Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Farmaci
Domperidone Teva, Fobidon, Motilium, Peridon.
Indicazioni
Cura dei sintomi della dispepsia cronica e postprandiale causato da un rallentato svuotamento gastrico e o con reflusso esofageo, senso di pesantezza epigastrica e gonfiore (distensione) addominale, nausea, vomito, eruttazione, flatulenza, bruciore epigastrico e rigurgito esofageo. Usato come trattamento di nausea, vomito e singhiozzo di varia etiologia: intolleranza gastrica (digestiva) ai farmaci (chemioterapia citostatica, digitale, analgesici, L-dopa, ecc.) e alla terapia radiante; patologia addominale, gastrointestinale, epatobiliare, pancreatica, peritoneale, genitourinaria; commozione cerebrale, neoplasie, emicrania, ecc.; condizioni post-operatorie.
Controindicazioni
Controindicato in gravidanza, durante l'allattamento e in caso di ipersensibilità verso i componenti o altre sostanze correlate dal punto di vista chimico. Il farmaco non dovrebbe essere utilizzato in tutti quei casi in cui una stimolazione della motilità gastrica potrebbe risultare dannosa (in presenza di emorragie gastro-intestinali, occlusioni meccaniche o perforazione. È altresì controindicato in pazienti affetti da prolattinoma. In pazienti affetti da fenilchetinuria, nella forma in bustine è sconsigliato poiché tra gli eccipienti è presente l'aspartane. Non deve essere somministrato in bambini di età inferiore ad un anno.
Interazioni
Sono note le interazioni con gli anticolinergici, gli antiacidi, gli antisecretori e tutti i farmaci a rilascio prolungato o gastroresistenti
Condizione, spesso congenita, in cui il colon è più lungo del normale. Può causare stitichezza, colite, e predisposizione al volvolo.
I dolcificanti sono sostanze utilizzate per addolcire alimenti e altri prodotti che entrano in contatto con il cavo orale, ad esempio i farmaci o il collutorio.
Alcuni di essi si trovano in natura, altri vengono sintetizzati in laboratorio. I dolcificanti stimolano il pancreas a sintetizzare l'insulina, l'ormone che regola il comportamento delle cellule facendogli assorbire il glucosio. Di conseguenza la concentrazione di glucosio nel sangue (la glicemia) diminuisce.
L'iperinsulinemia stimola l'appetito, creando così un paradosso. Chi vuole dimagrire utilizza i dolcificanti per risparmiare calorie, ma deve poi far fronte a un senso di fame accentuato.
Vedi Acido Desossiribonucleico.
Gemelli nati dalla due diverse cellule uovo fecondate da due spermatozoi distinti. Tali gemelli hanno la stessa relazione genetica che si ha tra fratelli e sorelle.
La presenza dei diverticoli nel tratto digerente viene chiamata diverticolosi, interessa più del 50% della popolazione oltre i 60 anni ma non da alcun disturbo e non è considerata una malattia.
La diverticolite è una patologia, più o meno grave, caratterizzata dall'infiammazione di uno o più diverticoli. Questa provoca dolore addominale, febbre, nausea e vomito (insieme o isolati). La complicazione più temibile si verifica se un diverticolo si perfora e subentra il rischio peritonite, che richiede l'intervento chirurgico d'urgenza.
Per migliorare il transito delle feci e ridurre l'infiammazione durante la fase acuta è sconsigliabile una dieta ricca di fibre. Tra gli alimenti vanno preferiti pasta, riso, pane, uova, carne, prosciutto, patate, yogurt, tè, orzo e tisane. Meglio cuocere i cibi a vapore, al forno o lessarli.
La maggior parte dei casi di diverticolite è localizzata al colon (in particolare discendente e sigma). La malattia può presentarsi in forma acuta con forti dolori addominali, nausea e febbre e può richiedere una resezione d'urgenza della sede interessata, con o senza anastomosi. La rottura della parete intestinale in seguito a diverticolite (perforazione) porta a gravi complicanze, prima fra tutte la peritonite, con il riempimento della cavità peritoneale di colonie batteriche che aumentano seriamente il rischio di sepsi.
La diverticolite è accompagnata da sintomi come nausea, febbre, vomito, diarrea, dolore all'addome, evidenziato nelle analisi del sangue da alti valori di proteina C reattiva. Se la febbre è alta intermittente e associata a brividi, ha le caratteristiche di una febbre settica, e probabilmente è settica l'origine della diverticolite.
Una infiammazione acuta di uno o più diverticoli per lo più accompagnata da una piccola perforazione limitata al tessuto circostante, che si manifesta con dolore improvviso e acuto, localizzato preferibilmente nella parte inferiore sinistra dell'addome (per questo viene anche chiamata "appendicite sinistra"), accompagnato da febbre, nausea, stitichezza acuta che può progredire fino all’occlusione intestinale e all’aumento dei globuli bianchi
La terapia consiste nella somministrazione prolungata di un forte antibiotico, per eliminare il batterio che causa l'infiammazione. Gli antibiotici più recenti in uso agiscono ad ampio raggio, contro un elevato numero dei circa 250 principali ceppi batterici noti in letteratura scientifica, per cui non si rende necessario un esame dell'intestino e delle feci per identificare il batterio e un antibiotico mirato. Meno consigliato è l'uso di FANS e corticosteroidi che possono causare una perforazione in prossimità del diverticolo.
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