Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
O ISG è un esame radiologico che utilizza una sostanza radio-opaca che viene iniettata nel canale cervicale dell’utero per riconoscere la forma, le eventuali deviazioni e deformazioni della cavità uterina e delle tube. L’ISG è indicata nello studio della sterilità coniugale primitiva e secondaria: malformazioni o malposizioni uterine, tubariche, difetti della cavità uterina. L'esame viene effettuato solitamente tra l’8° e il 10° giorno del ciclo mestruale.
È una tecnica diagnostica che viene eseguita in ambulatorio, senza alcuna preparazione farmacologia e anestesia, la paziente assume la stessa posizione di una visita ginecologica. Lo scopo è quello di visualizzare la cavità uterina attraverso un sottile endoscopio a fibre ottiche, l'isteroscopio, introdotto nel canale cervicale. L'isteroscopia viene utilizzata nel caso di: sanguinamenti uterini anomali, polipi e fibromi presenti nella cavità uterina, sterilità e abortività, sospetto di malformazioni uterine, pap test ed esami citologici alterati, controllo nelle donne che fanno terapia ormonale sostitutiva in menopausa o dopo interventi per cancro alla mammella, diagnosi precoce di iperplasia endometriale, ritenzione di spirale, isterosalpingografie patologiche, nonché monitaraggio delle pazienti a rischio oncologico (obesità, diabete, policistosi ovarica).
È l'incisione chirurgica della parete dell'utero. Si esegue nel taglio cesareo per estrarre il feto, in caso di mioma interessante la cavità uterina, o nella chirurgia riparativa di malformazioni uterine.
È un aminoacido diffuso in natura. Si trova in forti concentrazioni nella globina, la componente proteica dell'emoglobina, e nelle proteine degli istoni.
Cellula presente nei tessuti connettivi dell’organismo che ha la capacità di inglobare nel proprio citoplasma detriti cellulari, prodotti di disfacimento dei tessuti, o materiali estranei penetrati nell’organismo. Il termine è praticamente sinonimo di macrofago. Gli istiociti presenti nei tessuti derivano dai monociti circolanti nel sangue.
Vedi Dermatofibroma.
Insieme di malattie caratterizzate dalla proliferazione di cellule appartenenti al compartimento monocitico-macrofagico. Esistono forme reattive, secondarie a malattie infettive, forme neoplastiche (istiocitosi maligna o reticulosi midollare istiocitaria) e forme da causa ignota, chiamate istiocitosi X, che interessano le ossa, le mucose e i polmoni.
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