Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sinonimo di ipodonzia. In odontoiatria, assenza, per displasia, di una parte dei denti.
È uno dei cinque sensi. Le cellule nervose che funzionano da recettori degli odori sono situate nella parte alta delle cavità nasali e sono chiamate cellule olfattive. Esse sono collegate a una formazione sovrastante chiamata bulbo, a sua volta collegato con il cervello tramite il nervo olfattivo.
Questi recettori posti nelle cavità nasali, legandosi alle sostanze chimiche inalate, inviano impulsi nervosi al cervello. I neuroni implicati nella percezione degli odori proiettano oltre che alla corteccia olfattiva primaria, anche al sistema limbico, all'ipotalamo e all'amigdala dove avviene l'interpretazione dell'aspetto “emozionale” dei segnali olfattivi. I recettori hanno una elevata sensibilità discriminativa che arriva a distinguere 10.000 diversi odori.
I recettori olfattivi vanno incontro ad adattamento ed assuefazione se siamo sottoposti ad un certo stimolo olfattivo per molto tempo, infatti un odore forte e prolungato nel tempo viene percepito solo per un certo periodo superato il quale i recettori cessano di inviare segnali al cervello.
(o nervo olfattorio), primo paio di nervi cranici; prende origine dai peluzzi olfattivi della omonima zona nella parte superiore della mucosa delle fosse nasali. Le fibre sensitive attraversano l'osso etmoide raggiungendo il bulbo olfattivo nel cervello. Da questo origina la benderella olfattiva che porta le informazioni alla parte posteriore e interna della faccia inferiore del lobo frontale.
La sua funzione è quella di recepire gli stimoli olfattivi che giungono nelle cavità nasali e trasportarli all'encefalo sotto forma di impulsi elettrici. È uno dei più corti nervi sensoriali.
Annesso al nervo olfattivo vi è il nervo terminale la cui funzione è ancora incerta. Sicuramente non è implicato nella sensibilità olfattiva e lungo il suo decorso sono disseminate svariate cellule gangliari.
Voluminosa apofisi dell'ulna, che si articola con l'omero. Fa parte dell'articolazione del gomito, di cui occupa la parte mediana della regione posteriore.
Farmaco appartenente alla categoria dei neurolettici atipici: è efficace nella terapia delle demenze e delle forme di agitazione. Sembra comportare meno effetti collaterali rispetto ai neurolettici classici.
L’OKG (ornitina alfa-chetoglutarato) è un integratore alimentare per sportivi.
È la sintesi di due unità di ornitina e una molecola di alfa-chetoglutarato. È una sostanza utilizzata comunemente dagli atleti per aumentare la massa muscolare e ridurre al contempo quella grassa, stimolare il sistema immunitario e velocizzare i tempi di recupero fra una prestazione e l'altra.
A livello medico, l'OKG si usa per il trattamento delle ustioni e per il recupero di chi è stato sottoposto a intervento chirurgico.
È sostanzialmente privo di controindicazioni; l'unico effetto collaterale è l'aumento del senso di fame dovuto all'aumento dei livelli di insulina.
Come elemento di sintesi, non è possibile assumerlo tramite l'alimentazione, ma soltanto attraverso specifici integratori.
Metodo di contraccezione naturale, largamente utilizzato: si basa sul calcolo del periodo fecondo della donna, valutato sulla durata del ciclo più lungo e di quello più breve nei dodici mesi precedenti, per astenersi dai rapporti sessuali nei giorni supposti fertili, che sono in senso stretto i tre giorni che precedono l'ovulazione e il giorno dell'ovulazione. In caso di cicli regolari, siano essi lunghi o brevi, l'astinenza si limita a nove giorni, mentre in caso di cicli irregolari tale periodo aumenta limitando, anche notevolmente, il numero dei giorni in cui si possono avere rapporti. Anche se ben applicato (cioè con calcoli esatti, ai quali attenersi scrupolosamente), la sicurezza del metodo è estremamente bassa, poiché l'ovulazione può avvenire in anticipo o ritardare per svariate cause, fisiche ed emotive: il rischio di gravidanza può essere lievemente ridotto se si associano altre metodiche, per esempio, la rilevazione della temperatura basale o la ricerca del muco cervicale (metodo Billings).
L'indice di Pearl, che misura la percentuale di insuccesso dei metodi contraccettivi, per l'Ogino-Knaus si attesta attorno al 16-30%, percentuale molto insoddisfacente se rapportata ai metodi contraccettivi ormonali e alle barriere o ad altri metodi naturali, come il Metodo sintotermico (2%) e il metodo Billings (in media 1.45%).
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