Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Fuoriuscita di sangue dall'orecchio. È frequente nell'otite esterna bolloso-emorragica e nelle fratture della rocca petrosa della tempia.
Branca della medicina che studia la struttura, la funzione, la patologia e la terapia delle prime vie respiratorie, della porzione iniziale dell'apparato digerente, nonché dell'apparato uditivo (cavità nasali, bocca, seni della faccia, faringe, laringe, apparato uditivo e vestibolare).
Infezione da funghi del meato acustico esterno. E' una dermatite che colpisce il condotto uditivo in genere da un solo lato, causata da funghi di vario tipo (Aspergillus niger, Candida albicans, ecc...).
L'infiammazione genera prurito, ipoacusia, dolore e tensione.
La malattia ha un decorso di alcuni mesi.
La terapia è medica e si basa su farmaci applicati localmente dal paziente o mediante medicazioni eseguite dallo specialista.
E' una affezione benigna e guarisce quasi sempre senza postumi, anche se può recidivare con estrema facilità.
L’otomicosi può essere favorita da un’immunodepressione, da un clima di tipo
tropicale, da traumi del condotto uditivo esterno, dall’applicazione di antibiotici o di corticosteroidi. La diagnosi si basa prima di tutto sull’esame obiettivo e gli esami micobatteriologici sono realizzati solo in caso di dubbio diagnostico. Il trattamento dell’otomicosi abitualmente è locale e si basa sull’applicazione di antifungini, di tipo polienico o imidazolico e deve durare almeno 2 settimane. Nella maggior parte dei casi,
l’otomicosi rimane un’otite comune, che guarisce solamente con un trattamento adeguato. È necessario, tuttavia, saper individuare le forme complicate o estese che richiedono un trattamento sistemico urgente e prolungato. Le localizzazioni a livello del padiglione (dermatomicosi) si avvicinano di più alle micosi cutanee che alle otomicosi e, il più delle volte, sono indirizzate verso un trattamento dermatologico. L’otomicosi è una patologia relativamente frequente, riscontrata prevalentemente durante il periodo estivo. La sua prevalenza rappresenterebbe dal 5 al 10% dell’insieme delle otiti
esterne. I fattori che favoriscono la comparsa di otomicosi sono quelli abitualmente osservati in caso di infezioni fungine: clima tropicale, immunodepressione, traumatismi locali e chirurgici, applicazione di antibiotici o di corticosteroidi in situ... Gli agenti patogeni (lieviti, filamenti miceliali cheratinofili)
maggiormente riscontrati sono Candida albicans e Aspergillus. La diagnosi di otomicosi si basa innanzitutto sull’esame otoscopico e la sua sintomatologia clinica è simile a quella dell’otite esterna batterica. Tuttavia, la diagnosi può essere particolarmente
difficoltosa, soprattutto in caso di sovrainfezione. Il suo trattamento è innanzitutto locale, basato sull’applicazione di antifungini, di tipo polienico (spettro stretto) o imidazolico (ampio spettro). Nella maggior parte dei casi, l’otomicosi guarisce solamente con un trattamento adeguato. È necessario, tuttavia, saper individuare le
otomicosi gravi o estese la cui diagnosi può essere più difficile.
Queste forme si presentano soprattutto in soggetti immunodepressi.
Esse richiedono un trattamento medico urgente per via sistemica e, talvolta, il trattamento chirurgico.
In medicina,è localizzazione auricolare dell’infestazione da larve di ditteri, favorita da precedenti affezioni dell’orecchio. E'causa di otite acuta accompagnata da intensa sintomatologia dolorosa e a volte è caratterizzata da complicazioni assai gravi, a causa dell' invasione dell’orecchio medio, della mastoide, dei seni venosi e delle meningi.
Detti anche otoconi, sono cristalli di carbonato di calcio che ricoprono la membrana otolitica, sostanza gelatinosa in cui sono immersi il chinociglio e le stereociglia dell'utricolo e del sacculo.
Gli spostamenti degli otoliti (che sono relativamente pesanti), conseguenti alle modificazioni della posizione della testa e alle accelerazioni lineari, stimolano le cellule ciliate che fanno sinapsi con le terminazioni nervose determinando le sensazioni statiche e di equilibrio.
Per cause ancor oggi in parte ignote, in parte conosciute, gli otoliti possono a volte staccarsi e viaggiare nei canali semicircolari, dando luogo ad una patologia vertiginosa detta vertigine parossistica posizionale benigna, nota anche con i nomi di cupololitiasi (se gli otoliti vanno a localizzarsi sulla cupola) o canalolitiasi (gli otoliti si trovano liberi nell’endolinfa, condizione più frequente).
Ematoma del padiglione auricolare di solito localizzato nella metà superiore, tra pericondrio e cartilagine. Può essere, raramente, spontaneo, in soggetti denutriti o con labilità vascolare o diatesi emorragica; più di frequente è dovuto a un trauma del padiglione a direzione tangenziale. È frequente in pugili, lottatori, e in chi carica pesi sulle spalle con manovre dal basso in alto e da destra verso sinistra (o viceversa). La terapia consiste nella puntura evacuativa con fasciatura compressiva e, se l'otoematoma si riforma, nell'incisione curvilinea; tali pratiche vanno accompagnate da adeguata copertura antibiotica.
Dolore dell'orecchio causato da una lesione auricolare. L'otodinìa può essere provocata, in caso di foruncolo del condotto, o spontanea, in corso di otite media acuta; può essere superficiale o profonda, e avere carattere parossistico, continuo, intermittente o pulsante; infine, può restare circoscritta all'orecchio o irradiarsi a cranio, nuca e collo.
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