Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Gruppo di dermatiti papulose a eziologia sconosciuta, in cui si ha presenza di lesioni papulose circoscritte, da ispessimento dello strato corneo della cute e da una sintomatologia pruriginosa più o meno intensa. Le forme più comuni sono il lichen ruber planus, il lichen scrofulosorum, il lichen simplex e il lichen tricofitico.
Condizione morbosa della cute e delle mucose caratterizzata dalla comparsa di bolle e papule che provocano prurito. L'origine del disturbo è piuttosto controversa, anche se alcuni studi sembrano escludere una causa virale.
L'incidenza si attesta attorno all'1-2 per cento della popolazione, con una chiara prevalenza femminile. La fascia d'età più colpita va dai 30 ai 60 anni, mentre i bambini appaiono immuni.
Il decorso della malattia può essere cronico o acuto, ma in genere i sintomi regrediscono in maniera spontanea. In alcuni casi il dermatologo può prescrivere dei farmaci per il controllo del prurito, ad esempio corticosteroidi e antistaminici.
Il segno più evidente del decorso positivo della malattia è il cambiamento di colore delle papule, che in fase di guarigione assumono una tonalità più scura.
Il lichen sclerosus o lichen scleroatrofico è una patologia molto comune in dermatologia genitale maschile e femminile. Esso può esordire con infiammazione e perdita di elasticità della cute del distretto anogenitale. Con il tempo i tessuti interessati dal lichen scleroatrofico possono presentare prurito, bruciore, discromie cutanee, microtraumi (taglietti dopo i rapporti) da ridotta elasticità cutanea, fino alla fimosi nel maschio. Alcune forme di lichen sclerosus genitale sono considerate malattie precancerose a basso rischio, nel senso che possono raramente degenerare con gli anni in carcinoma squamoso, evento fortunatamente non frequente, ma da considerare al momento della visita specialistica. I pazienti affetti da lichen sclerosus genitale vanno monitorati mediante visite dermatologiche periodiche, con cicli di terapia topica o sistemica da adattare in base alla variante clinica di lichen, alla sua estensione e al tipo di sintomatologia associata.
Processo patologico a carico della cute che consiste nell'ispessimento dell'epidermide. La superficie della pelle risulta perciò dura, secca, con una accentuazione delle sue normali linee e rilievi. Una lichenificazione può manifestarsi in seguito al prolungato grattamento indotto da stimoli irritativi cronici, o da malattie della pelle.
Il licopene è un composto formato da idrogeno e carbonio e appartenente al gruppo dei carotenoidi. È un additivo alimentare, identificato dalla sigla E160d. Il licopene si trova soprattutto nei pomodori e dai suoi derivati, all'interno dei quali rappresenta più della metà dell'intero contenuto di carotenoidi.
I carotenoidi sono efficaci antiossidanti, grazie alla loro qualità di scavenger, ovvero di “spazzini” dei radicali liberi. Come altri carotenoidi, anche il licopene ha effetti benefici preventivi di casi di neoplasia.
O xilocaina, è uno degli anestetici locali più utilizzati. Può essere usata anche senza vasocostrittori. Si usa con dosaggi diversi nell’anestesia di infiltrazione, di conduzione, di superficie e nell’anestesia spinale. La lidocaina è anche usata nel trattamento delle aritmie ventricolari e in soggetti con infarto cardiaco recente nonchè durante e dopo interventi di chirurgia cardiaca, per la sua azione simile a quella della chinidina.
Farmaco calcioantagonista utilizzato nella terapia dell'angina pectoris. Richiede diverse settimane di trattamento per raggiungere il massimo effetto. Può dar luogo ad aritmie e a intolleranza gastrica.
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