Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Membrana sottile e sierosa che avvolge il cuore e la prima porzione dei grandi vasi sanguiferi.
In esso si possono distinguere due lamine, una esterna e fibrosa (pericardio fibroso, o sacco del pericardio) e una interna, sierosa (pericardio sieroso), costituita da due foglietti: uno viscerale, intimamente aderente al miocardio (detto epicardio), l'altro parietale, accollato al pericardio fibroso. Quest'ultimo, rinforzato da una lamina fibrosa proveniente dalla fascia profonda del collo, può essere distinto, in base ai rapporti con le altre formazioni anatomiche, in quattro porzioni: diaframmatica, sternocostale, pleurica e mediastinica.
Tra i due foglietti del pericardio sieroso (costituito da tessuto connettivo, rivestito da uno strato di cellule endoteliali) si delimita uno spazio virtuale, il cavo pericardico, che contiene una piccola quantità di liquido viscoso e di colore giallo cedro (liquido pericardico), la cui funzione è quella di facilitare i movimenti del cuore.
Il pericardio funge da difesa primaria del cuore contro gli attacchi esterni, lo fa aderire saldamente entro il mediastino anteriore, ne limita la distensibilità e grazie al liquido pericardico, impedisce lo sfregamento delle fibre miocardiche.
Infiammazione che coinvolge i tessuti di natura fibrosa che circondano l'articolazione: tendini, borse sierose e tessuto connettivo. Questi appaiono alterati e possono frammentarsi e calcificare. Le borse sierose diventano gonfie e infiammate. La sede più frequente è rappresentata dalle articolazioni delle spalle (periartrite scapolo-omerale). Questa forma colpisce soprattutto soggetti di età inferiore ai 40 anni ed è molto frequente.
Si ritiene provocata dall'insieme di più fattori: traumi o microtraumi ripetuti, disturbi dei vasi sanguigni e di nervi, esposizione al freddo, fattori dietetici o tossici. Si manifesta con dolori sia nei movimenti del braccio sia a riposo, localizzati sulla faccia anteriore ed esterna delle spalle. Con il tempo si possono formare aderenze fibrose che portano al blocco dell'articolazione.
La terapia si basa principalmente sull'infiltrazione locale di cortisonici nella fase acuta, seguita da un'intensa fisioterapia per recuperare completamente la mobilità del braccio.
Infiammazione del tessuto connettivo che circonda un linfonodo. Il processo può essere dovuto alla diffusione di un'infezione che colpisce inizialmente la linfoghiandola oppure organi vicini a essa; o alla diffusione di un'infezione attraverso il circolo sanguigno o linfatico. Si manifesta con gonfiore, dolore e, se la ghiandola è superficiale, arrossamento e aumento di temperatura della cute, febbre.
Condizione di irrorazione sanguigna di un distretto corporeo, sia l'introduzione per via endovenosa di liquidi a scopo medicamentoso.
indrome morbosa determinata dall'esposizione del corpo a temperature inferiori a 0 ºC. Può interessare tutto l'organismo (perfrigerazione generale) o soltanto alcune regioni (perfrigerazione locale o congelamento); la gravità delle alterazioni provocate dal freddo sui tessuti dipende soprattutto dalla durata della loro esposizione alle basse temperature. Il primo effetto del freddo sui tessuti consiste in una contrazione dei vasi sanguigni, che produce ischemia, seguita dopo qualche tempo dalla dilatazione dei vasi per paralisi vasomotoria, quindi da iperemia: se l'azione del freddo si protrae a lungo, oppure si ripete più volte sullo stesso punto, si manifesta un'infiammazione con essudato sieroso e formazione di bolle o flittene simili a quelle delle scottature di secondo grado. Infine, se l'azione del freddo intenso è molto prolungata, si produce la necrosi della cute e talora anche dei tessuti profondi e perfino la gangrena di interi distretti. La perfrigerazione generale, oltre ai fenomeni morbosi già descritti, determina spesso perdita di coscienza per ischemia cerebrale e collasso cardiocircolatorio (congelamento).
Insieme dei sintomi che si presentano successivamente alla perforazione di un organo, solitamente i visceri addominali; in questo caso si manifesta con dolori talvolta molto acuti al ventre, accompagnati da stato di shock: vi è anche presenza di contrattura addominale. Le cause sono numerose; tra esse si possono citare:
- perforazioni traumatiche, conseguenti a ferite da arma da fuoco o da punta;
-perforazioni infettive, che possono manifestarsi in corso di dissenterie bacillari o di tifo;
-perforazioni ulcerose, solitamente originatesi nella parete anteriore del duodeno come complicanza di ulcere peptiche;
-perforazioni da farmaci, che si possono manifestare dopo trattamenti prolungati con acido acetilsalicilico o con cortisonici.
Il nervo muscolocutaneo (o nervo perforante del Casserio) è un nervo misto che origina dal tronco laterale del plesso brachiale e comprende fibre provenienti da C5, C6 e C7.
Innerva i muscoli della loggia anteriore del braccio (bicipite, coracobrachiale, brachiale), mentre la sua zona sensitiva è rappresentata dalla cute della regione laterale del braccio e dell'avambraccio.
Il nervo è il più laterale dei rami del plesso brachiale. Origina adeso al muscolo sottoscapolare e raggiunge la loggia anteriore del braccio perforando a pieno spessore il muscolo coracobrachiale; prosegue quindi fra il coracobrachiale e il bicipite;si situa poi nell'interstizio tra i muscoli bicipite brachiale e brachioradiale. Durante il suo decorso nel braccio fornisce i suoi rami muscolari.
A livello della piega anteriore del gomito si fa sottocutaneo e prende il nome di nervo cutaneo laterale dell'avambraccio. Si divide in un ramo anteriore e uno posteriore e si distribuisce alla cute laterale dell'avambraccio.
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