Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Farmaci
Idrocet, Nevacort.
Indicazioni
Per uso topico oftalmico nelle affezioni dell'occhio con complicazione da infezioni sostenute da germi sensibili alla neomicina come cheratiti, cheratocongiuntiviti, congiuntiviti, episcleiti e uveiti anteriori. In otorinolaringoiatria nelle dermatiti seborroiche, dermatiti da contatto ed eczematose infette del canale uditivo esterno. In ginecologia nelle vaginiti batteriche con fenomeni infiammatori sensibili alla neomicina.
Controindicazioni
Controindicato nei casi di ipersensibilità individuale nota verso i componenti del prodotto, ipertensione endoculare, herpes siplex acuto e altre malattie delle cornea dovute a virus in fase ulcerativa acuta (salvo i casi, sotto stretta sorveglianza oculistica, di associazione con chemioterapici specifici per il virus herpetico), congiuntivite con cheratite ulcerativa anche nella sua fase iniziale; tubercolosi e micosi dell'occhio, oftalmie purulente acute, congiuntiviti e blefariti purulente ed herpetiche che possono essere aggravate o mascherate dai corticosteroidi, orzaiolo. È sconsigliato l'uso nelle cheratiti herpetiche virali che può essere eventualmente consentito solo sotto stretta osservazione dell'oculista, tubercolosi cutanea e herpes simplex e malattie virali con localizzazione cutanea come il vaiolo e la varicella ed in caso di infezioni micotiche o virali delle zone da trattare.
Interazioni
Possibilità di sensibilizzazione con altri antibiotici aminoglicosidici.
O diclotride, farmaco diuretico. Come la clorotiazide, di cui è più attiva, è utile negli edemi da scompenso cardiaco. Inibisce, a livello renale, il riassorbimento del cloruro di sodio. È utilizzata anche nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, della nefrolitiasi da ipercalciuria idiomatica e nel diabete insipido nefrogeno.
Condizione patologica in cui liquido sieroso si riversa nella cavità della membrana che riveste il testicolo. Patologia frequente, si manifesta con un aumento di volume della parte interessata, senza dolori o altri disturbi finché la quantità di liquido non è tale da provocare con il suo peso una spiacevole sensazione di tensione o stiramento. Esiste anche un idrocele congenito, dovuto ad anomalie di formazione.
E'causato da eccessivo accumulo di liquido sterile dentro la tunica vaginale (così è chiamata la membrana che avvolge il testicolo); il liquido, prodotto normalmente per consentire lo scorrimento del testicolo, non riesce ad essere riassorbito e ristagna fra il testicolo e la tunica, provocando un rigonfiamento più o meno grande.
L’idrocele è un disturbo abbastanza comune, tanto che si calcola che circa un maschio su 10 abbia un idrocele che tende a scomparire autonomamente entro il primo anno di vita.
Non è causa di grandi problemi e non è una malattia preoccupante e spesso anche le cure risultano (se non si incorre in complicazioni) piuttosto semplici.
Le cause dell’idrocele sono sconosciute; comunemente l’idrocele è congenito. In qualche caso, invece, si ipotizza che l’insorgenza dell’idrocele sia facilitata da un’ernia inguinale congenita, che permette il passaggio di una piccola parte di intestino nel canale intestinale e a volte nello scroto.
Il trattamento consiste nell'intervento chirurgico.
Condizione patologica, dovuta a diverse cause, caratterizzata da un eccesso di liquor che determina dilatazione degli spazi liquorali con dilatazione di una o anche di tutte le cavità ventricolari dell’encefalo e/o degli spazi subaracnoidei. Può essere provocata da una eccessiva produzione di liquor da parte dei plessi corioidei oppure da patologie che ostacolino il deflusso del liquor verso gli spazi subaracnoidei ove esso viene convogliato per essere riassorbito nel seno venoso longitudinale superiore della dura madre. Si distinguono l’idrocefalo tensivo e l’idrocefalo normoteso. Il primo è generalmente determinato da un’ostruzione al flusso del liquor situata in un punto qualsiasi tra la sede di origine dello stesso e la sede di riassorbimento; il liquor tende ad accumularsi nei ventricoli con una pressione sempre maggiore, determinandone un ampliamento. Nel secondo l'aumento della pressione intracranica diventa stabile, e la formazione di liquor si equilibra con l'assorbimento.
Nel neonato, in cui la saldatura delle ossa del cranio non è ancora avvenuta, le cavità ventricolari si dilatano enormemente ed il capo aumenta di volume. Viene quindi usato il termine di idrocefalo aperto o manifesto in contrapposizione all’idrocefalo occulto dell’età adulta. Tra le cause dell’idrocefalo aperto vi sono emorragie perinatali della matrice meningea o periventricolare, infezioni fetali o neonatali, malformazione di Arnold-Chiari, sindrome di Dandy-Walker, stenosi o atresia dell’acquedotto.
Tumore benigno della pelle derivato dalle cellule delle ghiandole apocrine e sudoripare. Generalmente si manifesta come un nodulo, che si accresce lentamente e si localizza di solito nelle regioni ascellari, genitali, perineali. La terapia è chirurgica.
Presenza di un versamento sieroso all'interno di una cavità articolare. Il liquido che si accumula deriva dai vasi sanguigni, diventati permeabili a causa di un'infiammazione acuta o cronica. L'articolazione si gonfia e talvolta è dolente. Il trattamento sintomatico consiste in infiltrazioni di cortisonici locali.
Intossicazione cronica da mercurio.
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