Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
È un albero di piccole dimensioni, originario dell'Asia; è coltivato nel bacino del Mediterraneo, ma i maggiori produttori sono Iran, Afghanistan e Stati Uniti (California). I suoi semi vengono utilizzati nell'industria dolciaria. Di solito vengono consumati insieme agli aperitivi.
Ved. anche Frutta secca.
INFO AL. - Carboidrati: 0; proteine: 18; grassi: 56,1; acqua: 3,9; calorie: 577.
Parte edibile (pistacchi secchi con il guscio): 50; calorie al lordo: 288.
Il pisello (Pisum sativum) è una pianta con radice poco profonda e stelo che può raggiungere i due metri di lunghezza. Il frutto è un baccello verde o giallo che contiene fino a una dozzina di semi. Non si hanno notizie precise sull’origine di questo legume, che probabilmente proviene dall’Asia centrale e venne diffuso in Europa ad opera degli arii. In seguito viene citato da vari studiosi greci (Teofrasto) e romani (Columella, Plinio).
Questi ultimi testimoniano il fatto che i romani conoscevano e coltivavano due diverse varietà del legume. Attualmente l’Italia è uno dei principali produttori di piselli, con circa 2.700.000 quintali all’anno da una superficie coltivata di 40.000 ettari.
Questo legume ha un buon contenuto di proteine vegetali, è ricco di potassio (340 mg per 100 g), fosforo (101 mg per 100 g) e altri minerali. Come per gli altri legumi, le proteine dei piselli non sono equivalenti a quelle di origine animale, essendo carenti di aminoacidi solforati.
Possono essere consumati al naturale oppure utilizzati per la preparazione di molte pietanze, dalle zuppe alle minestre, alle frittate, ai contorni. Attualmente i consumatori si orientano soprattutto verso l’acquisto di piselli freschi, congelati o inscatolati, piuttosto che verso quelli secchi.
INFO AL. - Carboidrati: 11,7; proteine: 7,0; grassi: 0,2; fibre: 5,2; calorie: 77.
Parte edibile: 47; calorie al lordo: 36.
Farmaci
Algoxam, Antiflog,Artroxicam, Brexin, Brexivel, Bruxicam, Cicladol, Dexicam, Euroxi, Feldene, Flodol, Lampoflex, Oxicam, Piroftal, Piroxicam, Polipirox, Reucam, Reudene, Reumagil, Riacen, Roxene, Roxiden.
Indicazioni
Indicato per il trattamento di molte affezioni che richiedono una attività antinfiammatoria e analgesica quali artite reumatoide, osteoartrosi (artrosi, affezioni articolari di tipo degenerativo), spondilite anchilosante, affezioni dell'apparato e nella gotta acuta. Usato anche nella cura deldolore post-operatorio, della dismenorrea primaria e delle infiammazioni blefaro congiuntivali.
Controindicazioni
Da non usarsi nel periodo di gravidanza, durante l'allattamento, nell'infanzia fino ai quattordici anni e nei casi di conosciuta ipersensibilità al farmaco. La formulazione in bustine contiene aspartame e deve perciò essere evitata dai soggetti portatori di finilchetonuria. Controindicata nei pazienti con ulcera gastointestinale, gastriti, dispepsie o con diatesi emorragiche o in trattamento con anticoagulanti e in quelli che abbiano presentato reazioni allergiche all'acido acetilsalicilico o a farmaci antinfiammatori non steroidei (asma, riniti, orticaria, ecc.).
Interazioni
Interagisce con gli aminoglicosidi, anticoagulanti orali, betablocanti, metotrexate e ritonavir.
La piorrea non è un termine propriamente usato dai medici dentisti, che preferiscono invece l'accezione paradontite, per indicare l'infiammazione del paradonto (dal greco parà, intorno e odos, dente), la struttura a strati che circonda il dente. La presenza di placca e tartaro provoca una barriera (una sorta di "tappo") che impedisce all'ossigeno di passare negli strati interni del paradonto, al di sotto della gengiva. In assenza di ossigeno, i batteri anaerobi si moltiplicano, provocando l'infiammazione che, da una fase iniziale di gengivite, degenera in paradontite (o, nel termine ad accezione più comune, in piorrea). Si crea in modo permanente una solco (tasca paradontale) tra la gengiva e il dente, la cui stabilità viene seriamente compromessa. Mediante una sonda millimetrata (sonda paradontale) e una radiografia a raggi X è possibile valutare in termini quantitativi il danno apportato dalla patologia alla struttura ossea che circonda il dente. La scarsa igiene orale e la mancata rimozione della placca e del tartaro possono essere aggravati da una bassa risposta immunitaria ai batteri da parte dell'organismo o da fattori genetici (nel caso di familiari che hanno sofferto di paradontite).
La terapia preventiva di un'accurata igiene orale e della visita di controllo dal dentista possono bloccare l'infiammazione e limitare il danno ai tessuti legamentosi e ossei del paradonto. Se la patologia è già avanzata, l'unica cura è quella chirurgica, mediante l'asportazione della tasca paradontale con tecniche di chirurgia resettiva o rigenerativa.
Generalmente la paradontite ha un decorso molto lento, caratterizzato da guarigioni parziali e recidive. Esistono però anche forme particolarmente aggressive (paradontite rapidamente progressiva) causate da batteri come l'actinobacillus actinomycetemcomitans, il bacteroides gingivalis e la capnocytophaga ochracea, che attaccano pazienti che presentano un deficit di cellule immunitarie e che portano in poco tempo alla perdita di tutti i denti. Queste forme si possono curare con opportune terapie antibiotiche (tetracicline).
Leucocito che presenta gravi alterazioni degenerative e necrotiche. I piociti costituiscono la grande maggioranza degli elementi cellulari che vanno a formare le raccolte di pus.
Farmaco betabloccante he viene utilizzato nella cura dell'ipertensione arteriosa. Gli effetti collaterali e le precauzioni d'uso sono gli stessi degli altri betabloccanti.
Volgarmente detta pelle d'oca, consiste nell'erezione dei peli e dei capelli dovuta dalla contrazione dei muscoli erettori dei peli in conseguenza di stimoli nervosi provocati ad esempio da un violento stato emotivo come la paura o la nostalgia, la gioia, lo stupore, l'ammirazione e l'eccitazione sessuale, il freddo.
Il fenomeno della pelle d'oca si verifica quando i piccoli fasci muscolari alla base di ogni pelo, noti come muscoli erettori del pelo, si contraggono e tirano i peli fino a far assumere loro una posizione eretta. Il riflesso viene avviato dal sistema nervoso simpatico, che è responsabile di molte risposte attacco-fuga.
Lo stimolo si comunica, tramite il simpatico, all'innervazione cutanea che induce la contrazione dei muscoli erettori dei peli (detti anche orripilatori), i quali modificano la posizione dei bulbi piliferi e quindi dei peli.
Esistono anche alcune patologie che possono associarsi a piloerezione.
In letteratura è nota l'esistenza di convulsioni pilomotorie ripetitive. Questo tipo di convulsioni è per altro molto raro[6][7].
Alcuni Autori hanno inoltre segnalato come la piloerezione sia un effetto collaterale decisamente frequente (tra il 40 ed il 50%) della infusione endovenosa di dobutamina. Tale effetto di solito precede l'aumento della frequenza cardiaca secondario alla infusione endovenosa del farmaco e, pertanto, è una chiara indicazione che l'infusione endovenosa è stata efficace.
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