Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Aids (Acronimo di Acquired Immuno Deficiency Syndrome, Sindrome da ImmunoDeficienza Acquisita). Malattia di tipo virale di recente scoperta (San Francisco, 1981). Il virus responsabile dell'aids fu isolato per la prima volta nel 1984 dal francese Montagnier e oggi è chiamato universalmente HIV, acronimo di Human Immunodeficiency Virus. Questo virus gradatamente provoca la distruzione degli anticorpi, predisponendo così l'organismo a infezioni e tumori del sistema linfatico. Si manifesta con infezioni frequenti, gravi anche se causate da agenti non particolarmente patogeni per individui sani. Il quadro clinico contempla linfoadenopatia, febbre, calo di peso. L'infezione da virus si trasmette tramite sangue, sperma e secreto vaginale. Entro qualche mese dal contagio si verifica la sieroconversione, cioè la comparsa di anticorpi inizialmente rivolti verso antigeni del pericapside e poi contro quelli interni. Fa seguito un lungo periodo di tempo che può arrivare anche a molti anni in cui l'individuo sieropositivo rimane del tutto asintomatico, dopodiché a causa dell'attivazione delle cellule che contengono il DNA virale si passa allo stadio di malattia conclamata. Quando un soggetto arriva a questa fase purtroppo non ha speranza, perché non è ancora stata individuata una cura che ne determini la guarigione. Si suppone che il ceppo del virus sia di origine centroafricana. Nel 1998 le persone infette, sieropositivi compresi, erano 30.000.000 ca., con sei contagi al minuto e quattro decessi al minuto. La zona più colpita era l'Africa subsahariana con il 70% degli infetti del mondo (nello Zimbabwe infatti nel 1999 il 25,9% della popolazione era sieropositivo). Nel 1998 in Italia vi erano 14.000 malati, 76.000 sieropositivi (contro gli 890.000 negli USA), con un'età media di trentadue anni. La profilassi tende a eliminare i fattori di rischio, cioè i rapporti anali, la promiscuità, le emotrasfusioni ripetute, lo scambio di siringhe soprattutto tra tossicodipendenti ecc. Il trattamento può essere sintomatico delle complicanze a carico dei vari organi; chemioantibiotico delle infezioni da agenti opportunisti; immunoterapico per cercare di correggere l'immunodeficienza acquisita cellulare e chemioterapico nei casi di neoplasie. Un notevole miglioramento si è registrato nel 1996 con il cocktail di farmaci che viene dosato individualmente utilizzando vari tipi di sostanze. Nel 1998 ha cominciato a essere sperimentato un vaccino su medici volontari statunitensi, mentre altre le ricerche sono svolte nei campi più diversi, dalla terapia genica a nuove sperimentazioni farmacologiche.
Farmaco inibitore del riassorbimento osseo, impiegato nella cura dell'osteoporosi del morbo di Paget, dell osso e delle metastasi ossee.
Virus ampiamente diffuso in animali selvatici e domestici.
Il principale serbatoio naturale del virus è rappresentato da uccelli acquatici, in particolare le comuni anatre selvatiche. Il genoma è ad RNA, composto da otto geni principali.
I diversi ceppi virali vengono classificati sulla base delle caratteristiche dei prodotti proteici, l’emagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). Attualmente sono note sedici diverse emagglutinine e nove diverse neuraminidasi virali.
Il ceppo H1N1, risultato di una ricombinazione tra ceppi suini, umani, aviari, è comparso nei primi mesi del 2009. Ad oggi, questo ceppo di virus dell’influenza A sembra poter essere più facilmente trasmessa ai soggetti giovani, privi di immunità parziale conferita da infezioni con ceppi H1N1 circolanti in passato.
Farmaci impiegati nella terapia dell’ulcera gastroduodenale. Svolgono la loro azione bloccando i recettori H2 per l'istamina e quindi inibiscono l’eccessiva secrezione acida gastrica, che è uno dei fattori implicati nella genesi dell’ulcera. Appartengono a questa categoria la cimetidina, la ranitidina, la nizatidina e la famotidina.
Termine che indica l'aspetto esteriore del corpo e del viso. La parola è particolarmente utilizzata in psichiatria per indicare la mimica, l'andatura, gli atteggiamenti e la postura che esprimono uno stato fisiologico o patologico del soggetto (per esempio habitus depresso).
Della famiglia delle Pasteurellaceae, è un coccobacillo gram-negativo, asporigeno, aerobio, immobile. Provoca l'ulcera di Ducrey, o ulcera molle.
Della famiglia delle Pasteurellaceae, è un coccobacillo Gram-negativo, asporigeno, aerobio, immobile. Responsabile di varie patologie, a seconda della localizzazione: faringite, sinusite, otite media, laringite, polmonite, bronchite,meningite o endocardite.
|
<
|
ottobre 2024
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|