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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di dr.ssa Anna Carderi (del 12/11/2013 @ 16:10:51, in Lettera O, visto n. 1013 volte)
Batteri, virus o protozoi normalmente non patogeni. Sono in grado di provocare infezioni solo in seguito alla caduta delle difese immunitarie, come avviene nell'AIDS. Prototipo di patogeno opportunistico è lo Pneumocistis carinii.
 
Di riccardo (del 12/11/2013 @ 16:23:28, in Lettera O, visto n. 2971 volte)
Proteina contenuta nel siero del sangue, che rende possibile la fagocitosi dei germi patogeni e di altri materiali corpuscolati da parte dei monociti-macrofagi (reazione di opsonizzazione). Le opsonine sono globuline identificabili nei cosiddetti anticorpi naturali, presenti anche nel sangue di soggetti che non hanno in precedenza contratto malattie infettive. Sono termolabili: a 56 °C perdono infatti il potere favorente la fagocitosi. Attività simile a quella delle opsonine possiedono il complemento e gli anticorpi acquisiti mediante vaccinazione o in seguito a malattie infettive. Esistono varie opsonine: Uno dei sistemi più potenti è rappresentato da anticorpi specifici di tipo IgG1 e IgG3 che ricoprono il microrganismo e che sono riconosciuti dal recettore per Fc dei fagociti. I fagociti possiedono sulla propria membrana dei recettori capaci di legare direttamente i microrganismi e quindi di inglobarli anche in assenza degli anticorpi specifici: questo è un meccanismo proprio dell'immunità innata. Quando invece i microbi sono rivestiti da anticorpi specifici, le opsonine specifiche, i fagociti neutrofili o i mononucleati possono legarsi ad essi con un legame ad alta affinità qual è il recettore di membrana per il frammento Fc delle IgG (vedi anticorpo), in tal modo l'efficienza della fagocitosi è notevolmente aumentata. Molte cellule immunocompetenti posseggono recettori specifici per il frammento Fc che svolgono molteplici azioni in seno al sistema immunitario; i recettori per il frammento Fc implicato nelle reazioni di opsonizzazione sono quelli rivolti verso la catena pesante delle IgG chiamati Fc-gamma. Questo discorso non vale per gli elminti, parassiti opsonizzati da IgE e non da IgG, che attirano questa volta le attenzioni degli eosinofili e non dei fagociti, ma con lo stesso risultato. Un altro sistema di opsonine piuttosto efficace è rappresentato da alcuni prodotti derivanti dall'attivazione del complemento, soprattutto il C3b, sia che il complemento sia stato attivato seguendo la via classica, e quindi in presenza di anticorpi, oppure secondo la via alternativa, e quindi in assenza di anticorpi. In questo caso il C3b che ricopre le cellule microbiche si lega ai recettori specifici espressi sui macrofagi e sui neutrofili favorendo la fagocitosi. Altre opsonine naturali sono molte proteine presenti in circolo nel sangue. Tra esse ricordiamo la fibronectina, il fibrinogeno, la proteina C-reattiva. Queste proteine rivestendo il microrganismo determinano una opsonizzazione non specifica, cioè non mediata da anticorpi. È da evidenziare che l'opsonizzazione non specifica è molto meno efficace di quella specifica, tuttavia riveste un ruolo di difesa molto importante nella fase che precede la produzione degli anticorpi specifici.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 24/02/2011 @ 11:35:18, in Lettera O, visto n. 1854 volte)
Moderna tecnica di studio che sfrutta la combinazione di tecniche ottiche ad alta velocità e tecniche genetiche. Viene utilizzata per studiare il funzionamento di circuiti neuronali intatti all'interno del cervello. Nella sperimentazione si usano piccoli mammiferi. Ci si avvale di molecole (opsine) che vengono attivate con la luce che permettono la visualizzazione in tempo reale dei neuroni attivati. I tempi sono dell'ordine dei millisecondi.
 
Di riccardo (del 12/11/2013 @ 16:27:47, in Lettera O, visto n. 1138 volte)
Tecnica oculistica che consente di determinare, mediante misure soggettive od oggettive, le capacità ottiche dell'occhio misurandone l'acuità visiva e quindi di stabilire quale sia la lente più adatta per correggere eventuali difetti. Le misure soggettive consistono nella lettura, eseguita dal soggetto, di simboli di varie dimensioni (ottotipi), posti a una data distanza, lettura eseguita prima a occhio nudo e poi con l'occhio munito di apposite lenti, in una successione tale che risulti possibile stabilire, con un minimo di tentativi, il potere diottrico delle lenti correttive dei difetti dell'occhio. La tecnica oggettiva consiste nell'uso di strumenti diversi, quali l'oftalmoscopio e l'optometro; con quest'ultimo in particolare viene presentata l'immagine di un oggetto a distanza variabile, mantenendo costante il diametro apparente del diagramma del campo; determinando le distanze minima e massima alle quali l'immagine è nitida, si ricava il potere diottrico delle lenti di correzione dei difetti del soggetto.
 
Di riccardo (del 12/11/2013 @ 16:30:38, in Lettera O, visto n. 1041 volte)
Modalità di somministrazione di farmaci (gocce, compresse, soluzioni, sciroppi) ingerendoli per bocca; è indicata anche con l'espressione "per os".
 
Di salute (del 06/10/2007 @ 13:43:48, in Lettera O, visto n. 1522 volte)
Questo pesce di mare è molto apprezzato a livello internazionale; attualmente la vendita di questo pesce si basa soprattutto sull'allevamento. Arriviamo infatti al 90% di pesce d'allevamento contro il 10% di pesce pescato. Come per il branzino, anche nel caso dell'orata i pesci d'allevamento hanno un contenuto in proteine e grassi superiore a quello dei pesci pescati in mare. Ved. anche Pesce. INFO AL.Carboidrati: 0; proteine: 20; grassi: 5,5; acqua: 78,4; calorie: 130. Parte edibile: 70; calorie al lordo: 91.
 
Di riccardo (del 12/11/2013 @ 16:36:44, in Lettera O, visto n. 1161 volte)
Muscolo anulare del volto, circonda le labbra. Costituito da fibre dei muscoli cutanei che convergono verso le labbra, si divide in 2 parti: centrale e periferica, è innervato dal nervo faciale. Si tratta di un muscolo adibito alla movenza delle labbra negli atti tipici come nel fischiare o nel baciare.
 
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