Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Denominazione in disuso degli acidi grassi essenziali: l’acido linoleico (omega 6) e l’acido alfa-linoleico (omega 3).
Per indicare l'energia apportata dai cibi, in scienza dell'alimentazione si usa la kilocaloria (kcal) e spesso la si chiama semplicemente caloria. Nel sistema internazionale (più consono ai fisici) l'unità di misura dell'energia è il joule.Nelle etichette nutrizionali si trova l'indicazione delle calorie di un alimento in kcal (kilocalorie) e in kjoule (kilojoule, 1.000 joule). Per passare da kcal a kjoule basta moltiplicare per 4,186; per passare da kjoule a kcal basta moltiplicare per 0,239.
Per fabbisogno calorico quotidiano (FCQ) s'intende la quantità di calorie che si deve assumere dagli alimenti per mantenere il proprio peso invariato. Se tale quantità è inferiore all'FCQ si dimagrirà, se è superiore si ingrasserà.
L'FCQ è la somma di tre componenti:
il metabolismo basale (le calorie necessarie alla sola sopravvivenza)
il contributo dell'attività lavorativa
il contributo dell'attività sportiva.
Se si è in sovrappeso, per dimagrire si può usare un fabbisogno calorico di 600 (per le donne 540) * (l'altezza in m al quadrato). Per esempio, senza avere una dieta eccessivamente rigida (che potrebbe risultare dannosa), per un sedentario alto 175 cm con peso di 85 kg è possibile impostare un regime alimentare da 600*1,75*1,75 = 1837 calorie, 1800 calorie circa.
Se non si è in sovrappeso, il fabbisogno calorico giornaliero è quello che mantiene inalterato il peso.
IL CALCOLO DELL'FCQ - Se si pensa di essere normopeso basta sommare le calorie assunte in una settimana normale che non abbia dato nessuna oscillazione nel proprio peso corporeo (cioè il peso è rimasto invariato) e dividerle per sette. Affinché il risultato sia corretto è necessario che i pasti non abbiano portate particolarmente voluminose che danno luogo a un sovraccarico intestinale che verrà smaltito in più di 24 ore, che la funzione intestinale sia regolare, che il test venga condotto a riposo, senza la presenza di un'attività fisica che possa alterare il peso perché causa di disidratazione o di diminuzione delle scorte di carboidrati (glicogeno), che non si assumano cibi particolarmente ricchi di sodio che possono provocare una temporanea ritenzione idrica e infine che non si assumano farmaci o integratori che possono provocare ritenzione idrica (antinfiammatori, creatina, glutammina) o disidratazione (diuretici).
Si conoscerà il proprio FCQ a riposo, un dato veramente importante per lo sviluppo di una coscienza alimentare compatibile con una sana alimentazione.
Patologia ereditaria appartenente al gruppo delle cerebrosidosi. È causata dall'accumulo di glicosfingolipidi all'interno dei macrofagi a causa del deficit dell'enzima a-galattosidasi.
Settimo nervo cranico. È un nervo misto di orine bulbare costituito da una componente di motilità viscerale e una di una motoria. Il nervo intermediario del Wrisberg, la componente viscerale, contribuisce al sistema parasimpatico, controllando le ghiandole salivari e lacrimali. Il nervo facciale propriamente detto è il nervo motore somatico. I rami motori sono molto numerosi , collaterali e terminali, tra i più importanti: il nervo stapedio, destinato al muscolo che muove la staffa; il nervo auricolare posteriore, destinato ai muscoli della regione occipitale, ai muscoli auricolari ed ai piccoli muscoli intrinseci del padiglione auricolare; il nervo digastrico, destinato al muscolo digastrico (responsabile di alcuni movimenti della deglutizione e della masticazione).
Paralisi dei muscoli della faccia causata da una lesione del VII nervo cranico (nervo facciale) o delle vie piramidali connesse. La lesione può essere localizzata a livello centrale o periferico; nella paralisi centrale risultano interessati i muscoli facciali inferiori, dal lato opposto alla lesione; nella paralisi periferica, invece, manca la motilità volontaria di tutti i muscoli mimici dallo stesso lato della lesione. A seconda del livello della lesione si possono avere anche disturbi del gusto, dell'udito, delle secrezioni lacrimale e salivare.
Tecnica di rimozione della cataratta. Prevede la frammentazione del cristallino tramite ultrasuoni e la successiva rimozione dei frammenti attraverso una cannula.
Intervento chirurgico che ha lo scopo di asportare la cataratta.
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