Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Allucinazione olfattiva per la quale si percepisce un odore inesistente, o si ha la percezione erronea di un odore reale (cacosmia). La parosmìa si può manifestare nei casi di tabe dorsale, tumori del lobo frontale, diabete grave, gravidanza, influenza, intossicazione da piombo.
Processo infiammatorio a carattere purulento che interessa i tessuti intorno alle unghie.
Dal connettivo del solco ungueale la flogosi tende a diffondersi a quello della matrice e del letto dell'unghia (panaritium subunguale); ciò che rende l'infezione più pertinace, perché non cessa che con l'eliminazione, spontanea o provocata, dell'unghia. Spesso la paronichia evolve in un patereecio profondo (tendineo od osseo). Sono note forme croniche di paronichie professionali (dolcieri, lavandaie, ecc.), come pure da cause meccaniche (unghia incarnita). Nelle forme croniche, favorite dalla prolungata immersione delle mani nell'acqua, l'agente più frequentemente responsabile è un fungo, la Candida.
La cura è chirurgica.
Antibiotico aminoglicosidico antiamebico e antibatterico ad ampio spettro d'azione, indicato per l'azione topica a livello intestinale. Viene somministrato per via orale, ed è ben tollerato, perché non è assorbito. Può determinare comunque disturbi intestinali (diarrea).
Processo distrofico dei tessuti del parodonto, con atrofia progressiva dell'apparato sospensore del dente; sono quasi assenti i fenomeni infiammatori. La forma più comune di parodontosi è l'atrofia senile, in cui la gengiva è consistente, rosa pallido, e viene riassorbita insieme all'osso, a cui resta aderente; i denti rimangono fissi fino ai gradi più avanzati della parodontosi; al vacillamento si accompagna un'evoluzione in parodontite. L'unica terapia è la prevenzione delle forme infiammatorie.
Affezioni morbose a carattere progressivo, a carico dei tessuti del parodonto. L'origine si può ascrivere a fattori locali (placca batterica, tartaro, infezioni, traumi) e generali (disendocrinie, emopatie, carenze vitaminiche o proteiche o minerali, tossicosi ecc.). Si distinguono parodontopatìe superficiali (gengiviti) e profonde (parodontiti e parodontosi). La terapia è locale, protesica e ortodontica, o chirurgica.
Sinonimo di gengivopatia è un processo patologico a carico della gengiva, anche detta parodontopatia marginale. Può colpire solo la papilla (papillite), il margine libero (gengivite marginale), il complesso gengivale (pangengivite) o essere di tipo produttivo iperplastico, localizzata a un settore ben delimitato e circoscritto dell'arcata alveolo-dentaria (epulide).
Detta anche paradentite, o periodontite, è un processo infiammatorio a carico del paradonto profondo. La parodontite semplice è la più frequente: decorre in forma cronica, di solito a partire da una gengivite marginale non curata, formando una tasca patologica con riassorbimento dell'osso alveolare; le gengive sono tumefatte e facilmente sanguinanti; in seguito si ha il riassorbimento osseo e, se non curata, la distruzione del supporto parodontale e il vacillamento dei denti interessati. La parodontite complessa è caratterizzata da distruzione ossea verticale e profonde tasche; la sintomatologia è tipicamente infiammatoria, e spesso sono presenti ascessi gengivali; la terapia tende a eliminare le tasche patologiche e a ripristinare la morfologia e la funzionalità del parodonto. Le parodontiti apicali sono invece processi di tipo distrofico o infiammatorio a carico dei tessuti intorno all'apice della radice. Si distinguono una parodontite apicale acuta (sierosa o purulenta) e una parodontite apicale cronica (essudativa o granulativa); la terapia di queste forme è medica, mediante somministrazione di antibiotici, oppure chirurgica, mediante apicectomia.
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