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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Viola Sinismagli (del 04/03/2011 @ 16:02:33, in Lettera N, visto n. 1437 volte)
Sottopopolazione dei globuli bianchi, vedi leucocita.
 
Di riccardo (del 08/10/2013 @ 17:09:49, in Lettera N, visto n. 950 volte)
Sinonimo di leucocitosi neutrofila.
 
Di Viola Sinismagli (del 04/03/2011 @ 15:59:23, in Lettera N, visto n. 1166 volte)
Vedi leucopenia neutrofila.
 
Di riccardo (del 08/10/2013 @ 17:12:19, in Lettera N, visto n. 949 volte)
Anidride carbonica allo stato solido. La sua bassa temperatura (-78.5 °C) viene sfruttata in medicina per causticazioni superficiali.
 
Di riccardo (del 08/10/2013 @ 17:14:15, in Lettera N, visto n. 1334 volte)
Sinonimo di neo è una malformazione cutanea o amartoma consistente in alterazioni circoscritte dello sviluppo embrionario della cute. I nevi possono essere presenti alla nascita o comparire più tardivamente; di forma e dimensioni variabili, piane o rilevate, pigmentate o no. Si distinguono gli amartomi organici od organoidi (i nevi epidermici o verrucosi, annessiali, connettivali, lipomatosi e vascolari, detti anche angiomi) e i nevi nevocellulari. Al primo gruppo appartengono nevi che sono espressione di una alterazione quantitativa dei normali costituenti del tessuto in cui si sviluppano (amartomi organici) oppure di una alterazione quantitativa e qualitativa, nel senso che gli elementi costituenti sono anche immaturi e, come tali, suscettibili di sviluppo tumorale successivo (amartomi organoidi). I nevi nevocellulari, invece, sono veri e propri tumori benigni dei melanociti e/o delle cellule neviche (melanociti che hanno perso i dendriti e possono essere del tutto privi di pigmento melanico). Si presentano generalmente come macchie di colore dal bruno al nero o come noduli di aspetto variabile; tra quelli congeniti, si descrivono le macchie mongoliche (piane, grigio-bluastre, più frequenti nelle razze orientali) e i nevi nevocellulari comuni (dal bruno al nero, piani, da piccoli - diametro inferiore ad 1,5 cm - a giganti - che ricoprono interi distretti corporei ed hanno elevato tasso di trasformazione maligna); tra quelli acquisiti, ricordiamo i nevi blu (piccoli, piani, nero-bluastri), le lentiggini (attenzione alla sindrome di Peutz-Jeghers!), i nevi nevocellulari tuberosi (di aspetto assai variabile), il nevo di Spitz (eritematoso, al volto), il nevo di Reed (variante del precedente) e quello di Clark (con aspetto a uovo fritto, per la presenza di una zona centrale più scura e rilevata). Non esistono criteri assoluti per differenziare i nevi nevocellulari dal melanoma: dimensioni inferiori al centimetro, limiti periferici netti, uniformità del colore e assenza di desquamazione, di fenomeni infiammatori e di disturbi soggettivi sono elementi in linea di massima a favore della natura nevica di una lesione. Oggi è disponibile un esame specifico per la diagnosi differenziale delle formazioni neviche, lo skinview. Nei casi dubbi, tuttavia, è indispensabile l'esame istologico: il nevo va in ogni caso biopsiato asportandolo tutto e con un buon margine di tessuto sano intorno. I nevi nevocellulari congeniti sono statisticamente più soggetti a trasformazione maligna. E'anche possibile che le formazioni più piccole nell'età avanzata scompaiano.
 
Di riccardo (del 08/10/2013 @ 17:18:08, in Lettera N, visto n. 985 volte)
Quadro morboso caratterizzato da dolore, causato da lesione del neurone sensitivo periferico a livello di radici o di gangli, è perlopiù a crisi, violentissimo, bruciante, trafittivo; o a livello del nervo, con andamento continuo e tollerabile, accompagnato da parestesie. La localizzazione ricalca la distribuzione periferica della sensibilità. Molto spesso vi è iperestesia della zona dolorosa, tale per cui, stimolando determinati punti (detti trigger zone, o zone grilletto), è possibile scatenare le crisi dolorose. Gli esempi più caratteristici di nevralgia possono essere riassunti nei seguenti: nevralgia trigeminale (soprattutto nella forma essenziale), nevralgia brachiale o nevralgia amiotrofica del cingolo scapolare (da interessamento - allergico? - del plesso brachiale), nevralgia sciatica (da interessamento del nervo ischiatico), zona (da Herpes zoster), causalgia (da lesione parziale di alcuni nervi, in particolare il mediano e l'ischiatico).
 
Di Viola Sinismagli (del 04/03/2011 @ 16:05:48, in Lettera N, visto n. 1105 volte)
Vedi neurasse.
 
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