Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
E' una particolare teoria psicologica che ropone un modello di funzionamento della mente e dei processi psichici dell'uomo da un punto di vista dinamico, con particolare enfasi sull'inconscio, i sogni e la sessualità infantile. Il termine è usato anche per indicare il metodo terapeutico che in quella teoria ha le sue basi, appunto il metodo psicoanalitico.
Per convenzione si usa datare la nascita della psicoanalisi con la prima interpretazione esaustiva di un sogno scritta da Freud, riportato anche ne "L'interpretazione dei sogni come "il sogno dell'iniezione di Irma". Alcuni invece datano la nascita al 1896 quando S. Freud usò per la prima volta il termine "psicoanalitico".
Malattia ereditaria che colpisce il tessuto connettivo e in particolare le fibre elastiche di questo tessuto, che tendono a indurirsi per la deposizione di minerali. Questo può provocare alterazioni della pelle (papule bianco-giallastre), degli occhi (le cosiddette strie angiodi, visibili in genere solo durante l'esame oftalmologico, oppure associate a emorragie che possono portare a una riduzione della vista), del sistema cardiovascolare (claudicatio intermittens) e del sistema gastrointestinale (emorraie gastriche). La maggior parte degli individui colpiti, tuttavia, conduce una vita perfettamente normale.
Come si trasmette lo pseudoxantoma elastico:
Finora è stato individuato un solo gene coinvolto, quando mutato, nell'insorgenza di pseudoxantoma elastico: si tratta del gene ABCC6, codificante per la proteina MRP6 (un trasportatore che si trova sulle membrane cellulari). La malattia è trasmessa con modalità autosomica recessiva: significa che i genitori sono portatori sani della mutazione, mentre ciascun figlio della coppia ha il 25% di probabilità di essere malato.
Come avviene la diagnosi dello pseudoxantoma elastico:
La diagnosi si basa innanzitutto sulle caratteristiche cliniche del paziente (in particolare a livello di pelle e occhi) e viene confermata da esame istologico su biopsia della pelle. È inoltre possibile effettuare l'analisi molecolare, con ricerca di mutazioni del gene ABCC6.
Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili per il pseudoxantoma elastico:
Non esiste una terapia specifica risolutiva; un'équipe medica multidisciplinare può tuttavia intervenire, quando necessario, sulle varie manifestazioni della malattia, in particolare le emorragie. Per il rischio di sanguinamenti gastrointestinali, è opportuno che i pazienti evitino l'assunzione di aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei.
L'acido prussico è tra i veleni più potenti conosciuti in natura, al pari dei suoi sali (cianuri). Si trova in molti vegetali (per esempio, nei noccioli di pesca, di ciliegia, di albicocca e soprattutto di mandorla, sotto forma di amigdalina; nelle piante di ortensia, sambuco ecc.). Agisce bloccando gli scambi di ossigeno nei tessuti. Può essere assorbito per ingestione, inalazione o contatto cutaneo. I sintomi sono: respiratori, con dispnea e cianosi; cardiocircolatori, con possibile collasso; a carico del sistema nervoso centrale, con disturbi extrapiramidali, irritabilità, depressione, convulsioni. Molti casi risultano mortali. La terapia consiste in rianimazione e somministrazione di antidoti.
Il prurito del cuoio capelluto si può riscontrare in diverse situazioni dermatologiche (es. lichen simplex, eczema, psoriasi, tigna capitis, pediculosi, follicolite, dermatite atopica, scabbia, etc) senza associarsi tuttavia a fenomeni di diradamento. Una perdita di capelli si può invece osservare in quelle manifestazioni pruriginose del cuoio capelluto che si accompagnano ad intensa seborrea (es. dermatite seborroica, sebopsoriasi, etc). I farmaci topici e sistemici che si utilizzano per il trattamento del prurito del cuoio capelluto, variano ovviamente in base alla diagnosi clinica al momento della visita specialistica.
Il prurito acquagenico si presenta con un'intensa reazione pruriginosa nelle aree di contatto con l'acqua, senza associarsi ai tipici pomfi dell' orticaria acquagenica. In alcuni casi di prurito acquagenico, oltre al forte desiderio di grattarsi per il prurito feroce, si possono associare anche lesioni secondarie da grattamento cronico e una fastidiosa sensazione descritta dal paziente come punture di spilli, simile al formicolio provocato da un insetto che cammina sotto la pelle. Al momento della visita specialistica andranno ricercate altre malattie della pelle da contatto all'acqua, come l'acquadinia (bruciore della pelle a contatto con l'acqua) e l'orticaria acquagenica (comparsa di pomfi e prurito a contatto con l'acqua).
La prugna, o susina, è il frutto di un'angiosperma (Prunus domestica) originaria dell'Asia, in particolare della zona del Caucaso e coltivata in Europa fin dall'anno 1000. Le diverse varietà di prugne non presentano differenze per quanto concerne la composizione nutritiva; il diverso colore della buccia (giallo, blu, rosso, verde) non indica differenze di maturazione, ma solo di varietà.
Si tratta di un frutto che può essere acquistato fresco in estate e autunno, ma può anche essere consumato essiccato lungo tutto l'anno. La susina è un frutto dal sapore lievemente acidulo (per la presenza di acido malico) con un discreto potere lassativo, grazie alla presenza di una sostanza, la difenil-isatina, che svolge una funzione stimolante a livello intestinale. Contiene una buona quantità di potassio e calcio e una discreta quantità di vitamine. Le prugne essiccate hanno una concentrazione di zuccheri e sali minerali e un apporto calorico superiori a quelli del frutto fresco, ma contengono meno vitamine.
INFO AL.
Prugna fresca
Carboidrati: 9,9; proteine: 0,5; grassi: 0,1; acqua: 87,5; calorie: 42.
Parte edibile: 89; calorie al lordo: 37.
Prugna essiccata
Carboidrati: 51,7; proteine: 2,2; grassi: 0,5; acqua: 29,3; calorie: 220
Parte edibile (senza nocciolo): 88; calorie al lordo: 194.
tra i sistemi di protezione solare dermatologici rientrano tutti quei rimedi topici e sistemici in grado di limitare i danni derivanti dall'interazione tra le radiazioni solari e la pelle. Si parla di fotoprotezione topica quando vengono utilizzati cosmeceutici (es. creme solari, emulsioni, latti, gel, olii, spray, etc) e di fotoprotezione sistemica quando a questa, vengono aggiunti nutraceutici antiossidanti. I solari possono variare per composizione chimica e capacità protettiva e al momento della visita dermatologica, vengono valutati in maniera personalizzata, i sistemi di protezione solare più adatti al paziente, adattando le caratteristiche del prodotto (es. spalmabilità, fattore di protezione solare, oxygen radicai absorbance capacity, resistenza all'acqua, etc) al tipo di pelle, tenendo conto di diversi fattori individuali come il fototipo, la fascia di età, l'eventuale assunzione di farmaci fotosensibilizzanti e la presenza di malattie della pelle.
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