Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Denominazione indiana per indicare la leishmaniosi viscerale.
Potassiemia. Presenza di potassio nel sangue. Al di sopra e al di sotto di alcuni livelli fisiologici, 0 16-0 21 mg ml di plasma dei quali si verificano manifestazioni patologiche rispettivamente di iperpotassiemia e ipopotassiemia.
Farmaco antibiotico che fa parte della famiglia degli aminoglicosidi. Il suo spettro d'azione è simile a quello della gentamicina ma possiede maggiore tossicità renale e cocleare.
Neoplasia maligna della cute e delle mucose, a origine multifocale dai capillari e dai fibroblasti pericapillari e con elevata capacità di metastatizzazione. Le cause sono è ignote ma è probabile che nella comparsa della malattia abbiano un ruolo fattori genetici, documentati in Italia dall'elevata frequenza nei soggetti affetti dell'aplotipo HLA-DR5. Fattori favorenti sono rappresentati da una condizione di depressione permanente dell'immunità cellulo-mediata, infezioni virali e liberazione dai tessuti di fattori angioproliferativi. La forma classica, più lieve, è limitata alla cute (ove sono presenti chiazze rosso violacee o bruno violacee, con placche e noduli dello stesso colore, localizzate più frequentemente agli arti inferiori ma possibili su tutte le superfici corporee) ed è di facile riscontro nei soggetti anziani. La forma aggressiva, che coinvolge anche i linfonodi e il tratto gastroenterico, colpisce elettivamente i pazienti affetti da AIDS e i soggetti immunodepressi in genere. Parte dei soggetti colpiti sviluppa un concomitante linfoma maligno.
Definita anche discinesia ciliare primitiva. Si tratta di una malattia ereditaria che ha origine dall'alterazione della struttura e della funzione delle ciglia vibratili degli epiteli delle vie respiratorie e della motilità della coda degli spermatozoi. La definizione della sindrome nasce dall'associazione di varie patologie quali bronchiectasie, sinusite cronica, infertilità e situs inversus.
Vasculite infantile a carattere epidemico che colpisce le arterie di medie e piccole dimensioni. L'incidenza più alta si ha nei bambini con età inferiore ai 4 anni, in particolare nel secondo anno di età.
La diffusione è globale e mostra un andamento endemico con fasi di riaccensioni dei focolai ogni 2-3 anni e un picco nella stagione invernale e in quella primaverile.
In genere, la malattia evolve spontaneamente verso la guarigione, anche se nel 5-10 per cento dei pazienti si manifestano complicanze gravi e l'1 per cento di essi va incontro a morte.
La prima fase della malattia porta con sé infarto del miocardio e pericardite, in seguito possono insorgere un infarto del miocardio e la rottura di aneurismi delle coronarie. Fra le altre complicanze troviamo uretrite, meningite asettica, artropatie e ittero ostruttivo.
Deposito corneale che caratterizza la malattia di Wilson. Si presenta come una formazione circolare bruno-verdastra che si manifesta alla periferia della cornea, precisamente a livello della membrana di Descemet. Il suo ritrovamento è spesso casuale in quanto non dà origine a sintomi
ed avviene in seguito ad indagini condotte per altri motivi medici.
|