Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il nervo glosso-faringeo è il IX dei nervi cranici. È un nervo misto, ossia ha sia una parte di innervazione motoria che sensitiva. Innerva una parte della lingua (glosso), e una parte della faringe e del palato. Il nervo glossofaringeo fuoriesce dalla Medulla oblungata tra il VII e il X nervo craniale. Scorre in basso verso il forame giugulare dopo aver attraversato la cavità craniale insieme al nervo vago e al nervo accessorio XI. Ha un'importanza fondamentale per la deglutizione, soprattutto nel collegamento tra naso e bocca. La chiusura evita che il cibo venga spinto nella parte nasale durante la deglutizione. Ha anche un ruolo importante nella formulazione della parola. Con le fibre parasimpatiche innerva la ghiandola parotide la quale produce la saliva. Con fasce nervose sensitive innerva il terzo posteriore della lingua che permette la capacità gustativa dell’amaro tramite le papille vallate. Le fasce di sensibilità viscerale del seno e del glomo carotico giocano un ruolo cruciale nella regolazione della circolazione e della respirazione.
Paralisi della lingua, in genere associata a quella di altri muscoli, quali quelli adibiti alla masticazione e alla deglutizione. Comporta l'impossibilità di parlare e di alimentarsi. Può essere causata da una lesione al sistema nervoso centrale, a livello del bulbo, o di quello periferico, a carico del XII nervo cranico, l'ipoglosso.
Spostamento della lingua indietro e verso il basso, con conseguente restringimento del lume faringeo e difficoltà nella respirazione. In genere ci si riferisce con questo termine ad una situazione tipica dei lattanti, che hanno un conformazione anormale del mascellare inferiore e quindi un'attitudine difettosa durante la poppata.
Segmento intermedio della laringe in cui sono contenute le corde vocali. La glottide isola le vie aeree dall'apparato digerente. Si presenta come una fenditura delimitata dalle corde vocali vere e dalle cartilagini aritenoidi. Forma e dimensione della glottide variano durante la respirazione, la deglutizione e l'emissione di suoni.
Ormone di natura proteica, prodotto dalle cellule alfa delle isole di Langerhans del pancreas. Viene secreto in risposta ad un calo della glicemia (quantità di glucosio presente nel sangue), in tale situazione il glucagone attiva vie metaboliche che fanno aumentare la concentrazione di glucosio in circolo quali la glicogenolisi, che libera glucosio dalle riserve epatiche e la gliconeogenesi, ovvero la sintesi di glucosio da parte del fegato. Altre situazioni che attivano la secrezione di glucagone sono l'affaticamento, il digiuno e la carenza insulinica. Il glucagone favorisce la sintesi di catecolammine da parte del surrene e aumenta la forza di contrazione del cuore. L'ormone interviene anche nel metabolismo lipidico, stimolando la mobilitazione degli acidi grassi dal tessuto adiposo. In terapia, il glucagone viene somministrato negli stati di ipoglicemia.
Raro tumore del pancreas caratterizzato dall'elevata secrezione di glucagone. Se il tumore è maligno tende a infiltrare la capsula, quindi i linfonodi e il fegato. Di difficile diagnosi perchè spesso asintomatico. I segni clinici comprendono una dermatite (eritema necrolitico migratorio) e diabete mellito, ma possono verificarsi anche perdita di peso, episodi tromboembolici e disturbi neuropsichici. La diagnosi si effettua verificando il livello di glucagone nel sangue e con esami strumentali quali la tomografia computerizzata, l'ecografia endoscopica e la RMN. La terapia di elezione è la resezione chirurgica, in seconda linea la chemioterapia e l'ormonoterapia.
Sinonimo di carboidrati
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