Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
In anatomia, si dice di ciò che è localizzato sulla superficie del corpo o nelle sue regioni esterne, lontane dal centro; per esempio, le strutture nervose lontane dal sistema nervoso centrale fanno parte del sistema nervoso periferico; oppure il sangue che scorre nei vasi lontani dal cuore e dai vasi che da esso si dipartono direttamente viene detto sangue periferico.
Sinonimo di anestesia epidurale. Metodica praticata per alcuni tipi di intervento chirurgico e nel parto. L'anestetico viene iniettato nello spazio extradurale, tra la dura madre (la più superficiale e più spessa delle tre meningi) e il canale vertebrale, e blocca reversibilmente le afferenze sensitive (dolorifiche, termiche e, generalmente, anche tattili), in presenza di uno stato di coscienza integro.
Membrana di tessuto connettivo che avvolge le cartilagini, eccetto le porzioni articolari, ricco di collagene.
Il p. fibroso agisce come un corsetto che vincola i cambiamenti di forma, mentre la cartilagine si accresce all’interno di esso a opera dei condrociti che secernono la matrice.
Tipo di ossificazione caratteristica della diafisi delle ossa lunghe. Si svolge per attività osteogenica del p., che si differenzia in periostio. Si contrappone a ossificazione endocondrale
Gli additivi comprendono: coloranti, conservanti, antiossidanti, correttori di acidità, addensanti, emulsionanti, gelificanti, stabilizzanti, edulcoranti, esaltatori di sapidità, aromatizzanti. Molti sono di origine naturale e assolutamente innocui (come l'acido citrico o l'anidride carbonica). Anche altri con nomi non comuni (come la pectina o i sorbati) sono sostanze contenute comunque in alimenti (come molti frutti). Particolare attenzione va invece riservata a conservanti e antiossidanti di natura chimica come i derivati dell'anidride solforosa, dell'acido benzoico, ecc.
Molti additivi vengono poi aggiunti per migliorare l'aspetto estetico del prodotto (coloranti) o per rendere appetibile un prodotto di scarsa qualità. Non si tratta di prodotti nocivi, ma di un inganno verso il consumatore, se l'operazione non è evidente. Esempi sono i polifosfati (E450) che in genere vengono usati per dare un aspetto gradevole a formaggi scadenti e che sono usati anche negli insaccati e nella carne in scatola. In dosi elevate sottraggono calcio all'organismo. Oppure il glutammato, molto usato in insaccati e dadi per brodo; è usato in cibi che hanno perso l'originale sapore. Tra l'altro il glutammato è uno degli additivi da evitare per chi deve moderare il consumo di sodio.
L'idrogenazione - Un acido grasso può esistere in natura sotto due forme una cis e una trans (dal latino, al di qua o al di là della catena degli atomi di carbonio) a seconda della posizione di certi gruppi. Per dare maggiore consistenza a certi grassi insaturi (liquidi), il processo di idrogenazione modifica la struttura di un acido insaturo facendolo diventare saturo e quindi solido. Si ottengono prodotti in cui la percentuale della forma trans è molto alta (30-45% circa). Secondo la ricerca attuale, la forma trans degli acidi grassi contribuisce negli Stati Uniti a qualcosa come 30.000 morti all'anno per patologie cardiovascolari. Essendo grassi saturi, possono aumentare i livelli di colesterolo, ma, soprattutto, il nostro corpo cerca di usarli come se fossero buoni, utilizzandoli per proteggere le membrane cellulari. In realtà la protezione fallisce, la cellula si ritrova con minori difese e, cosa ancora più grave, la membrana non funziona correttamente nella gestione dei minerali e dei nutrienti che passano attraverso di essa. Anche nella preparazione tradizionale della margarina viene effettuata una parziale idrogenazione; la margarina pertanto deve ritenersi un prodotto sintetico che non offre nessun beneficio salutistico.
I nitriti e i nitrati - Nitriti (E249 ed E250) e i nitrati (E251 ed E252) sono ampiamente usati come conservanti per carni in scatola e salumi (e per migliorare il sapore e il colore del prodotto; si usano a questo scopo quantità tre volte superiori a quelle necessarie come conservanti). I nitriti, se si combinano con le ammine, possono generare nitrosammine, potenzialmente cancerogene.
I nitrati di per sé sono innocui, ma in particolari condizioni (calore, ambiente acido, lunga conservazione) possono trasformarsi in nitriti (basterebbe la presenza di acido ascorbico, la vitamina C, per impedire la trasformazione, ma la legge non ne prevede l'obbligatorietà dell'impiego). Secondo l'AIRC (Ass. It. Ricerca sul Cancro) il consumo di insaccati con conservanti è una della cause accertate di cancro allo stomaco.
È quindi importante orientarsi verso prodotti che non usano additivi o usano solo additivi sicuri.
È un processo infiammatorio che può presentarsi in varie forme: infettiva, da virus, da batteri,da rickettsie, da miceti; non infettiva in corso di infarto miocardico, uremia, mixedema, sarcoidosi, neoplastica; autoimmune-reumatica. in corso di collagenopatie, post pericardiotomica, da farmaci (idralazina, procainamide); idiopatica (non è riconoscibile il meccanismo né l'agente causale). I sintomi principali sono il dolore, i rumori da sfregamento pericardico, le modificazioni elettrocardiografiche. Per la diagnosi è fondamentale 1'ecocardiografia che mostra la presenza di versamento fra i foglietti pericardici anche di modesta quantità. Quando possibile la terapia deve essere eziologica. Nelle forme virali o idiopatica la terapia con aspirina è di prima scelta . Se non si dimostra sufficientemente efficace si utilizzano FANS tipo indometacina. Se possibile è meglio evitare l'uso di steroidi. In circa un quarto dei pazienti si verificano recidive a distanza di qualche mese, fino a più di due anni. Anche in questo caso è utile somministrare antinfiammatori non steroidei soli o eventualmente associati al prednisone o all'azatioprina. In alcuni casi si è dimostrata efficace anche la colchicina. Se compaiono sintomi di tamponamento cardiaco è utile eseguire una pericardiocentesi.
Manovra strumentale, che si attua a scopo esplorativo o per lo svuotamento del cavo pericardico, mediante un apposito attrezzo detto “trequarti”. La pericardiocèntesi è elettivamente indicata nei casi di pericardite acuta essudativa, con rischio di tamponamento cardiaco, e deve essere condotta con la massima prudenza, evitando lo svuotamento troppo rapido del versamento e sotto attento monitoraggio dell’ECG.
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