Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Termine anatomico che indica la porzione ristretta di un organo, compresa tra due parti più grandi. Ad esempio l'istmo della tiroide, della tuba, dell'utero, dell'aorta, etc).
Compatibilità tra tessuti. È fondamentale nel caso di trapianti di organi e tessuti. Il maggior indice di istocompatibilità è rappresentato dall'HLA (Human Leucocyte Antigens, antigeni umani leucocitari). L'HLA è un complesso di glicoproteine presenti sulla superficie dei leucociti e di altre cellule. Ogni individuo ha il suo specifico HLA. Si usa l'espressione “antigeni di istocompatibilità” perché sono responsabili della compatibilità tissutale, e quindi dell'accettazione o del rigetto di organi provenienti trapiantati da un altro organismo. Per la riuscita di un trapianto è indispensabile che l'HLA del donatore e del riceventi siano quanto più possibile simili.
Differenziamento dei foglietti embrionali che, specializzandosi, vanno a formare i tessuti caratteristici dei diversi organi.
Disciplina che studia i tessuti e le cellule che li compongono. Si avvale di tecniche molto diverse a seconda del tipo di strutture o di sostanze che si vogliono studiare. I procedimenti più comuni prevedono il trattamento dei tessuti con fissativi che impediscono la degradazione delle strutture cellulari. Lo studio viene poi effettuato al microscopio. Si utilizzano anche coloranti che abbiano affinità per i diversi costituenti tessutali in modo da evidenziarli separatamente. La colorazione più usata è quella con ematossilina ed eosina. Lo studio istologico di tessuti è di grande rilevanza diagnostica.
Proteina ricca di aminoacidi basici, carica positivamente. Gli istoni costituiscono le proteine più abbondanti associate al DNA, con cui interagiscono, grazie alla sua carica negativa (dovuta all'abbondanza di gruppi fosfato), per formare i nucleosomi.
Branca della patologia che studia le alterazioni nei tessuti di un organismo conseguenti a processi patologici. Si avvale di tecniche istologiche.
Patologia causata da funghi microscopici del genere Histoplasma e in particolare dalla specie Histoplasma capsulatum. Diffusa soprattutto nelle regioni centrali ed orientali degli Stati Uniti. L’uomo si infetta inalando le spore o le ife del fungo, presente nel suolo, particolarmente in presenza di escrementi di animali domestici o selvatici. Ne sono perciò particolarmente esposte alcune categorie di persone fra cui i lavoratori del sottosuolo, delle stive e gli allevatori di polli. La malattia può manifestarsi come un'affezione benigna localizzata al polmone e ai suoi linfonodi, oppure può interessare più organi. In soggetti immunocompromessi può portare anche al decesso. Nell’organismo parassitato il fungo prolifera entro il citoplasma di cellule istiocitarie. La terapia si fonda sull'uso di antibiotici antifungini.
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