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Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di salute (del 06/10/2007 @ 13:46:19, in Lettera O, visto n. 1502 volte)
L’ostrica è un mollusco (Pinctada margaritifera) già noto ai greci e i romani come piatto costoso e raffinato; oggi è presente in grossi banchi in Australia, in Giappone e nell'America settentrionale. Vive in colonie numerose fino a una profondità di 40 metri, attaccata agli scogli con la valva sinistra, più convessa e grande di quella destra, che racchiude una carne tenera e prelibata. Viene gustata principalmente cruda ed è ricca di proteine e sali minerali. Ved. anche Frutti di mare. INFO AL: - Carboidrati: 5,4; proteine: 10,2; grassi: 0,9; acqua: 85,7; calorie: 70.
 
Di dr.ssa Anna Carderi (del 19/11/2013 @ 17:05:43, in Lettera O, visto n. 1130 volte)
Si manifesta in seguito alla presenza di patologie a carico dell'uretere (calcoli ureterali, inginocchiamento per ptosi renale, compressione estrinseca da parte di tumori intestinali od ovarici), per ostruzioni a livello vescicale, spesso per ipertrofia prostatica o per stenosi della giunzione vescico-ureterale in seguito a tumori vescicali o per patologie uretrali. L'ostruzione determina a lungo andare, per l'aumentata pressione che si instaura, una dilatazione a monte con atrofia interstiziale e riduzione del filtrato glomerulare. Il danno tubulare inficia il meccanismo di concentrazione e ne consegue poliuria e nicturia
 
Di riccardo (del 19/11/2013 @ 17:04:54, in Lettera O, visto n. 1006 volte)
Chiusura parziale o totale di un vaso o di un condotto per accumulo di materiale solido o liquido. I più comuni casi di ostruzione interessano naso, orecchio, bronchi e intestino. L'ostruzione nasale può essere sostenuta da fattori funzionali (alterata regolazione dei riflessi naso-respiratori) od organici (deviazione del setto, ipertrofia dei turbinati o della tonsilla faringea, vegetazioni adenoidee ecc.); l'ostruzione del condotto uditivo è dovuta alla formazione di un tappo di cerume o a corpi estranei penetrati nel condotto stesso. L'ostruzione bronchiale si verifica nei casi di broncopneumopatie caratterizzate da deficit dei flussi respiratori. L'ostruzione intestinale è meglio definita come occlusione (vedi occlusione intestinale).
 
Di riccardo (del 19/11/2013 @ 17:08:33, in Lettera O, visto n. 965 volte)
Dolore che si manifesta all'orecchio in assenza di lesioni. Può essere riflessa, e si manifesta nel corso di malattie che riguardano cavità orale, faringe, laringe, esofago o colonna cervicale; oppure è nevralgica e accompagna la nevralgia del trigemino, del glossofaringeo e del ganglio sfeno-palatino.
 
Di salute (del 30/03/2009 @ 14:02:26, in Lettera O, visto n. 13612 volte)
L'otite colpisce molti bambini e adulti, specie nella stagione più fredda. Le conseguenze di un'infiammazione all'orecchio mal curata possono essere serie, specialmente se non si è più giovanissimi: ecco allora che la fitoterapia può dare una mano sia in termini di opportunità terapeutiche che di prevenzione. Il mal d'orecchio, detto anche otalgia o otodinia, segnala un problema all'orecchio esterno e medio: quest'ultimo è spesso attaccato da processi infiammatori e catarrali, che portano a infezioni più gravi di quelle dell'orecchio esterno. A seconda della sua durata l'otite può essere acuta o cronica. Un'otite comune nei bambini è quella media secretiva o effusiva, che comporta nell’orecchio medio un versamento, il quale compare di solito dopo un’otite media acuta non completamente risolta o all’ostruzione della tuba di Eustachio. Il versamento può essere sterile, ma generalmente contiene batteri patogeni (1). L’otite media acuta (oMa) è un’infezione batterica o virale a carico dell’orecchio medio, generalmente secondaria a irS (infezioni respiratorie Superiori). anche se si può verificare a qualsiasi età, è più frequente in età pediatrica(1): «entro il terzo anno di età, quasi tutti i bambini presentano almeno un episodio e circa il 50% soffre poi di recidive.» (2). Tale patologia si manifesta per lo più nelle stagioni invernale e primaverile. Rappresenta di solito la conseguenza di un’infiammazione, spesso di origine virale, a carico delle vie respiratorie. I microrganismi che migrano dal rinofaringe all’orecchio medio attraverso la mucosa della tuba di Eustachio sono in grado di causare edema della tuba uditiva e accumulo di essudato e muco. Nel bambino piccolo la propagazione è spesso favorita da uno scarso e inadeguato drenaggio del naso e delle cavità nasali: «… la cassa del timpano comunica ampiamente con il rinofaringe tramite la tuba di Eustachio che, nel bambino è larga, beante e ha un tragitto più orizzontale che nell’adulto» [3]. Altri fattori favorenti sono rappresentati da: iperplasia del tessuto adenoideo, immaturità del sistema immunitario (maggiore sensibilità alle infezioni), presenza di un terreno allergico, ecc. L’esposizione a fumo passivo è considerata un fattore di rischio, così come l’inquinamento. L’accumulo delle secrezioni nell’orecchio medio può andare rapidamente incontro a sovrainfezione batterica (Streptococcus pneumoniae (29,8%), Haemophilus influezae (20,9%), Moraxella catarrali (11,7%) ecc.). Generalmente la causa scatenante dell’otite è un raffreddore, e in questo caso si parla di otite virale, che rappresenta la forma più comune. Le otiti virali sono in genere complicate dalla sovrapposizione secondaria di uno di questi batteri. Il quadro clinico è caratterizzato da otalgia, senso di pressione uditiva e riduzione temporanea dell’udito. Le effusioni catarrali, infatti, sostituiscono l’aria contenuta nell’orecchio medio e interferiscono con i meccanismi di trasmissione del suono all’orecchio interno. Spesso è presente febbre: all’esame otoscopico la membrana timpanica si mostra iperemica, opacata e può presentare bolle, appare talora retratta o estroflessa (segni di versamento nell’orecchio medio) con rischio di rottura e otorrea. (1). Nell’adulto l’otite media secretiva può essere dovuta a: patologia nasale (deviazione del setto nasale, ipertrofia dei turbinati, poliposi nasale ecc.) e sinusitica; presenza di un terreno immunitario locale deficitario, allergia, barotraumi ecc. e il quadro clinico è simile a quello che si manifesta nel bambino. Dovrà comunque sempre essere esclusa la possibilità che tale quadro rappresenti il sintomo di malattie più gravi che bloccano la pervietà della tuba di Eustachio (fibromi, neoplasie): si rendono necessari pertanto indagini diagnostiche più approfondite. Le forme torpide, asteniche, infine, possono incontrarsi nell’anziano e nel diabetico. (4) Antibiotici e vigile attesa in caso di otite media acuta (oMa) È opportuno intervenire con terapia antibiotica quando la sintomatologia non si risolve nell’arco delle 48-72 ore. La terapia antibiotica è generalmente indicata per alleviare i sintomi, affrettare la risoluzione dell’infezione e ridurre tanto il rischio di complicanze infettive labirintiche e intracraniche quanto il danno della funzione uditiva dell’orecchio medio (1). Numerose infiammazioni che colpiscono l’orecchio sono, però, di origine virale e l’80% circa di queste ha una durata molto breve, con risoluzione spontanea del dolore e degli altri sintomi nell’arco di 48-72 ore. Generalmente, infatti, il quadro si risolve spontaneamente nella maggior parte dei casi (80-90%) ed è per questo motivo che di norma si preferisce aspettare due tre giorni, adottando un atteggiamento di vigile attesa, prima di prescrivere antibiotici. Un loro impiego eccessivo può determinare infatti antibioticoresistenza e può impedire una maturazione adeguata del sistema immunitario, uno dei fattori che sono alla base dell’aumento nel numero di persone affette da allergia e asma. Uno studio effettuato su 315 bambini (età 6 mesi – 10 anni) ha indicato come «fattibile e accettabile» l’attendere tre giorni prima di utilizzare gli antibiotici in caso di otite media acuta in quanto, se lo stato generale del bambino lo consente, è possibile attuare una strategia di trattamento differenziato. Tale strategia ha permesso, ad esempio, una riduzione del 76% nell’impiego degli antibiotici nei casi studiati (5). Ovviamente di fronte a un quadro di oMa suppurata si impone l’antibioticoterapia. L’otite acuta, se ben trattata, guarisce quasi sempre senza danni all’orecchio. Se non viene curata adeguatamente può evolvere in otite cronica. Si parla di otite media cronica quando è presente perforazione permanente della membrana timpanica con o senza alterazioni permanenti dell’orecchio medio. L’otite media cronica può derivare da un’otite media acuta, dall’ostruzione della tuba di Eustachio, da un trauma meccanico ecc. (1). Nell’otite cronica il processo infiammatorio è superiore ai tre mesi o le recidive sono frequenti (>3, in 6 mesi). L’otite cronica, che mette a rischio la funzione auditiva, si può instaurare sia come conseguenza di una condotta terapeutica non adeguata o non tempestiva, sia a causa della gravità del processo acuto o della presenza di condizioni favorenti generali (diabete) o locali (adenoiditi, rinofaringiti recidivanti, deviazioni del setto nasale, ipertrofia dei turbinati, allergie). Generalmente il paziente non accusa dolore, riferisce soltanto una perdita uditiva (ipoacusia di trasmissione).La comparsa di otodinia si verifica saltuariamente in fase di riacutizzazione del processo otitico cronico (6).
Bibliografia 1. Beers, M.H., porter, r.S.The Merck Manual eighteenth edition edizione italiana, Springer italia, 2008 2. Nannei p., Viganò G., Omeopatia pediatrica, Casa editrice ambrosiana, Milano 2006 3. Campanini enrica, Fitopediatria, tecniche Nuove, Milano 2005 4. http://www.orl.it 5. Little p, Gould C, Williamson i, Moore M, Warner G, Dunleavey J. Pragmatic randomised controlled trial of two prescribing strategies for childhood acute otitis media. BMJ. 2001 Feb 10;322(7282):336-342.
 
Di riccardo (del 19/11/2013 @ 17:12:26, in Lettera O, visto n. 1059 volte)
Sinonimo di otoliti.
 
Di riccardo (del 19/11/2013 @ 17:13:37, in Lettera O, visto n. 952 volte)
Dolore dell'orecchio causato da una lesione auricolare. L'otodinìa può essere provocata, in caso di foruncolo del condotto, o spontanea, in corso di otite media acuta; può essere superficiale o profonda, e avere carattere parossistico, continuo, intermittente o pulsante; infine, può restare circoscritta all'orecchio o irradiarsi a cranio, nuca e collo.
 
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