurgica si attua solo nei casi più gravi e consiste in interventi di chirurgia plastica ricostruttiva, principalmente di due tipi: rimozione di tessuto sano dalla parte opposta alla curvatura e quindi raddrizzamento del pene, senza escissione della placca; oppure rimozione della placca e sostituzione con un lembo di pelle.
Tale proteina, chiamata anche NAP, ha la capacità di stabilizzare e riparare le funzioni compromesse della rete di microtubuli, quella porzione del cervello responsabile dello scambio di segnali tra i neuroni.
Tale proteina potrebbe rivelarsi essenziale nella cura delle malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, il Parkinson e anche la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Uno studio condotto su topi da laboratorio affetti da SLA, infatti, ha provato che un trattamento a base di NPA ha ripristinato e normalizzato il trasporto assonale di proteine e altri materiali tra una cellula nervosa e l’altra all’interno della rete. I risultati dello studio sono stati resi disponibili nella rivista Neurobiology of Disease.
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